Milano | Duomo – I portici sempre più in rovina

Ne avevamo già parlato: i portici (o buona parte di essi) di piazza del Duomo sono in rovina e il Comune pare non riesca trovare i soldi per un loro restauro.

Da oltre un anno in via Mazzini è stata installata una protezione temporanea per impedire che cornicioni e decori colpiscano i passanti. Qui si affacciano i portici meridionali che non ricevono manutenzione dal dopoguerra.

Stessa cosa sarebbe da dire per i portici settentrionali lato via Mercanti e Mengoni.

Possibile che non si riesca a dare una rinfrescata a questi importanti palazzi?

Al portico settentrionale, unico affidato ai privati, la manutenzione è più presente, come si vede anche dal ponteggio per la realizzazione del nuovo Hotel al suo interno.

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11 commenti su “Milano | Duomo – I portici sempre più in rovina”

  1. Se cadono intonaco e calcinacci occorre ben più di una semplice “rinfrescata”; se poi non riesce a sistemare marciapiedi e le strade… guardate i masselli della strade e il marciapiede nelle foto :-D. Ma poi sono di proprietà comunale?

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  2. Dove mette il Comune gli incassi degli affitti di quel complesso? Nel bilancio generale “tagliato” dai governi amici-nemici a Roma.
    E la manutenzione dei palazzi…

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  3. Piazza del Duomo. Si parla di Piazza del Duomo, non so se sia chiaro,
    poi c’e’ chi straparla di Milano capitale europea…

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    • Certo. Bisogna che cresca il valore dei palazzi circostanti. Sennò i proprietari come fanno a piazzarli e il Comune a incassare gli oneri di urbanizzazione del loro ricondizionamento?

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  4. A parziale rimborso del furto delle riserve del Regno (all’epoca di gran lunga le più cospicue di tutti gli stati italiani) nonché del Banco di Napoli (idem come sopra) e delle fabbriche che i piemontesi si sono smontate pezzo per pezzo e portate al nord all’epoca dell’annessione FORZATA.

    Nonostante questo esproprio (non proletario) alla fine dell’800 la città più industrializzata d’Italia era ancora… Napoli

    I meridionali non ci pensavano proprio a unirsi al Nord… dopo l’annessione ci sono stati 10 anni di resistenza e guerra civile (che i piemontesi hanno chiamato “brigantaggio”) repressa nel sangue..
    100 mila morti compresi vecchi, donne e bambini… interi villaggi rasi al suolo…

    Hai mai sentito parlare degli eccidi di Pontelandolfo e Casalduni? O degli internati nella fortezza di Fenestrelle?
    Ti sei mai chiesto come mai i meridionali hanno cominciato a emigrare in massa DOPO l’unità mentre prima NON emigravano?

    STUDIATE CAPRE

    CAPRE CAPRE (cit.)

    (PS sono Lombardo da innumerevoli generazioni ma, a differenza di te, qualche libro di storia un po’ più approfondito del manuale delle Medie l’ho aperto)

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    • Si sì dopo 150 anni forse il rimborso non penso possa tanto definirsi “parziale” e in ogni caso il lombardoveneto non aveva niente a che fare con i massoni piemontesi.

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      • Visto che siamo in tema di lagne su avvenimenti di secoli fa, perchè il Museo di Capodimonte non restituisce a Parma la Collezione Farnese (cioè oltre la metà dei suoi quadri…) che sono stati illegalmente razziati ai tempi dei Borboni?

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        • razziati e venduti al British Museum, gli inglesi erano alleati dei borboni. Ma quando c’è da lamentarsi e “inventare” la storia una certa città è particolarmente rumorosa.

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    • anonimo delle 18.45 ha “studiato” ma dai libri delle favole.

      100.000 morti prima volta che sento sta cifra.

      Oro dei borboni = patrimonio privato della famiglia Borbone, non del popolo.

      10 anni di resistenza come se bava beccaris a milano abbia accarezzato i fiori.

      I meridionali hanno sempre emigrato, solo che con la chiusura delle frontiere e l’apparizione dei treni muoversi era più facile. Lo facevano anche i veneti, mio nonno è un esempio.

      Comunque pensa prima di scrivere cagate, è gratis.

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