Milano | Acquabella – Demolito il palazzo di via Hajech 47

In via Camillo Hajech 47 all’angolo con via Macedonio Melloni a due passi dall’Ospedale Mecedonio Melloni e piazzale Dateo vi era una graziosa palazzina del 1928, bene appartenente alla provincia e in seguito passato in eredità alla Città Metropolitana. Palazzo che faceva parte, anche, dell’elenco dei Beni Culturali della Lombardia.

L’edificio faceva parte di un complesso formato da una semplice palazzina a 4 piani fuori terra caratterizzata da un basamento rivestito in pietra, bucato da un portone con sopra un balcone a balaustra, e da altri due ingressi laterali, di cui uno tamponato. Al lato, in angolo con la Via Melloni si apre uno spiazzo protetto da un muro, su cui si apriva il corpo più basso di un’autorimessa.

La scorsa estate ha visto la demolizione completa dell’immobile, mentre da qualche mese sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo edificio residenziale, già giunto al primo piano.

Purtroppo anche per questo progetto non siamo riusciti a trovare rendering o altro che mostri come sarà trasformato. Comunque anche se il vecchio immobile non era certo originale, tutto sommato una palazzina neoclassica, semplice ed elegante, ci spiace sia stata cancellata.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Acquabella – Demolito il palazzo di via Hajech 47”

  1. in passato, anche per immobili di eguale o minor pregio, la sovrintendenza autorizzava la completa ricostruzione degli interni imponendo la conservazione delle facciate…

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  2. Che peccato.
    Mi fa venire in mente lo scempio della demolizione del palazzo in via De Amicis.
    Che poi via De Amicis aveva comunque un mix di storico e moderno a causa dei bombardamenti, ma questa via sembrava abbastanza uniforme come stili ed epoca.

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  3. Contrario, sarebbe bello sapere come mai un immobile di proprietà della provincia sia andato in mani private e demolito.

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  4. mi pare la cosa meno strana dell’intera faccenda, tutti gli enti territoriali (e anche gli ex-enti ora società di capitale, tipo le ferrovie dello stato) si stanno disfando del patrimonio immobiliare, specie se non correlato alle attività dell’ente.

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  5. Sono addolorato, un amante delle vecchie architetture e con una sensibilità abbastanza grande da comprenderne la bellezza e il valore culturale non può che esserlo. Ovviamente chi ha deciso di farlo demolire non si rendeva conto o se ne fregava altamente di aver contribuito alla distruzione delle care vecchie e bellissime architetture milanesi (quelle che rendono davvero bella la città, che non ha mare o grandi laghi da sfoggiare, ma può giusto contare sul patrimonio artistico-architettonico).

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  6. Ma possibile che a Milano non ci sia proprio alcun vincolo o tutela per gli edifici storici? Nessun ufficio che ponga qualche limite prima di scempi cone questo?

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