Abbiamo fatto un bel giro a Casina Merlata, il nuovo quartiere che sta sorgendo dove c’erano campi, una fornace, una cava, vecchi insediamenti di recupero materiali edili, un campo nomadi e vecchie cascine.
L’area interessata si estende alle spalle della Cascina detta della Merlata, che affaccia su via Gallarate. Si estende su una superficie di circa 900 000 m². Al centro si trova un grande parco urbano di 250 000 m², un plesso scolastico di 12 000 m² che dev’essere ancora costruito, così come un centro commerciale di 60 000 m². Ai bordi del complesso una serie di edifici residenziali suddivisi in più lotti (52 500 m² di housing sociale; 127 000 m² convenzionata; 143 500 m² edilizia libera).
Partiamo con il primo lotto di Uptown (R3-R2-R1), progettato dallo studio Scandurra. Un complesso composto da diversi edifici che ci piace molto e che troviamo veramente moderno.
Di seguito i primi due edifici realizzati e oramai quasi completati.
Mentre nel settore nord, troviamo lo scavo per la seconda fase del progetto Uptown (R1-R2).
Il parco ha visto l’apertura di ulteriori porzioni e lo troviamo molto bello e ben sviluppato.
Osservando oltre i campi si possono notare le gru della vicina area MIND, ex Area Expo. Le tre gru sorgono dove verrà edificato il nuovo ospedale Galeazzi.
Seconda fase anche per Città Contemporanea dello studio Antonio Citterio Patricia Viel, Settore R7 nella mappa.
Vicino c’è il lotto R5 di Torre Primavera.
L’Expo Village nel settore R9
Le palazzine abbandonate e prossime, si spera, a venire completate.
Sul versante settentrionale c’è il cantiere del complesso R11 (qui qualche render per entrambi i progetti).
La “promenade” o passeggiata che attraversa il complesso da Nord-Est, Sud-Est che da via Pier Paolo Pasolini va a via Daimler e che è un misto di aiuole e blocchi pedonali, è leggermente, dobbiamo dirlo, selvaggia.
Ultime immagini riguardano il blocco R9 dove stanno prendendo forma le due torri progettate dallo studio Cino Zucchi Architetti, già predisposte nella parte delle fondamenta nel 2015 col primo cantiere, quello dell’Expo Village. Come si può notare, le torri già sono belle alte nell’isolato. L’altezza della più alta delle due torri residenziali è di 84 metri per 24 piani.
Forse, questo isolato è ricco di belle architetture, ma secondo noi, un po’ troppo densificato. Ultima nota che abbiamo notato è la mancanza, al momento, di negozi o mini-market, ancora in attesa del centro commerciale.
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Citazione: Forse, questo isolato è ricco di belle architetture, ma secondo noi, un po’ troppo densificato. Dati rilevati dai siti istituzionali: Barcellona: 15.995 abitanti per kmq. Lione: 10.928 abitanti per kmq. Parigi: 21.148 abitanti per kmq. Milano: 7680 abitanti per kmq. Probabilmente Milano ha bisogno di essere un po’ densificata.
Concordo in pieno.
Tra l’altro quartieri come Cascina Merlata hanno tutto da guadagnare da una densificazione spinta accompagnata dal grande parco e dai servizi commerciali che inevitabilmente seguiranno, invogliati dalle tante persone presenti
Se costruisci sparpagliato e poco denso ti ritrovi uno strazio disumano e senza servizi come il Gallaratese o altre chimere utopistiche fallimentari degli anni 70.
Chi parla di densificare dovrebbe poi viverci in città da 20k abitanti /kmq. E poi magari tornare qui a raccontarci le sue impressioni sulla relativa qualità della vita.
Saluti
20k abitanti per kmq non è il caso di Milano e soprattutto non è il caso di Cascina Merlata che è quel di cui stiamo parlando.
La Ville de Paris viene considerata una delle città più vivibili e meglio servite al mondo e ha una densità di oltre 20.000 abitanti per kmq.
Mi sembra la classica speculazione edilizia. Serve una legge che fermi il consumo di suolo (se non per grandi progetti), Milano è piena di zone con vecchi edifici e capannoni in disuso da riqualificare.
La “legge” esiste e si chiama piano di governo del territorio, PGT.
Ogni Comune deve approvarne uno e rivederlo ogni tot anni.
Il PGT non è una legge ma uno strumento di pianificazione e, ahimè, non impedisce ai comuni di fare ca22ate, cosa che succede spesso e volentieri.
La legge regionale 16/2017 prevede sì il consumo zero di suolo in Lombardia ma… nel 2050! Una follia, considerando quanto è già devastato il nostro territorio oggi.
Nel frattempo i comuni continuano a usare le concessioni edilizie come un Bancomat per rimpinguare le casse comunali con gli oneri di urbanizzazione, sacrificando terreni liberi per ennesimi centri commerciali del tutto superflui, capannoni e uffici che restano vuoti, nuova edilizia residenziale sostanzialmente inutile che va a scapito del recupero dell’esistente.
Non ci vivrei mai… una sequenza di cementoni e zero servizi… o peggio, il solito centro commerciale se lo fanno.
Parco bello ma casermoni ideali per le api, che potrebbero farci dell’ottimo miele.
Perdonate la brevità, ma sono rimasto sioccato da quello che ha scritto che a Milano serve più densità di popolazione. Devo riprendermi. Risponderò meglio domani.
Ahah come mi piace leggere commenti di gente che non sa neppure dove sia cascina merlata. Della metro, dei mezzi pubblici, di bonola e degli altri servizi della zona.
Abito al Gallaratese, a 500m da C.Merlata. ogni giorno vedo i cementoni aumentare. Vedo il nuovo condominio attaccato al distributore di benzina gon le finestre che si affacciano sulle pompe, senza neppure 2 alberi per cercare di dividere… tutto per edificare ogni mq disponibile. Vedo che per arrivare al Bonola ci vogliono a piedi dai 20 ai 40 min (è grande la zona C.Merlata). Vedo il parco, quello è bello, ma vuoto. Questione di gusti ma a quartiere concluso sarà l’ennesimo quartiere senza personalità, anonimo.
Infatti il problema principale è che è un’isola in mezzo al nulla…
I palazzi e il parco possono anche essere un lotto bellissimo ma o vivi li dentro sempre e non esci mai oppure se esci a piedi da li Cè il nulla.
Da 3 lati ci sono autostrade e tangenziali.
E da via gallarate non esiste un servizio/negozio/attività.
Un’isola.
Il parco e il recupero della cascina sono gli unici due aspetti positivi dell’intervento. I palazzi sono i soliti alveari a parallelepipedo e il fatto di piazzare qualche finestra asimmetrica, un terrazzo qua e là e intonaco di colori diversi non ne fa dei capolavori di architettura.
Tra 20 anni ci faranno lo stesso effetto che ci fanno oggi le torri del Gratosoglio.
Anche già da subito, non c’è bisogno di aspettare 20 anni.
Belle architetture? E’ il quartiere più squallido realizzato negli ultimi decenni insieme al quartiere Adriano. Da rimpiangere l’edilizia anni ’60.
Io ci abito da più di 3 mesi e per noi è veramente un’isola felice. Passeggiare nel parco è molto rilassante ed il parco stesso è veramente bello. Per me è un plus che le case non siano ammassate una sull’altra, alza molto la qualità della vita. Attività commerciali, ristoranti ecc. ecc. ce ne sono e non c’è proprio problema. direi che paragonarla a Grattosoglio anni 70 credo che sia abominevole
in effetti ho visitato anch’io il nuovo quartiere e devo dire che al netto del parco, che è veramente notevole, le residenze sono troppo addossate le une alle altre, creando una sorta di catino circondato dalle torri (alveari), l’ideale era realizzare le residenze all’interno di una area verde diffusa in modo tale da evitare l’effetto di massificazione cementizia che invece si osserva ora; purtroppo questi interventi urbanistici pur nascendo con le migliori intenzioni, spesso rischiano e anzi a volte confermano poi nella pratica di essere pessimi esempi di pianificazione territoriale (vedi Santa Giulia, Q.re adriano e il nuovo intervento a Rogoredo Redo Milano), lasciando al proprio destino, salvo l’intervento dei privati, milioni di volumetrie dismesse e degradate (sempre a Rogoredo, diversi edifici dismessi da anni e ricettacolo di delinquenti); mi sembra tutt’altra cosa invece il nuovo intervento edilizio a bisceglie sull’ex area Calchi Taeggi, di Mario Cucinella (almeno a giudicare dai rendering)
Certo tutto può essere criticabile ma progetti di questa portata richiedono anni affinché il cantiere acquisisca vita.
Barcellona, Parigi e Berlino sono piene di questi sviluppi iniziati negli anni 90 e ora sono molto vivibili.
Anche il quartiere Bicocca è stato ribaltato come un calzino negli anni 90 e ancora non è finito ma sta cominciando a prendere una sua fisionomia, anche questo quartiere avrà un suo carattere.
Gli architetti coinvolti non sono Gregotti e la vicinanza di MIND e altre infrastrutture aiuteranno a renderla meglio collegata.
Per quanto riguarda lo sviluppo in altezza: meglio così per lasciare il verde attorno agli edifici anziché estendersi in larghezza, i grattaceli sono il futuro per permettere di avere verde attorno.
Parlo da profano, ma non mi piace nemmeno un po’.
Troppi palazzoni, a mio avviso mediamente brutti…è un mix di architetture che non sembra avere un filo conduttore.
In particolare il lotto R9 (che vedo tutti i giorni passando per l’autostrada ) è davvero orrendo