Milano | Bicocca – Il completamento di via Stella Bianca: luglio 2019

Aggiornamento fotografico dal cantiere per la sistemazione e il completamento di Via Stella Bianca, alla Bicocca, una via che collega viale Piero e Alberto Pirelli con viale dell’Innovazione, ma che ora è stata estesa sino a collegarsi con via Sesto San Giovanni.

I marciapiedi sono stati sistemati come il resto del Quartiere Bicocca, con piastrelle in cemento. Sistemata anche la carreggiata. Manca probabilmente le verifiche del caso e la strada sarà aperta a breve.

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7 commenti su “Milano | Bicocca – Il completamento di via Stella Bianca: luglio 2019”

  1. Il quartiere della bicocca è di una disumanità totale. Enormi stradoni dove le auto sfrecciano indisturbate, zero negozi (tutti ammassati al village) piazze ipogee che nessuno vive e se non fosse per gli universitari sarebbero un deserto come lo sono ogni sera e nei weekend.
    I quartieri vanno pensati per le persone, non per le auto o per parcheggiarci le auto, questo è, purtroppo, la bicocca. Nata in un periodo in cui si viveva ancora il mito dell’automobile a tutti i costi. Nulla a che vedere con la vivibilità dei nuovi quartieri City Life e Porta Nuova e, speriamo, gli scali ferroviari, speriamo pensati pedonali e non autostradali.

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    • In realtà il progetto di Bicocca era già vecchio come concezione anche per i tempi in cui è stato progettato (già a Milano 2, nata negli anni 70, c’è la separazione tra auto e pedoni e ci sono le ‘piazze’ vere!)

      Purtroppo la vacca sacra della ‘conservazione della memoria storica’ ha spinto spesso gli architetti (e le sovrintendenze) a mettere in secondo piano le esigenze delle persone in carne e ossa.

      Qui si è voluta mantenere a tutti i costi la maglia ortogonale dei vecchi impianti industriali e il risultato è un quartiere che, pur se con alcune singole architetture di pregio, nell’insieme ricorda Berlino Est, come ebbe a dire già Albertini.

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      • ni. ricordiamo che il masterplan della Bicocca è di Gregotti, e nei progetti urbanistici di Gregotti è praticamente una costante che le persone a passeggio si vedano solo nei rendering.

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  2. I marciapiedi di Milano dovrebbero essere tutti così, ovviamente con beola al posto del cemento nelle vie storiche o di pregio.

    Mettere gli autobloccanti al posto del catrame (che spesso a Milano è in condizioni pessime) dà subito una sensazione di maggiore pulizia e ordine!

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  3. come fare a rendere le citta`vivibili, interessanti, sicure, “ sostenibili“, dinamiche…..raggiungibili? Serve una componente strategica…quella non possono farla tutti…o non ci si improvvisa…

    – progettazione urbanistica….mix di funzioni….quelle si possono rimodulare
    anche successivamente se quanto fatto non funziona

    -branding territoriale e dei quartieri….introdurre funzioni che aiutino a riconvertire l`immagine negativa o meglio non realistica delle potenzialita`dei luoghi….

    – studio accurato dei flussi di chi abita, frequenta, lavora nei luoghi o ci si reca per altri motivi….sociologia urbana?

    – spazi pubblici di qualita`con funzioni nuove e che rispondano alle esigenze di una societa`sempre piu`dipendente dalla comunicazione veloce di immagini e realta`virtual

    – spazi pubblici e parchi che abbiano un`identita`forte e caratterizzante di luoghi spesso privi di connotazioni

    -strategie top down e bottom up possono funzionare insieme…in una strategia chiara e forte e con il monitoraggio degli obiettivi da raggiungere

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  4. Ecco i soliti paladini di Berlino Est: ma ci siete mai stati alla Bicocca? E’ un quartiere molto più vivo, comodo ed ordinato di City Life…che, peraltro, presto verrà sommerso da altro cemento…

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