Aggiornamento fotografico dal cantiere per la sistemazione e il completamento di Via Stella Bianca, alla Bicocca, una via che collega viale Piero e Alberto Pirelli con viale dell’Innovazione, ma che ora è stata estesa sino a collegarsi con via Sesto San Giovanni.
I marciapiedi sono stati sistemati come il resto del Quartiere Bicocca, con piastrelle in cemento. Sistemata anche la carreggiata. Manca probabilmente le verifiche del caso e la strada sarà aperta a breve.
Il quartiere della bicocca è di una disumanità totale. Enormi stradoni dove le auto sfrecciano indisturbate, zero negozi (tutti ammassati al village) piazze ipogee che nessuno vive e se non fosse per gli universitari sarebbero un deserto come lo sono ogni sera e nei weekend.
I quartieri vanno pensati per le persone, non per le auto o per parcheggiarci le auto, questo è, purtroppo, la bicocca. Nata in un periodo in cui si viveva ancora il mito dell’automobile a tutti i costi. Nulla a che vedere con la vivibilità dei nuovi quartieri City Life e Porta Nuova e, speriamo, gli scali ferroviari, speriamo pensati pedonali e non autostradali.
In realtà il progetto di Bicocca era già vecchio come concezione anche per i tempi in cui è stato progettato (già a Milano 2, nata negli anni 70, c’è la separazione tra auto e pedoni e ci sono le ‘piazze’ vere!)
Purtroppo la vacca sacra della ‘conservazione della memoria storica’ ha spinto spesso gli architetti (e le sovrintendenze) a mettere in secondo piano le esigenze delle persone in carne e ossa.
Qui si è voluta mantenere a tutti i costi la maglia ortogonale dei vecchi impianti industriali e il risultato è un quartiere che, pur se con alcune singole architetture di pregio, nell’insieme ricorda Berlino Est, come ebbe a dire già Albertini.
ni. ricordiamo che il masterplan della Bicocca è di Gregotti, e nei progetti urbanistici di Gregotti è praticamente una costante che le persone a passeggio si vedano solo nei rendering.
I marciapiedi di Milano dovrebbero essere tutti così, ovviamente con beola al posto del cemento nelle vie storiche o di pregio.
Mettere gli autobloccanti al posto del catrame (che spesso a Milano è in condizioni pessime) dà subito una sensazione di maggiore pulizia e ordine!
come fare a rendere le citta`vivibili, interessanti, sicure, “ sostenibili“, dinamiche…..raggiungibili? Serve una componente strategica…quella non possono farla tutti…o non ci si improvvisa…
– progettazione urbanistica….mix di funzioni….quelle si possono rimodulare
anche successivamente se quanto fatto non funziona
-branding territoriale e dei quartieri….introdurre funzioni che aiutino a riconvertire l`immagine negativa o meglio non realistica delle potenzialita`dei luoghi….
– studio accurato dei flussi di chi abita, frequenta, lavora nei luoghi o ci si reca per altri motivi….sociologia urbana?
– spazi pubblici di qualita`con funzioni nuove e che rispondano alle esigenze di una societa`sempre piu`dipendente dalla comunicazione veloce di immagini e realta`virtual
– spazi pubblici e parchi che abbiano un`identita`forte e caratterizzante di luoghi spesso privi di connotazioni
-strategie top down e bottom up possono funzionare insieme…in una strategia chiara e forte e con il monitoraggio degli obiettivi da raggiungere
Ecco i soliti paladini di Berlino Est: ma ci siete mai stati alla Bicocca? E’ un quartiere molto più vivo, comodo ed ordinato di City Life…che, peraltro, presto verrà sommerso da altro cemento…
Zero negozi? Stradoni? Piazze ipogee (che poi e’ una) che nessuno vive? No, non ci sono mai stati.