Dopo l’adozione da parte del Consiglio comunale del nuovo Piano di Governo del Territorio per Milano 2030, avvenuta il 5 marzo scorso, la deliberazione – comprendente il nuovo Documento di Piano, la variante del Piano dei Servizi, comprensivo del Piano per le Attrezzature Religiose e la variante del Piano delle Regole – è stata pubblicata e messa a disposizione dei cittadini per 30 giorni per la fase di raccolta delle osservazioni.
Il termine è scaduto il 15 luglio scorso e l’Amministrazione comunale ha ricevuto 840 osservazioni, alcune delle quali articolate in più tematiche per un totale di 1.623 osservazioni.
Oggi in Giunta è stata quindi varata la delibera che controdeduce le osservazioni dei cittadini, apportando diverse novità, tra cui le più importanti sul fronte dell’incremento delle politiche green.
“Quella dell’ambiente, insieme al diritto alla casa – spiega l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran – è la vera sfida delle città del mondo dei prossimi anni e quindi è giusto fare ulteriori passi avanti anche nel PGT che già prevede 20 nuovi parchi in città e riduzione del consumo di suolo del 4%”.
Queste le principali novità.
Tutte le nuove costruzioni (anche i casi di demolizione e ricostruzione) devono essere a ZeroCO2 (come, a titolo di esempio, sarà lo Scalo di Greco, il primo quartiere in housing sociale a impatto zero, vincitore del bando Reinventing Cities).
La regola sulla permeabilità dei suoli negli interventi urbanistici cambia e, accogliendo la proposta del WWF, vengono reinterpretate le norme sul Biotope Area Factor (BAF) che già si è data Berlino (e Segrate, primo caso in Italia): gli interventi dovranno raggiungere un indice che somma il suolo depavimentato con pareti e tetti “verdi” (che valgono un punteggio minore ma sono importantissime per le isole di calore) anche attraverso interventi di compensazione al di fuori del lotto.
Qualora non si riuscisse a raggiungere questi obiettivi, si può monetizzare la differenza e il Comune ha un vincolo di uso negli investimenti per il Parco Metropolitano e per il piano che vuole piantare 3 milioni di alberi nella Città Metropolitana entro il 2030. A tal proposito è in via di redazione anche una mappa della rete ecologica con le aree da depavimentare ed alberare a Milano.
Cambiano le regole per la Piazza d’Armi di Baggio, grazie al percorso impostato col Consiglio comunale e con la proprietà. Vengono infatti accolte due osservazioni: una dei proprietari che si auto-aumentano la quota minima di verde dal 50% al 70% dell’area (che è sostanzialmente quasi tutta quella non già edificata); un’altra che identifica il futuro parco quale Grande Funzione Urbana della Piazza d’Armi.
“Sebbene resti ancora da risolvere il tema della procedura avviata dal Mibac – aggiunge l’assessore Maran – sono fiducioso che riusciremo ad arrivare all’obiettivo che ci poniamo da mesi: un grande parco di oltre 30 ettari, uno dei più grandi di Milano, e invece dei magazzini abbandonati, gli uffici pubblici statali che vogliono insediarsi in quella zona e che contribuirebbero a ravvivare il quartiere di Baggio”.
La delibera viene ora mandata ai Municipi che nelle prossime settimane esprimeranno un parere. Anche i loro pareri verranno controdedotti e poi la delibera approderà in Consiglio comunale dove entro metà ottobre andrà approvata.
Ottime notizie, ma si deve avere più coraggio per combattere i problemi che affliggono la città dal punto di vista della vivibilità e dell’ecosostenibilita:
– parcheggio selvaggio sui marciapiedi, sulle aiuole, sulle radici degli alberi e in piazze che dovrebbero essere pedonali
– velocità troppo elevata di auto e moto, non passa giorno senza incidenti anche gravi e la colpa è praticamente sempre la velocità
– mezzi pubblici di superficie da velocizzare
Se vogliamo una città più verde e vivibile serve qualche carro attrezzi in più. Che rimuove le auto parcheggiate a cavolo, spesso anche distruggendo piccoli prati, radici degli alberi, aiuola con fiori.
Tutti propositi condivisibili, ma non fanno parte del contenuto di un PGT.
costruzione di.migliaia di parcheggi
“Parole Parole Parole” ? 😉
Sperem 🙂 lo spero per davvero!
A proposito…
La zona del “reinventing cities” mi piace veramente molto (cool, internazionale, moderna, sostenibile, giovane, al passo coi tempi) e sono contento anche che infine sia prevalso il buon senso dei cittadini riguardo a tetti e pareti verdi, ad esempio dovrebbe essere incrementata a mio modesto parere la vite canadese e americana che copre (se piantata in piena terra) un buon 20 metri quadrati di pareti anche senza supporti.. ne so qualcosa perché il mio condominio a Milano l’aveva… ma qualche vicino di casa ignorante e retrogrado l’ha fatta togliere.. nonostante anche l’indubbio potere isolante in estate oltre l’estetica e l’ossigeno prodotto.. vabbè… spero si diffonda con questo nuovo PGT una nuova cultura del verde che evidentemente non è ancora diffusissima
Una domanda: ma il PGT affronta anche tematiche più specifiche come la quantità e la localizzazione delle funzioni pubbliche?
Alcuni esempi:
Localizzazione Ospedali e poli sanitari a 30 anni
Carceri (ci teniamo San Vittore in Area C?)
Palazzo di Giustizia (che in realtà si allarga in decine di edifici adiacenti in condizioni spesso fatiscenti)
Sedi dei Municipi
Biblioteche
ecc ecc
Qual’è il documento che si occupa della pianificazione di queste e tutte le attività simili?
La permeabilità dei suoli e i tetti verdi sono importanti, ma poi quando scopro che voglion fare un Ospedale gigante praticamente nel parco sud o che il mercato ortofrutticolo più grande d’Italia e le sue centinaia di TIR restano in semicentro….mi vengono dei dubbi sulla capacità strategica del PGT di definire il futuro urbanistico della città.
Non mi è chiaro come i tetti verdi si coniughino con l’obbligo di pannelli fotovoltaici. Sarebbe interessante capirne qualcosa di più.
Preferirei tanto verde diffuso piuttosto che parchi e giardini mal gestiti dal comune che finiscono per diventare non luoghi.
Comunque Milano ha sicuramente bisogno di verde. Il problema è che non mi fido della gestione pubblica.
L’importante è che il verde sui tetti non venga conteggiato nella quota minima di verde.
Cioè se aumenti la quota di verde, ma poi bastano due cespugli sul tetto per fare passare i tetti come quota di verde, beh….non vale!
Sinceramente mi sono stufato di questi continui proclami.
Facendo rispettare l’ABC delle regole più basiche la città potrebbe diventare più vivibile in pochi mesi senza il bisogno di inventarsi quali progetti fantasmagorici che poi no verranno mai implementati, almeno nei tempi e con le modalità proposte.
Ad esempio sono veramente troppe le macchine che restano impunite dopo aver parcheggiato alla rinfusa tutto il giorno.
Area C con la sua gabella da 5 euro è una barzelletta. Se si tratta di una vera congestion charge allora la gabella va come minimo raddoppiata specie adesso che il biglietto del metro è di due euro. ( a conti fatti costa meno andare in centro in auto che con i mezzi, specie se non paghi il pareggio e hai ottime chance di evitare una multa )
Il problema del verde in centro ( che è la zona dove più scarseggia e che sicuro necessità di più di interventi ) dovrebbe essere risolto alberando più vie e piazze e non diffondendo rendering di futuristici parchi che saranno pronti forse nel 2050. Non esiste ad esempio che la cerchia dei Navigli sia completamente spoglia di alberi quando li ogni giorno passano migliaia di automobili e bus (nessuno accampi la scusa della mancanza di risorse perché una città come Milano è in grado di racimolare le misere risorse per interventi simili e sa sicuramente dove trovare i soldi )
Oltre ai proclami settimanali che siamo costretti a sentire ( della serie.. come siamo bravi, ma come siamo bravi ) vorrei vedere qualcosa di più solido sul progetto tanto sbandierato dei 3 milioni di alberi in arrivo nei prossimi 10 anni. Vorrei ad esempio capire dove, quando e soprattutto con che budget perché se non c’è una reale voce di budget il rendering o lo studio resta solamente tale.
Insomma, va bene del marketing, ma a questo devono seguire dei fatti concreti…
Forse il budget finisce dopo che han pagato i renderisti
Se i renderisti fossero pagati adeguatamente, vivremmo in un mondo migliore.
Nel senso che dopo i rendering non segue niente, non era difficile da capire anonimo 07:53.
Se se uno Studio di Architettura, i rendering al Comune (di piazzale Loreto) li puoi regalare. Ti saranno riconoscenti.
Peccato che poi ci finisca di mezzo l’anello debole della catena, lo stagista che i rendering li fa, non è difficile da capire anonimo 10.18. 😉
Mi arrendo anonimo 15:15, troppo difficile per te, lasciamo perdere
Penso che Anonimo delle 10.18 stia provando a dire che i render No usati dal comune sono disegnati da stagisti di studi di architettura non pagati, i quali poi regalano questo rendering al comune il quale poi a sua volta fa grandi proclami.
Se questa notizia fosse vera sarebbe un grande imbarazzo, specialmente per una giunta di sinistra…
Anonimo 10 58 dice semplicemente che gli stagisti che fanno i rendering vanno pagati meglio.
Meno chiacchiere e più alberi!
E petizione al Comune per controllare se il gestore del verde stia rispettando il suo contratto: gli alberelli messi a dimora sono sempre più piccoli e stentati e muoiono regolarmente di sete così l’anno dopo li cambiano con altri ancora più piccoli e stentati che muoiono pure loro…
ESATTAMENTE
Finalmente ti sei reso conto anche tu che Maran è un quaquaraquà??
Sul Verde interno alla città la giunta mi sta deludendo.
Per il resto no.
E fa troppo greenwashing esi deve dare un passo nuovo di marcia nei fatti e non solo nelle parole.
Poi per la tua fissa su Maran non posso aiutarti
Mi chiedo in che modo gli uffici pubblici statali ravvivino la zona di Baggio.
Voglio infine dire una cosa ai veteroverdi di sinistra:se non costruisci parcheggi/garage per residenti e se non alunghi le metropolitane, le auto sarnno sempre parcheggiate male e alla rinfusa. Non solo: se il comune – seguendo un antico malvezzo che riguarda tutti gli schieramenti politici – continua a permettere la costruzione di condomini di 8 piani in città aumentando così la concentrazione di persone e auto e perdendo occasioni per reare parcheggi e aree verdi, non usciremo da questa spirale perversa.
Ok per i 3 milioni di alberi, ovviamente. Ma la lotta alle auto no va fatta secondo il sistema delle gabelle medioevali ma secondo logica ecomunque sempre dopo aver migliorato i servizi.
C’è però un problema. Il principale problema che la sinstra continua non vedere: i soldi. Infatti Milano e la Lombardia i soldi li avrebbero anche. Ma li devono regalare a Roma e al sud affinché continuino coi loro sprechi e le loro ruberie. Il referendum proposto da Maroni lo scorso anno andava votato in massa dai lombardi, di sinstra e di destra, settentrionali e meridonali, interisti e milanisti, grassi e magri. Invece i sinstri non hanno votato. E ora si lamentano. Come ragliate bene…
Vi prego, siate anche molto più severi contro chi parcheggia selvaggiamente la sua auto sulle radici degli alberi, sulle aiuole, nel verde. Tante piccole oasi verdi vengono devastati da suv parcheggiati sopra, tanti alberi muoiono così.
Basterebbe mettere le griglie protezione alla Base degli alberi.
Griglie spacca parafanghi nelle aiuole
Le quali sono oggetti di arredo urbano questo sconosciuto a Milano.
Fa Pure rima
A furia di sparare a zero sull’amministrazione milanese che ad oggi rappresenta il meglio in Italia vi troverete amministrati da una bella amministrazione pentastellata come a Roma o una leghista, che le panchine le fa togliere per questione di “sicurezza” -.-
la democrazia partecipata, o meglio la condivisione delle scelte politiche della giunta è certamente una gran cosa ,cosi come ascoltare e rilevare gli appunti mossi dai cittadini, tuttavia ritengo che il comune potrebbe sfruttare gli strumenti che già ha a disposizione, ovvero i consigli di municipio dove (in teoria) dovrebbero pervenire le istanze e i contributi dei cittadini ai fini della valorizzazione e della vivibilità dei loro quartieri;occorre portare il verde laddove non c’è, Milano ha decine, centinaia di strade sufficientemente larghe da consentire la posa di alberature e di siepi in vaso; posare alberi nei parchi o negli svincoli delle tangenziali non da nessun valore aggiunto se non quello di dire come è stato detto che di alberi ne sono stati posati a migliaia, ma come detto in contesti in cui vi è già presente una importante quantità di verde; le osservazioni al pgt sono sicuramente utili ma non tali da essere recepite pedissequamente dalla giunta, la quale deve agire in modo responsabile seguendo, anzi copiando le piu’ verdi e virtuose città del mondo