Una chiesa, a volte, ha un iter costruttivo così lungo e complesso che dura anni o decenni.
E’ il caso per la nuova chiesa dedicata a Santa Madre Teresa di Calcutta al Gratosoglio.
Infatti venne concepita una quindicina d’anni fa e presentata come progetto nel 2005. I progettisti incaricati sono Angelo Torricelli e Mariateresa Rampi.
La committente è la Parrocchia ss.Pietro e Paolo ai tre Ronchetti, antica parrocchiale del borgo di Ronchetti delle Rane che si trova a lato della via dei Missaglia, in via Manduria, che si sdoppia per poter servire con una nuova chiesa e complesso parrocchiale, la zona detta Le Terrazze, realizzate negli anni Novanta.
Descrizione:
Il progetto mette in relazione lo spazio sacro all’ambiente circostante. A tal fine l’impianto segue i tracciati del paesaggio e del territorio urbanizzato.
Il sagrato e l’edificio destinato ad ospitare il nido, gli alloggi del clero e gli uffici accompagnano l’andamento del suolo agricolo, l’oratorio si orienta verso il quartiere residenziale e formando una “L” con l’edificio precedente racchiude gli spazi destinati al gioco e allo sport.
L’architettura della chiesa, composta da elementi autonomi dalle linee essenziali è stata realizzata con materiali chiari: la pietra calcarea bianca, la pietra arenaria rosata e il calcestruzzo dilavato.
La situazione del cantiere, iniziato nel 2016 a ottobre 2019 decisamente a buon punto o quasi, come si vede dalle immagini qui di seguito.
Ma le chiese moderne che sembrano dei capannoni industriali brianzoli??? Poi uno parla di calo dei fedeli…..ci credo!!!! Tristezza e sgomento….
L’interno della chiesa è tutto sbilenco ed irregolare, con disposizione dei posti ad anfiteatro stile aula universitaria, ma senza una vera forma definita.
Quando è possibile le chiese cristiane sono sempre state orientate ad oriente (est) – col corollario di rendere le facciate meravigliosamente illuminate al tramonto, come ad esempio capita al Duomo di Milano.
In questo caso l’altare è ad est, ma il resto della chiesa (ed i fedeli) no. Seguono in maggioranza una linea verso sud est a poco più di 45 gradi (foto 5).
Non so quanto sia stato voluto in fase progettuale, ma è la direzione della Mecca…
In realtà l’orientamento est-ovest è una caratteristica principalmente delle cattedrali gotiche, come appunto il nostro Duomo (anzi, questa è una delle caratteristiche che lo qualificano come una ‘vera’ cattedrale gotica, checché ne dicano gli storici dell’arte).
nelle altre epoche la collocazione era piuttosto casuale, in particolare le basiliche paleocristiane erano spesso riadattamenti di templi pagani o edifici civili romani preesistenti, mentre ad esempio in epoca barocca o successiva i criteri erano principalmente estetici.
giusto per fare due esempi milanesi a caso ‘non orientati’, S. Ambrogio è orientata lungo un asse nordest-sudovest e S. Gottardo ha la facciata rivolta verso ovest.
Inoltre la ragione è opposta a quella che indichi tu: non si trattava di far illuminare la facciata al tramonto ma di far sorgere il sole dietro l’abside, dove c’è il santissimo, rappresentando simbolicamente con il ciclo sorgere-tramonto del sole il ciclo nascita-passione-morte-resurrezione di Gesù.
comunque è vero che l’architettura religiosa, almeno dagli egizi in poi (da cui i cristiani hanno preso moltissimo) ha sempre contenuto complessi simbolismi, basati su archetipi della nostra psiche profonda e che quindi l’architettura ci trasmette in modo subliminale. Infatti entrando in una cattedrale gotica chiunque, anche un non cristiano, percepisce immediatamente un senso di sacro, mentre in genere entrando in una chiesa moderna non percepiamo un bel niente (anzi, spesso siamo storditi dalla bruttezza del luogo)
E’ un vero peccato che nelle chiese moderne tutto questo si sia perso e questo la dice lunga sul grado di spiritualità, e anche di preparazione teologica, del clero di oggi.
Il massimo che possiamo pretendere oggi è che una nuova chiesa sia disegnata da un’archistar e possa diventare uno sfondo da selfie.
In questo caso però, pur nel caos totale di forme, l’orientamento ad est (in realtà ad ovest ma è un livello diverso di discussione) dell’altare sembra che l’abbiano rispettato millimetricamente.
L’orientamento prevalente degli interni verso la Mecca potrebbe quindi non essere del tutto un caso fortuito visto che la bussola dimostrano di saperla usare…
Visto che in zona c’è poco mercato per garage, supermercati e centri sociali, forse han pensato ad un altro settore per aumentare il valore futuro di rivendita dell’investimento immobiliare. Difficile dargli torto, vista l’aria che tira.
Interessante… non l’avevo notato.
Senza entrare nel politico, comunque, l’invasione islamica (almeno in Italia) è molto più percepita che reale… anche perché quelli che ci sono si fanno notare tanto, vedi viale Jenner, e soprattutto a differenza degli altri sono tendenzialmente refrattari a qualsiasi tipo di integrazione
In realtà tra i principali paesi di origine degli immigrati residenti in Italia l’unico realmente di cultura islamica è il Marocco (secondo per numero di immigrati).
La prima nazionalità per immigrati in Italia sono i romeni, che com’è noto sono ortodossi. Una buona parte degli egiziani che vivono a Milano sono cristiani copti. Gli albanesi possono essere islamici o cattolici, dipende dalle zone di origine.
In effetti in piccolo ed in brutto ricorda per certi aspetti la Moschea di Roma di Portoghesi, i colori esterni soprattutto. Roba che si faceva 30 anni fa, in ogni caso.
Manca il minareto, ma a ben guardare non è che abbia nemmeno un vero campanile. Sembra il job centre anni 80 di qualche cittadina inglese di un film di Ken Loach.
Auchan-ità progettata da architetti molto probabilmente privi di qualsiasi afflato religioso. La sua essenza sembra banalizzare e degradare il sacro a un qualunque manufatto circostante, purché molto sfortunato. Inesistente ruolo urbanistico nel contesto. Ci verranno a dire che è stato proprio per questo così concepito, minimal e fuso con il nulla. Ci diranno che la modernità lo esige e bla bla. Per restare nel genius loci senza invocare le solite archistar, andate a vedere cos’è Chiesa Nostra Signore del Cadore. Ridateci Gellner e Scarpa. Idee e materiali umili e sublimi di chi ha ricostruito l’Italia, non solo materialmente. L’unica consolazione è che è un servizio per il quartiere.
Architettura che puo’ essere:chiesa,biblioteca,sala conferenze,ostello…forse pensano ad un futuro multifunzionale o ad un abbandono della funzione religiosa? VENUSTAS ciaoone…
Di sicuro i maîtres à penser che l’hanno progettata non han mai letto il Genio del Cristianesimo di Chateaubriand, oppure gli faceva schifo come libro 🙂
Che non è un best seller da supermercato (per quanto divertente da leggere), ma se progetti una chiesa, magari ci sta…
In ogni caso non credo che il problema stia negli architetti, quanto nei committenti (i preti) che ormai non ci credono più nella loro religione e quindi pensano di sopravvivere trasformandosi in una specie di Onlus sociale dedita ad opere buone. Forse da vecchi furboni han ragione loro, chi lo sa.
o Il mistero delle cattedrali di Fulcanelli
Probabilmente se gli dici Chateaubriand pensano che sia un vino francese.
No dai lo sanno tutti che e’ un formaggio.?
Magari sono semplicemente vegani…
Kudos per ‘Auchan-ità’
🙂 🙂
già se optassero per l’Esselunghità sarebbe stato architettonicamente meglio
🙂 🙂
Temo che per chi è affetto da LIDLfilia, l’Esselunghità sia concetto difficile da accettare e razionalizzare 🙂 🙂
Vista la crescente secolarizzazione. Ha senso costruire nuovi edifici di culto consumando suolo e risorse pubbliche?
Non Cè più religione…!
????
Vendesi uso chiesa o garage multipiano.
Da vedere. Ottimo per investimento.
Ci passo spesso in bici, un obrobrio estetico, un pugno in un occhio, una colata di cemento in un contesto verde che certo non aveva bisogno di questo accidente estetico; non sono un esperto, ma sembra una logica costruttiva primi anni 80.
Anacronistico, saranno contentissimi gli inquilini delle case limitrofe.
Da pazzi
Ci passo spesso in bici, un obrobrio estetico, un pugno in un occhio, una colata di cemento in un contesto verde che certo non aveva bisogno di questo accidente estetico; non sono un esperto, ma sembra una logica costruttiva primi anni 80.
Anacronistico, saranno contentissimi gli inquilini delle case limitrofe.
Da pazzi
Dal cartello nella foto:
Permesso di costruire rilasciato il 11/05/12
Proroga del termine inizio lavori: 8/11/13
Comunicazione inizio lavori: 8/05/15
Inizio lavori: 9/05/15
Durata prevista: 670 giorni
Ad oggi ne sono passati circa 1.700 di giorni ed ancora ci son le gru. Pensare che ci lamentiamo di quanto ci mette il Comune a finire le piste ciclabili! 😉