Nel 2006 venne realizzato questo complesso di housing sociale, o come si diceva una volta, case popolari. Ci troviamo alla Barona, in via Ovada, una lunga via che da via Voltri arriva sino a via San Viglio e corre parallela a viale Famagosta, nei pressi dell’Ospedale San Paolo.
Il progetto è del gruppo: Raffaello Cecchi , Tekne, Cecchi Lima architetti associati, Vincenza Lima, Francesco Rusconi Clerici.
Si tratta di un complesso edilizio disposto a U aperto su una piazza che affaccia su un piccolo parchetto che collega via Ovada a via San Vigilio.
Su via Ovada si trovano i negozi di vicinato (pochi) radunati sotto il palazzo più alto e isolato.
Mentre il palazzo asimmetrico disposto a semicerchio è più basso e sollevato con un colonnato da permettere una permeabilità tra il parco e via Ovada.
Il Parco è pensato come uno “spazio dinamico” organizzato per vaste aree tali da permettere variabilità d’uso.
I servizi si dispongono nel nucleo su via Ovada connesso al percorso principale del Parco e al di sotto della residenza a U al piano terra dei pilotis.
La composizione dell’edificio a U, di tre piani, riprende, in maniera contemporanea le vecchie case di ringhiera e il cortile.
Il cortile realizzato con la terra battuta, da un senso un po’ precario all’insieme, forse avremmo preferito vedere un prato verde e due alberi in più.
Intervento tutto sommato carino e essenziale, dalla proporzioni adeguate e inserito perfettamente nel contesto realizzato per la maggior parte, negli anni Cinquanta e Sessanta del ‘900.
Le foto non rendono giustizia allo squallore di questo posto desolato.