A Milano ci sono parecchi grattacieli o torri minori, sparse un po’ ovunque per la città. A dire il vero non sono moltissimi e non particolarmente importanti dal punto di vista architettonico.
A Milano per considerare un edificio un “grattacielo” dovrebbe superare i 12/15 piani.
In zona Gamboloita o meglio conosciuta come Corvetto si trova un gruppo di 4 torri residenziali di 19 piani in Viale Bacchiglione e via Scheiwiller.
Anzitutto sono state erette nel 1976 nel lotto tra il viale Bacchiglione, via Giovanni Scheiwiller, via Leo Longanesi e via Enrico Gonzales. Sono quattro parallelepipedi di circa 65 metri e la loro caratteristica è che le facciate, intonacate di color beige, sono particolareggiate da una balconata continua con balaustra in muratura, apparentemente senza interruzione, che coi suoi vuoti e pieni rende le torri riconoscibili e abbastanza originali, come fossero realizzate con una pila di libri. Potrebbero appartenere al periodo artistico del “Brutalismo”.
Come dicevamo, appartengono ad un complesso residenziale che prese il posto di una fonderia d’acciaio sorta quando la zona si trovava in estrema periferia e non lontana dallo Scalo Romana e dalle officine TIBB di piazzale Lodi. Il resto del complesso è formato da 8 palazzine alte 8 piani colorate di un intenso rosso mattone che contrastano visibilmente con le quattro torri e con il giardino condominiale circostante. Certamente non un capolavoro di architettura, ma certamente ben inserito e d’impatto.
Sono più vicine alla fermata Brenta piuttosto che Corvetto
Il colore è anche carino. Ma costruire abitazioni di 2 o 3 piani dovrebbe essere l’obiettivo futuro. Come peraltro accade in tutte le principali città europee a nord delle Alpi o dei Pirenei e americane a nord di El Paso.