Milano | Quarto Oggiaro – Il Parco dei 600 di via Aldini andrebbe cintato

600 sono i firmatari, abitanti del quartiere, che nel 2014 riuscirono ad ottenere la copertura della via interrata di circa 150 metri e realizzata per Expo 2015, per il collegamento di via Castellammare ed Eritrea con via Stephenson a Quarto Oggiaro.

Il Comitato Quarto Oggiaro con le sue 600 firme ha ottenuto una bella area verde per il quartiere e ha di fatto unito due lati di un quartiere rimasto separato per lungo tempo, quello di via Aldini (dove si trova il cuore antico di Quarto Oggiaro) e quello di via Cinque Maggio e via Palizzi, poste a sud. Originariamente era prevista una strada in trincea e una passerella sola che collegasse i due capi di via Nicola Fabrizi.

Purtroppo dopo l’inaugurazione del parco, avvenuta nel 2017, il Parco dei 600, nato da una buona collaborazione tra l’Assessorato ai lavori Pubblici ed il Comitato Quarto Oggiaro, è stato spesso utilizzato per incontri “poco graditi”, come feste a suon di alcol, atti vandalici, sino al consumo e lo spaccio di droghe in orari notturni e non solo, risultando persino pericoloso, causa anche l’assenza di qualsiasi genere di sorveglianza.

Solo qualche sera fa, ad esempio, esattamente il 18 marzo 2020, il parco è stato teatro di una rissa, dove, nonostante l’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia di Coranovirus Covid19, alcuni ragazzi si sono affrontati a colpi di catenespranghe e coltelli (alcuni però indossavano mascherine sanitarie). Il tutto ripreso dagli inquilini del circondario, increduli alle scene presenti ai loro occhi.

Naturalmente il tutto si è concluso con l’intervento della polizia che ha fermato diversi ragazzi, di età compresa tra i ventidue e i trentasei anni. Almeno otto i denunciati tra la quindicina dei presenti, ma non solo per la rissa.

Da diverso tempo i cittadini chiedevano che il Comune intervenisse istallando telecamere di sicurezza e anche la possibilità di cintare e chiudere il parco negli orari serali. Chissà se prima o poi, dopo quest’emergenza da Coronavirus, riusciranno ad ottenere qualcosa.

Il parco comprende anche due zone di 2.800 metri quadrati totali dove sono stati destinati a Orti Urbani: 55 particelle ortive, complete di recinzione, attacco all’acqua potabile e casette porta attrezzi.

Si tratta di oltre 27mila metri quadrati di verde suddivisi in aree tematiche che si snodano intorno alla piazza centrale con il compito di connettere le diverse parti di città, dai giardini ornamentali al percorso ciclopedonale, dall’area cani alla zona ‘bosco’.

Peccato, perché il parco è un ottimo luogo per l’incontro, rovinato da pochi imbecilli.

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4 commenti su “Milano | Quarto Oggiaro – Il Parco dei 600 di via Aldini andrebbe cintato”

  1. La soluzione non sono le denunce ma i processi per direttissima e l’accoglienza di questi gentleman in celle singole di prigioni di nuova costruzione. Quando questi, beccati per la seconda volta, li metti dentro per un anno consecutivo vedrai che non avranno più voglia di fare certe cose.
    Piuttosto, vedo che questo bel parchetto non è oggetto di manutenzione. Come peraltro molti altre aree verdi. Infatti mi chiedo cosa ci voglia a mandare una squadra di ometti a tagliare l’erba.
    Anzi: manderei questi giovanotti a compiere l’opera, con l’obbligo di ritorno in cella prima del tramonto. E se non tagliano bene o fanno i lavativi: pena allungata e 2 pasti al giorno anziché 3

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  2. Il vero problema é che non c’è controllo del territorio in generale. Cintare i parchi ha senso solo per i siti storici es. I giardini di p.ta Venezia.

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  3. Il problema è che non ci sono controlli riempiono i nostri quartieri con extracomunitari lasciati senza un minimo di controllo è bello il verde il parco ma se non passa mai nessuno a controllare cosa serve mettere dei cancelli se poi non ci autorità che si preoccupano della nostra sicurezza

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