Nei mesi scorsi con lo spostamento (ottobre 2019) della viabilità sul lato dispari (meridionale) di via De Amicis, per consentire gli scavi sul lato opposto, sono affiorati altri muri delle antiche mura medievali della città.
La struttura è stata rinvenuta prima che il cantiere M4 chiudesse per l’emergenza Covid tra gennaio e febbraio, si tratta di un bellissimo e importante manufatto archeologico.
Comunque come immaginabile si tratta di un bel problema per proseguire lo scavo per la futura stazione De Amicis.
Immagini seguenti da La Repubblica
Già nel 2016 durante gli scavi venne rinvenuta una lunga porzione di muro medievale lungo il lato meridionale. Nel 2017, il muro, è stato sezionato e asportato per essere conservato.
Entrambi i muri rinvenuto sono formati da murature in mattoni e blocchi di pietra pesanti tonnellate provenienti anche da manufatti di epoca romana. Naturalmente è stata interpellata la sovrintendenza nella veste di Antonella Ranaldi, la quale ha spiegato: “È una struttura monumentale, certamente imponente, costituita da due muri di grosso spessore che formano un angolo leggermente acuto. È interessante per la posizione e per la tecnica costruttiva. Sulle facce esterne mostra grandi blocchi in ceppo d’Adda di provenienza romana, ne abbiamo individuati alcuni che vengono certamente dal vicino Anfiteatro, diventato una cava di materiali, con i quali venne costruita San Lorenzo e probabilmente anche gli argini dei canali che portavano l’acqua proprio a San Lorenzo. Pensiamo siano sponde dei canali, posti in un nodo molto significativo, dove arrivava l’Olona (da ovest confluivano le acque della Vetra, un canale artificiale derivato dall’Olona) e si divideva in due vie d’acqua, in particolare penso alla Vetra. Quindi parte del sistema idrico, forse tardo antico, che sopravvive nel medioevo, appena fuori la cerchia medioevale davanti alla Pusterla dei Fabbri“.
Pusterla dei Fabbri col ponte sul naviglio, 1885 circa Arco della Pusterla dei Fabbri – 1870-80 Pusterla dei Fabbri durante lo smantellamento nel 1900 Pusterla dei Fabbri durante lo smantellamento nel 1900 Pusterla dei Fabbri durante lo smantellamento nel 1900 Pusterla dei Fabbri durante lo smantellamento nel 1900
La Pusterla era stata abbattuta alla fine dell’Ottocento e nel 1900 l’arco di campagna venne portato al Castello Sforzesco oggi al Museo Civico.
Il canale citato dalla Sovrintendente è il Naviglio di San Girolamo che arrivava dal Castello, tombato alla fine del XIX secolo. Rispetto alla parte di muro rinvenuta nel 2016, questa pare più monumentale, sicuramente la base del ponte levatoio della Pusterla o una sua parte importante, come il basamento di una torre. Come ha spiegato la Ranaldi, il manufatto è sicuramente importante e va salvato, purtroppo al momento interferisce con lo scavo per il cantiere della stazione della futura metro blu. Probabilmente verrà smontata e ricomposta in loco una volta costruita la stazione. La proposta di M4 è di spostare il muro in un contesto archeologico protetto. L’ipotesi pare sia il parco dell’Anfiteatro, dove sono in corso importanti rinvenimenti e la sua valorizzazione a parco archeologico. Avremmo preferito una collocazione all’interno della stazione stessa – fanno sapere da M4-, ma manca lo spazio. La proposta non è fattibile e i lavori devono avere corso.
Il nostro sogno sarebbe stato quello di vedere all’interno della nuova stazione i muri ricomposti, a testimonianza del passato antico di Milano.
No, dai questo demoliamolo e teniamoci San Siro, il muro della ferrovia a Porta Genova e quello davanti al Monumentate!