Milano | Nolo – Rigenerare i mercati comunali coperti di viale Monza: Mercato Crespi

Come ben si sa, il Comune da tempo sta cercando di riqualificare alcuni immobili del suo patrimonio, caduti in degrado o quasi, secondo un progetto chiamato Reinventing Cities.

Due edifici interessati da questo piano di recupero sono i due mercati coperti del Comune, il Mercato di Viale Monza angolo via Crespi e il mercato di Gorla, sempre in Viale Monza angolo via Monte San Gabriele. Aperto nei primi decenni dell’Ottocento per collegare in modo rapido e rettilineo Palazzo Reale con Villa Reale di Monza (qui un po’ di storia).

Nell’ambito delle molte tesi progettuali che la Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni, Politecnico di Milano sviluppa sul territorio milanese, per cortese concessione del pf. Marco Borsotti e prof.ssa Sonia Pistidda, proponiamo un lavoro che potrebbe ridare vita ai due mercati del lungo Viale Monza, uno chiuso da anni (Gorla) e l’altro ancora attivo con alcuni negozi ma bisognoso di una riqualificazione.

Cominciamo con il mercato al centro del quartiere di Nolo a due passi da Loreto, sicuramente il più bello dal pinto di vista architettonico: il Mercato Comunale di Viale Monza.

Il punto di partenza del progetto è stato quello di volere rivalorizzare il mercato comunale di viale Monza (via Crespi) mantenendo la medesima funzione di vendita di prodotti alimentari, ma cercando di inserire anche una serie di attività parallele per poter aumentare le potenzialità della struttura stessa.

Attualmente, infatti, l’edificio si trova in una condizione di sotto utilizzo in quanto gran parte degli spazi adibiti alla vendita sono inutilizzati e non esistono attività all’interno volte ad incentivare il pubblico alla visita del mercatoanche in orari che si svincolino dalla vendita dei prodotti alimentari.

La prima strategia di progetto è stata pensata da un punto di vista compositivo: allo stato attuale lo spazio occupato si sviluppa solo al piano terra, in quanto tutta la copertura voltata è stata chiusa con un tamponamento, pertanto si è voluto dare una complessità maggiore agli spazi attraverso l’inserimento senza contatto di un sistema a “scatole”. Attraverso altezze e forme diverse esse si articolano in tutto lo spazio offerto dalla struttura esistente andando a creare un gioco di viste e prospettive a seconda del punto in cui ci si trova.

Parlando di funzioni, esse si articolano su 4 livelli. Il piano interrato è rimasto interamente dedicato allo spazio per magazzini e impianti, per i quali è stata fatta un’ipotesi di massima. Al piano terra troviamo il mercato vero e proprio dove la configurazione degli stand perimetrali è stata rivisitata tramite 4 blocchi divisi a seconda della classe merceologica dei prodotti venduti. Ogni stand è autonomo perché ha al suo interno depositi, spogliatoi, celle frigorifere e laboratori. Essi si relazionano tra di loro attraverso il grande spazio di percorrenza che diventa adesso uno spazio associabile a quello di una grande piazza coperta in cui poter acquistare e consumare cibo e allo stesso tempo relazionarsi con le persone.

La spazialità è stata presa come punto di partenza per valorizzare l’edificio e di conseguenza lo sviluppo degli spazi è anche in verticale. Al piano superiore si trova un’area ristoro, collegata direttamente a una piccola enoteca e uno spazio per eventi con cucine condivise.Infine al piano superiore si trovano gli unici due blocchi che fuoriescono anche all’esterno dell’edificio, sfruttando così la conformazione originaria dell’edificio della zona adiacente alla volta. Queste due scatole contengono un’area dedicata a corsi di cucina e show-cooking e il ristorante e guadagnano luce direttamente dall’esterno innestandosi in questa nuova logica dell’utilizzo del mercato. Il ristorante è inoltre l’unico blocco accessibile solo dall’esterno, scelta dettata dal fatto di riuscire a dare una fruibilità del luogo in orari diversi che si svincolino solo dall’utilizzo nelle ore ordinare della vendita dei prodotti.I punti d’accesso alla struttura sono stati rivisti tenendo conto anche della trasformazione dei flussi di percorrenza che si vanno a creare tra i blocchi. L’ingresso principale rimane quello su viale Monza dove sono state anche collocate una piccola zona con sedute e un palco per eventi e dimostrazioni appena varcata la soglia. Il secondo ingresso rimane invece su via Crespi.

Tutti i livelli sono collegati tra di loro attraverso un unico blocco di risalita centrale contenente scale e ascensori che permettono il collegamento tra il piano del mercato, l’area ristoro e l’enoteca e i locali dedicati allo show cooking. Alcuni blocchi sono stata inoltre dotati di impianti di risalita autonomi che collegano il piano terra con la copertura.I materiali utilizzati per la costruzione e le finiture dei blocchi non vogliono andare in contrasto con l’esistente: i singoli blocchi del piano vendita presentano setti intonacati con grafiche raffiguranti i prodotti e gli alimenti in vendita. L’area ristoro presenta invece l’affaccio sulla parte interna del mercato tramite una parete di lamelle di legno che dona all’ambiente un clima più tranquillo e riservato. La parte dedicata agli eventi di cucina al contrario, grazie alla parete vetrata, ha un contatto visivo diretto con lo scenario interno della struttura e permette al visitatore di poter vedere cosa succeda al suo interno anche dal piano terra.

Una particolarità legata a questo spazio è il sistema a tende regolabili che permettono di suddividere lo spazio in conformazioni diverse, a seconda dell’evento ospitato. Per quanto riguarda le ultime due scatole è stato fatto un ragionamento di finitura differenti in quanto sono le uniche visibili direttamente anche dall’esterno dell’edificio. Il blocco del ristorante è stato rivestito al suo esterno con una finitura nera in modo da annullare quasi la sua presenza essendo posto a ridosso del complesso prospetto del mercato su viale Monza. Al contrario, il blocco che affaccia su viale Crespi è totalmente vetrato per permettere l’utilizzo della luce naturale durante le attività e per mantenere la scansione originaria delle finestre poste su questo lato del mercato.Il paesaggio finale che si è ottenuto è quindi quello di un mercato che va a occupare lo spazio in altezza creando sempre punti di vista diversi che lascino percepire nell’interezza la spazialità della volta e le caratteristiche architettoniche di questo manufatto, mantenendo sempre un rapporto di rispetto tra preesistenza e nuovo.

Tesi di laurea in Progettazione Architettonica realizzato da Greta Battaglia e Francesca Bianchetti «2 the market. Rigenerare i mercati comunali coperti di viale Monza, Milano» Relatore pf. Marco Borsotti, co-relatore prof.ssa Sonia Pistidda.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

10 commenti su “Milano | Nolo – Rigenerare i mercati comunali coperti di viale Monza: Mercato Crespi”

  1. Magari l’idea è buona, ma dai rendering sembra la food court di un centro commerciale trapiantata in un ex mercato popolare.

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  2. Avesse avuto l’architettura del Mercato Centrale di Firenze o della Boqueria…

    ma diciamo le cose come stanno… (sento già gli strilli scandalizzati degli abbonati a Domus…..) per quanto degli anni ’30, è pur sempre ‘n capannone…

    non è che il risultato finale potesse essere chissà che

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  3. Sono contento se il mercato viene recuperato e valorizzato, soprattutto perché la via Crespi ha una forte necessità di diminuire il degrado che ancora la affligge.

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  4. “Al piano superiore si trova un’area ristoro, collegata direttamente a una piccola enoteca e uno spazio per eventi con cucine condivise.Infine al piano superiore si trovano gli unici due blocchi che fuoriescono anche all’esterno dell’edificio, sfruttando così la conformazione originaria dell’edificio della zona adiacente alla volta.
    Queste due scatole contengono un’area dedicata a corsi di cucina e show-cooking e il ristorante e guadagnano luce direttamente dall’esterno innestandosi in questa nuova logica dell’utilizzo del mercato. Il ristorante è inoltre l’unico blocco accessibile solo dall’esterno.”

    E’ già previsto il punto dove mettere l’insegna Eataly (o simile) oppure quello viene deciso dopo? 🙂 🙂

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