Il Gruppo Unipol sta sviluppando un programma per la rigenerazione di tre luoghi periferici della città, attraverso la riqualificazione immobiliare di alcuni edifici di sua proprietà.
Il progetto si chiama Urban Up e ha già preso avvio dalla città di Milano con il rinnovo di alcuni edifici simbolo del capoluogo lombardo per storicità e posizione, come la Torre Galfa e il ‘Rasoio’ a Porta Nuova; ora, attraverso INOLTRE, si orienta ad abbracciare buona parte della cintura peri-urbana della città di Milano, intervenendo in questo caso sui Municipi 5, 8 e 9. Ciascuno caratterizzato dalle proprie specificità, per i mesi dedicati all’iniziativa, i comparti di proprietà del Gruppo Unipol si trasformeranno in laboratorio progettuale per le riflessioni e gli interventi di alcune delle più note firme dell’arte e dell’architettura contemporanea.
Valorizzare le periferie milanesi, trasformandole in un laboratorio progettuale che generi interventi di micro-architettura, design, ricerca applicata ed eventi dedicati agli abitanti dei quartieri è l’obiettivo dichiarato: “Accanto allo sviluppo di oltre 100.000 mq che stiamo portando avanti nel cuore della città di Milano, con il progetto Inoltre vogliamo evidenziare la nostra attenzione alla rigenerazione delle periferie urbane – ha spiegato Giuseppe Lobalsamo, responsabile direzione immobiliare di Unipol -. Attraverso un impegno di durata biennale, puntiamo a portare valore in tre aree dei municipi 5, 8 e 9 di Milano dove sono ubicati 3 asset di proprietà del Gruppo Unipol di nodale importanza nel disegno di sviluppo del tessuto urbano: 2 business park in via dei Missaglia al Gratosoglio (110.000 mq), via Senigallia in zona Bruzzano (50.000 mq) e un’area brownfield (zona di risulta senza una destinazione d’uso ndr) in via Stephenson in zona Musocco (47.000 mq) sulla quale è prevista la realizzazione di 90.000 mq di superficie lorda previa approvazione di un piano attuativo. Su quest’area, dalla potenzialità arricchita grazie alla prevista fermata ‘Stephenson’ del passante ferroviario di Milano, è in corso l’elaborazione di un Masterplan”.
Un progetto di rigenerazione urbana che potrebbe portare a nuova vita zone lasciate ai margini e semiabbandonate, soprattutto per quanto riguarda un quartiere, quello di via Stephenson, rimasto incompiuto da decenni e che, grazie a Expo, si sperava venisse rivalutato in qualche modo, cosa non ancora avvenuta.
90.000mq di nuove cubature in via Stephenson, ne sentivamo la mancanza.
Ma a Milano “rigenerare” vuol sempre solo dire cemento? 😉
Dovrebbe agire come volano di sviluppo di tutta la zona. Del resto cosa vorresti fare, un parco giochi tra uno scalo ed un’area industriale sottoutilizzata?
Ahimè purtroppo é così, basta pensare cosa ne é stato di tutte le aree industriali dismesse… Occasioni perse per creare/lasciare spazi aperti di cui Milano ha disperatamente bisogno.
Bla blablaanla bla bla…
Ok.
Ma non ho capito cosa faranno per migliorare i quartieri in oggetto a parte mettere paroloni su una presentazione…
In soldoni cosa costruiscono oltre i palazzi da vendere?
Rigenerazione urbana?
Oltre i palazzi e solo palazzi e uffici come pensano di “rigenerare” quartieri dove c’è il nulla cosmico?
…
Faranno parchi, biblioteche, piate ciclabili, musei, spazi per lo sport, cinema, sale da concerti, etc?
Oppure solo case e uffici…