La piccola edicola color lilla, collocata all’incrocio tra viale Monte Santo e Piazzale Principessa Clotilde è chiusa ormai da diversi anni (l’attività è cessata nel 2016). Dopo la realizzazione della ciclabile che unisce piazza Principessa Clotilde con piazza della Repubblica l’area attorno all’edicola è stata presa d’assalto dai soliti automobilisti, che han pensato bene di trasformare i grandi marciapiedi in parcheggio selvaggio, tanto caro ai milanesi.
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Vergognoso, davvero intollerabile per una città che, a parole, dice di aver messo al centro dei propri interessi la cosiddetta “utenza debole”, pedoni e ciclisti.
Stiamo parlando oltretutto di una zona servitissima, 3 linee metropolitane e un passante ferroviario nel raggio di poche centinaia di metri!
Ovviamente si tratta di uno dei tantissimi esempi di “parcheggio disumano” (perché dire selvaggio non è più sufficiente), tra cui l’intersezione corso Sempione/Procaccini/Ferrucci, o quella Procaccini/Nono/Bramante, solo per citarne alcuni…
Io considero la sosta selvaggia il cancro di Milano. Una città che avrebbe tante bellezze, ma viene continuamente devastata da una massa inspiegabile di scatole di latta.
Qualcuno potrebbe spiegare a questo monotono cagac@zzo che le le automobili da un bel po’ non si fanno più con la “latta”?
Non sarà latta ma rimane che occupano inutilmente suolo pubblico.
Metafora, caro, metafora.
Metafora banale e monotona, caro.
Metonimia
La metonimia[1] (dal greco μετωνυμία, metōnymía, composto da μετά, metà, ‘attraverso’, ‘oltre’, e ὄνομα, ònoma, ‘nome’, col significato di ‘scambio di nome’) è un tropo (cioè una figura retorica di significato). Consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di vicinanza, attuando una sorta di trasferimento di significato[2].
La metonimia è simile alla sineddoche: mentre quest’ultima si basa su una relazione di carattere quantitativo tra due termini, nella metonimia il carattere della relazione tra i due termini è di tipo qualitativo, tuttavia non è facile saperle distinguere.
Concettualmente è assai vicina alla metafora. Nella metafora, però, i due termini appartengono a campi semantici diversi[3].
La.scatoma di latta riferita all’automobile deve intendersi come una metonimia dove l’automobile viene accostata a una banale scatola contente un prodotto di carao valore dozzinale industriale prodotto in serie.
Appunto come un cibo in scatola di latta.
Latta materiale povero.
Oppure come il fatto che alla fine è solamente una scatola di materiale metallico che trasferisce lo scarso valore della latta allo scarso valore sociale dell’automobile in città.
Oppure come un ingombro inutile .
Una scatola per umano chenoccupa spazio prezioso sullo scaffale città spazio pubblico.
Con queste metafore o metonimia si vuole sottolineare lo scarso valore sociale oppure valore negativo dell’occupazione del suolo pubblico da ingombri inutili e inanimati.
Cheap. Scatola di latta. Dannoso e inutile. Oggetti che ingombrano lo spazio. Etc etc..
no, non ci credo, piazzale Lagosta 2 la vendetta!
V E.R G O G N O S O! dei disabili se ne strattono tutti!
Ma la Polizia e/o gli ausiliari della sosta dove sono??? Cosa fanno???
Anche nel mio quartiere non vedo mai controlli e quindi il risultato è che i soliti maleducati parcheggiano:
– in doppia fila
– sui marciapiedi
– nei posti residenti senza avere il pass
– sui passi carta
– sulle ciclabili
La vergogna è duplice: cittadini maleducati e Polizia fannullona
qualche sera fa, in pieno centro, ho chiesto a due vigili di presidiare con più attenzione corso vittorio Emanuele, ormai ridotto a pista per bici e monopattini che sfrecciano a tutto volume (che sia un fraintendimento dell’ecologia? sSccome non vado in auto posso fare quello che voglio? mah…). Lascio immaginare la faccia dei due vigili… mancava solo che mi dicessero di rompere le scatole…
Ma cosa c’entra il “fraintendimento dell’ecologia”? Partendo dal presupposto che una persona è meno impattante, ecologicamente parlando, su una bici piuttosto a uno sul suv, sia sfrecciando sia andando piano. Io ci passo sempre in c.so Vittorio Emanuele e non ho mai visto nessuno sfrecciare se non qualche ragazzino sul monopattino. Il disagio arriva in c.so Matteotti che senza area C e area B è diventato uno schifo di lamiere.
Cazzo le automobili non le fanno piu’ in “ lamiere”!
Ma ripigliati, il discorso è un altro, possono anche essere di cioccolato, il problema rimane.
E allora che la si pianti con lo stucchevole “scatola di latta” e pure con “puzzolente” (non puzzano più da tempo)
No, profuma lo scarico delle auto. Ma tutto okay? Sarà meno inquinante ma di sicuro puzza ancora.
???
Spero che dopo le elezioni si ricominci a fare qualche multa perché altrimenti ci ritroveremo le auto parcheggiate anche in piazza Duomo se continua così.
È un continuo prendersi spazio, forse perché le auto ormai sono così grandi che sembrano trattori e nello spazio in cui venti anni fa ce ne stavano due ora ce ne sta una.
Compratevi auto più piccole per girare in città, se proprio non concepite altro mezzo per spostarvi.
Fino alle elezioni le multe sono sospese.
Altrimenti le persone aprono troppo gli occhi sulla catastrofe che sono i parcheggi a Milano.
Tutti a sbracciarsi per avere più alberi e poi quelli che abbiamo li trattiamo come in foto 8.
Una bella macchina parcheggiata sopra le sue radici, a pochi cm dal tronco. Alla faccia proprio. Chissenefrega di qualsiasi cosa, ho una macchina, la parcheggio dove mi pare. Alberi? Disabili? Anziani? Che vadano in campagna. La città è delle auto, mica delle persone, questo è il messaggio.
Abito in zona e devo dire che tra piste ciclabili nuove e rifacimenti di piazze ( Archinto, Minniti ecc ) sono aumentati gli spazi per pedoni e ciclisti ma si sono ridotti gli spazi per le auto che sono non solo dei pendolari ma anche dei residenti. Mi sembra che il Comune preso dalla mobilità sostenibile, e su questo nulla da eccepire, trascuri completamente il problema dei parcheggi.
I parcheggi se regolamentati da norme che vengano fatte veramente rispettare non incentivano il traffico privato ma metterebbero un pò di ordine al caos che vediamo tutti i giorni su marciapiedi, passi carrai , doppie file ecc ecc
Dobbiamo essere più severi contro la sosta selvaggia. Distrugge la nostra bellissima città.
Ieri ho domandato a un vigile in via solari se fosse possibile parcheggiare sulle aiuole.
Risposta:
SE non c’è l’erba si può perché è come se fosse il marciapiedi. Teoricamente non si dovrebbe.
Lascio a voi i commenti
Continuate a lamentarvi del parcheggio selvaggio e auspicare multe, olio di ricino e bastonate varie. Ma non c’è nessuno che sia un po’ lungimirante da pensare che senza parcheggi o garage sarà sempre così.
Mi chiedo cosa vi impedisca di capire questa semplice cosa. A Barcellona, per nominare una città del sud Europa, ci sono decine di garage, ciascuno con decine di posti.
Cosi i residenti sistemano le loro auto così, senza violentare strade e piazze. Nessuno lascerebbe mai l’auto sul marciapiede perché a disposizione un posto al caldo.
Ma come fate a non capirlo?
Le giunte di Milano l’hanno sempre pensata come voi. E i risultati si vedono.
Complimenti
E tu come fai a non capire che il milanese vuole tuttogratis ?
A Barcellona si paga.
Qui quelli che ci sono nessun autotalebano Milano doc vuole pagarlo.
E sono tutti vuoti
Lascia perdere Joe, inutile sprecare tempo a discutere con sti quattro sfigati che hanno come massima argomentazione: “basta con le scatole di latta” e non vanno oltre.
Abito in zona e devo dire che tra piste ciclabili nuove e rifacimenti di piazze ( Archinto, Minniti ecc ) sono aumentati gli spazi per pedoni e ciclisti ma si sono ridotti gli spazi per le auto che sono non solo dei pendolari ma anche dei residenti. Mi sembra che il Comune preso dalla mobilità sostenibile, e su questo nulla da eccepire, trascuri completamente il problema dei parcheggi.
I parcheggi se regolamentati da norme che vengano fatte veramente rispettare non incentivano il traffico privato ma metterebbero un pò di ordine al caos che vediamo tutti i giorni su marciapiedi, passi carrai , doppie file ecc ecc