Milano | San Vittore – Dopo i cantieri M4… le palme davanti alla basilica

E’ stata presentata alla commissione urbanistica del Municipio 1, con la presenza di Marco Granelli, assessore comunale alla mobilità e arredo urbano, la proposta M4 di riqualificazione dell’arredo urbano una volta sgomberati i cantieri per la uova linea della metropolitana Blu.

Abbiamo già visto la proposta, molto criticata, della sistemazione per via Pantano e ambito per “collegare” con una bella passeggiata le stazioni M4 Sforza Policlinico con M3 Misosri, ora tocca all’ambito San Vittore e Sant’Ambrogio.

Anzitutto ci sarà una totale rivoluzione viabilistica, come immaginabile.

Via San Vittore (divisa in tre tratti) diventerà a senso unico in direzione bastioni, fino a via de’ Togni, per residenti, mezzi pubblici e biciclette, con il doppio senso assicurato nell’ultimo tratto, da viale di Porta Vercellina solo per i mezzi di soccorso diretti all’ospedale San Giuseppe. Ci sarà una corsia ciclabile in direzione opposta al senso di marcia, verso il centro, lungo tutta la via.

Naturalmente saranno ripristinate le alberature e allargati i marciapiedi, mantenendo i parcheggi solo sul lato dell’Ospedale.

Il tratto di via San Vittore, quello che costeggia la vecchia Pusterla (la cui riqualificazione sarà argomento in un altro articolo) vedrà l’allargamento dei marciapiedi e la pavimentazione in pietra. Peccato che, non capiamo il perché, non saranno ripristinate le alberature, almeno in questo tratto come era in precedenza, comprendiamo il lato di via Carducci, dove nel sottosuolo correrà il passaggio pedonale per connettere M2 con M4, quindi impossibile ad ospitare alberature, ma qui, lungo il muraglione del “fossato” della Pusterla ci pare un vero peccato.

Veniamo ora alla sistemazione di piazza San Vittore, il grande sagrato dell’omonima basilica e l’ingresso del Museo della Scienza e Tecnologia. Qui i tecnici della M4 si sono sbizzarriti arredando lo slargo con palme. Palme?

Per carità, molto suggestiva, sembra quasi di essere a Palermo, ma siamo in Pianura Padana, forse chi ha deciso di osare proponendo le palme, ha decisamente osato un po’ troppo, secondo noi, e non solo…

Palme che non sono passate inosservate da chiunque abbia visto il progetto in commissione, come Mattia Abdu, assessore Pd all’urbanistica del Municipio 1, che ha dimostrato qualche perplessità: «Pur apprezzando e sostenendo la scelta di nuove piantumazioni nell’area non penso che si sposino alle caratteristiche architettoniche della piazza». Ma difende il progetto nel suo insieme: «Si darebbe ordine a via San Vittore, penso a esempio al nuovo parcheggio taxi a servizio delle attività ospedaliere e la definitiva eliminazione dei binari del tram non usati dagli anni Sessanta. Puntiamo poi a garantire in ogni caso il passaggio dei bus Atm in via San Vittore e alla sistemazione di vicolo San Vittore, la piccola porzione di strada che si congiunge con l’area alle spalle del Museo della Scienza e Tecnologia».

Mentre Federico Benassati, esponente di Forza Italia in Municipio 1, si esprime contrariato dalla scelta delle palme («ben poco si sposano con il contesto urbano di Milano, come è già stato per piazza del Duomo») ma più ancora al resto dell’idea: «Ciclabili in doppio senso di marcia, marciapiedi da cinque metri di larghezza, sedi stradali ristrette e palme davanti al Museo della Scienza. A risentire di questo progetto sarà la viabilità della zona che verrà strozzata. Le automobili non potranno più circolare, il traffico aumenterà notevolmente. Questa è anche una zona di passaggio per le ambulanze, data la presenza dell’ospedale San Giuseppe. In corsie così strette, i mezzi di soccorso faranno fatica a passare».

Da Palazzo Marino, il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale parla di «fissazione inspiegabile della giunta per le palme» e ribadisce che «ancora una volta rendiamo impossibile il passaggio delle automobili per fare piste ciclabili. Tra l’altro, un ciclista avveduto, anziché infilarsi nel traffico e nell’inquinamento che ci sarà in via San Vittore, preferirà percorrere le suggestive via De’ Togni e piazza Sant’Ambrogio: questo costituisce già un errore che è sfuggito a chi ha imbastito questo piano. Inoltre il restringimento in via San Vittore porterà a grossi problemi di viabilità, soprattutto per i mezzi di soccorso e le ambulanze dato che lì c’è pure un ospedale». (commenti da Milano Today)

Come si vede nelle slide a seguire, si può notare come dovrebbero venire piantate e posizionate le 30 palme in piazza San Vittore. Piazza che sinora è sempre stata priva di qualsiasi alberatura e alquanto spoglia. La pavimentazione prevista vede l’utilizzo della pietra di Luserna e cubetti in porfido posizionati in maniera regolare e non a ventaglio.

Nel progetto è stata inserita anche via Olona sino a piazza Sant’Agostino e via Modestino sino all’incrocio con via Solari. Qui di definitivo, per il momento, non c’è ancora nulla. In teoria verrebbe riqualificata la pista ciclabile già esistente e allenata da una serie di alberature lungo il percorso.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

71 commenti su “Milano | San Vittore – Dopo i cantieri M4… le palme davanti alla basilica”

  1. Le palme stanno sbucando come funghi in tutte le aree verdi di Milano. Semplicemente imbarazzante e disgustosa questa ricerca grottesca dell’esotico. Forse le proposte arrivano sempre da chi ha nostalgia della sua terra natia, e li dovrebbe tornare…Qua siamo a Milano e stiamo progressivamente assistendo alla graduale estinzione di tutta la vegetazione che ha contraddistinto la ns area, ormai cedri, faggi, pini e abeti non si vedono più. I pochi rimasti vengono abbattuti.
    Incompetenti

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    • Ecco il solito fanatico. Le palme a Milano ci sono fin dall’Ottocento. Documentati un po’ prima di fare sparate populiste e financo offensive verso i meridionali.

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  2. Posso capire la critica alle palme, ma de Pasquale non ha mai imparato ad andare in bici per avere questa avversione verso le ciclabili? Se la destra si presenta così nemica della mobilità sostenibile siamo a posto. Che pena.

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    • Vero. Che pena le critiche a una nuova e più democratica ridistribuzione dello spazio pubblico.
      Lo spazio pubblico non è solo degli automobilisti, è dei pedoni, dei fruitori dei mezzi pubblici e dei ciclisti. Non ci si sposta solo in auto, anzi, l’auto è, tra tutti, il mezzo meno sostenibile ed è giusto non incentivarlo. Non mi sembra che ci voglia poi tanto a capirlo.

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    • Ma si dai, un po’ di novità, poi magari è solo una suggestione di chi ha fatto il render, non credo che sia già stato deciso che saranno palme.
      Consideriamo però il cambiamento climatico in corso, Milano sarà sempre più calda ahimè, e le palme tra un po’ ci staranno bene.

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      • Assolutamente perché le palme sono fuori contesto. Ridicoli sono quelli che le propongono sapendo che suscitano scontento e polemiche. Sembra quasi una provocazione.
        Ridicolo è soprattutto lei che non si rende conto che l’arredo urbano deve armonizzarsi con il contesto. Soprattutto nel centro storico.

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        • Ridicolo (e provinciale) è lei che evidentemente della storia di Milano non sa NULLA. Di tutto il progetto, della rigenerazione urbana a lei non interessa, lei vuole solo fare qualche inutile polemica su 6 palme in un render.

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          • mettere le palme in quel modo a milano non significa sprovincializzarsi…significa essere un po’ irrispettosi del contesto…mettetele in cortili, giardini segreti, terrazze e patii contemporanei…meno radical chic dal pollice verde e super finto esotismo…

    • ridicolo uso delle palme….fuori luogo, fuori tema….si tratta solo di qualche capriccio di qualcuno che non conosce il rapporto architettura e natura, qualcuno che non ha sensibilita’ per capire il contesto….

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    • lei ha poca attenzione per il contesto, poca dimestichezza nel capire che la scelta delle piante va legata al contesto soprattutto in quelli storici e rappresentativi…forse e’ il solito amante delle palme che ama vedere in vacanza al lago o sulle coste del mediterraneo e poi pensa di metterle alla ca..o negli spazi pubblici….le metta nel suo cortile, le piante al pari dei colori e dei materiali fanno l’ identita’ dei luoghi….lei e’ disorientato e poco critico…

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      • Le palme in Piazza Duomo c’erano già nell’800 quindi di cosa stiamo parlando? Seguendo il suo schema la Galleria Vittorio Emanuele non doveva essere costruita per in uno stile totalmente diverso dal Gotico (oltretutto falso)

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  3. Tra monopattini adatti ai boardwalk delle coste statunitensi, biciclette da lungomare adriatico e palmeti da paesino del sud della Spagna, stanno trasformando Milano in un esperimento urbano/urbanistico ai limiti della decenza. Snaturare una città è un segno di ignoranza e prepotenza. Speriamo in un cambio di rotta della prossima amministrazione.

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    • Il problema è che non ci si può lamentare del traffico, del pm10, del pm2.5, dello “smog” e poi non cambiare mai niente e aver paura di sottrarre un po’ di spazio alle automobili. Perchè è di questo che si tratta: sottrarre un po’ di spazio alle automobili adesso che ci si è resi conto che gliene era stato riservato troppo, al punto da snaturare (in questo caso sì che si può dire) le città italiane ed europee in genere, non adatte all’uso intensivo dell’automobile. Dunque, lo ripeto, si tratta di ridistribuire lo spazio, gradualmente, non di eliminare un mezzo e privilegiarne un altro. Le auto continueranno ad esserci e ad essere usate, solo un po’ meno.

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      • Esatto.
        Non capisco tutti questi commenti negativi. La gente non può limitarsi a dire grazie e basta?

        (possibilmente togliendosi il cappello e accennando ad un inchino)

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    • Se snaturare una città è piantare due palme e creare percorsi ciclabili allora snaturiamo pure.
      La tradizione degli scorsi decenni, in fatto di mobilità, è stato dar spazio a auto e parcheggio selvaggio, forse è il caso di cambiare strada, questa visione è fallimentare sotto tutti i punti di vista, salute, inquinamento e vivibilità in primis.

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      • Ma Mr President è interprete e difensore della storicità Vera di Milano.

        Quella quando la città di Leonardo da vinci fu snaturata totalmente chiudendo i navigli e mettendo asfalto per le automobili, distruggendo interi quartieri come il bottonuto, demolendo palazzi per creare la racchetta di autostrade, ed eliminando i battelli della darsena.

        Inoltre abbattendo e cancellando totalmente la storia dei bastioni spagnoli sopraelevati con giardini e passeggiate e alberi per creare circonvallazioni per veloci? Automobili.

        Distruggendo piazza Augusto tutto il veritiere con corso Europa trasformandolo da luogo di scambio e incontro di persone in parking open space english spoken.

        Ecco cosa difende della tTradizione.
        Direi una bea tradizione dimmerda.

        Aggiungo anche lo sventramento di cui in pochi sanno del bellissimo Monastero Maggiore in corso magenta diviso praticamente in due per farci passare una strada per automobili. Lo stesso di cui oggi rimane pochissimo compresa la chiesa di San Maurizio.

        Hai ragione.
        Ben venga una giunta che difende storia e tradizione di Milano.

        Ma non sei tu.
        Perché la storia non la conosci.
        Studia capra

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      • quanta ignoranza in questi paragoni ridicoli….andate a scuola o studiate qualcosa che si avvicini all’arte del giardino e progettazione paesaggistica…

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    • Veramente e storicamente le biciclette sono più padane del Grana e in monopattino ci andava pure mio nonno da bambino.

      Quale sarebbe la “tradizione” milanese secondo te? Il parcheggio selvaggio che ha trasformato le ramblas immaginate da Beruto in cimiteri di macchine? La tombatura dei Navigli? Il flyover (visto che ti piace l’inglese a capocchia) di piazzale Corvetto?

      Ma và a ciapà i ràtt và.

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  4. Bene la riqualificazione (palme o non palme) ma la domanda che mi sorge spontanea è questa.

    Quei pasticcioni di Adbu, Maran e Grqnelli, quando si decideranno a mettere a posto via Carducci che oltre ad essere una ferita in pieno centro città è una via tremendamente pericolosa soprattutto nel primo tratto da piazzale Cadorna quotidianamente percorso in ora di punta da migliaia di persone con marciapiedi ridicolamente sterri e una pista ciclabile paragonabile ad una roulette russa ?

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  5. Bello bello bello.

    Milano è la città dei re magi.

    E poi le palme ci sono anche in piazza Duomo!

    Cribbio!

    Bella Milano città delle palme dimostra di non essere una città razzista o imbruttita o incattivita ma aperta col sorriso che sa ridere alla vita senza essere rigida e nevrotica

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  6. Secondo me la principale ragione per mettere le palme sono le radici poco profonde che non creano problemi coi sottoservizi e il fatto che non vanno potate e puliti i tombini dalle foglie.

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  7. l’uso delle palme Milano in questo modo e’ ridicolo…ogni citta’ ha una sua identita’, natura e architettura dialogano…le palme in Lombardia si usano nei cortili protetti e nei giardini con riferimenti romantici e paesaggistici, si usano in orti botanici e serre….nelle ville sui laghi le palme sono state introdotte come elemento esotico perche’ riescono ad acclimatarsi…e’ una moda nell’ arte del giardino….usare le palme in questo modo e’ un po’ ignorante…e pacchiano….

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  8. nell’articolo leggo “doppio senso assicurato nell’ultimo tratto, da viale di Porta Vercellina solo per i mezzi di soccorso diretti all’ospedale San Giuseppe” ma poi non trovo riferimenti a porta vercellina nelle immagini, si parla solo delle modifiche da via olivetani verso il centro

    è un errore nel testo?
    spero di sì perchè altrimenti non capisco come si potrebbero raggiungere alcune vie (tipo via bandello, ma tutto corso magenta) senza fare un giro assurdo

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  9. Palme stupende.
    Si utilizzavano già nell’800 a Milano, quando forse affascinanti dall’erotismo e meno (o più?) provinciali ci si lanciava in sperimentazioni ardite.
    W le palme, che poi danno alla piazza piuttosto anonima una dimensione particolare 🙂
    Basta con le ridicole battaglie destra/sinistra palme jo/palme sì: un po’ di coraggio e di leggerezza! che fra cinquant’anni o giù di lì saremo tutti morti! 😆

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    • Mi perdoni, ma le palme qui raffigurate sono palme reali, tipiche di climi ben più temperati, Quelle in piazza Duomo sono le Trachicarpus fortunei, presenti in tutto i nord Italia, perchè sopravvivono anche alle gelate. Le palme reali, oltretutto di qiuelle dimensioni, oltre ad avere un costo notevole, resisterebbero ben poco tempo. Quel render sembra più uno scherzo, o una presa per i fondelli, che altro.

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    • ma è una facciata incompiuta, poco nobile, così come l’ingresso secondario del museo, adoperato spesso durante book city e per i ricevimenti e i matrimoni: ci sta che non siano enfatizzate lasciandole ben in vista..

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  10. Le Palme davanti San Vittore sono lo specchio dei tempi moderni. Superficialità e in fondo tanta imbecillità che qui diventano segni visivi. E queste palme dicono che tutto è possibile oggi. Gli imbecilli al potere come lo stravolgimento di un’iconografia urbana. Chi ama le palme forse ha sbagliato città, dovrebbe trasferirsi a Barcellona, oppure a Tangeri. Ma i Milanesi sono capace di accettare di tutto. Sventramenti, demolizioni, cancellazioni, tempi giurassici. Vi piacciono le palme in città? ma tenetevele strette se vi fanno tanto moderno …si vede che non viaggiate da una vita….

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    • Già il nome che si è scelto fa presagire la pochezza che contraddistingue il suo commento. Lei ha speso tempo a scrivere un piccolo testo pieno di arroganza ma, soprattutto, inesattezze. Lo sa che nella cripta della chiesa del San Sepolcro è conservata una palma di bronzo e rame del 1600? Esatto, proprio quel luogo che Leonardo Da Vinci, in una mappa del famoso codice atlantico, indica come il vero centro della città. Lo sa che le palme (sì, PROPRIO LE PALME) sono da secoli nei giardini milanesi? Ora, capisco che Urbanfile nel 2021 non si sia ancora attrezzato per eliminare l’anonimato dai commenti e che tutti si sentono così liberi di sparare le proprie fesserie senza nemmeno vergognarsi, però non posso immaginare che lei, nel suo piccolo, non si vergogni nemmeno un minimo per questo stupido commento che ha scritto. Forse lei era con Morelli a protestare contro le palme in duomo con un casco di banane in mano, non so. La prego però, prima di commentare con una tale arroganza, si informi.

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          • Forse il commento sull’anonimo poteva evitarlo dato che non ha messo il suo, però sul resto ha ragione, questa polemica sulle palme è ridicola e inutile, soprattutto in questo caso dove non solo sono un’opzione (nulla di confermato ancora) ma anche se lo fossero non ci sarebbe nulla di male dal punto di vista del contesto dato che a Milano ci sono da secoli, poi sull’estetica si può discutere.

          • Che poi le Palme le trovi in tutte le salse anche e soprattutto perchè il mondo Cristiano ha sempre avuto per loro grande affetto.

            Il problema sono i BANANI (sapientemente piazzati in piazza del Duomo anni fa): ecco quelli nella piazza sarebbero stati un’americanata stile Las Vegas, ma grazie al cielo sembra che la loro stentata vita nel nostro clima debba limitarsi all’aiuola sponsorizzata dal commerciante di caffè nella piazza principale 😉

      • @ XOXO “Lo sa che le palme (sì, PROPRIO LE PALME) sono da secoli nei giardini milanesi? ”

        Vero, così come l’Ailanto (quella schifezza che ammorba gli spazi incolti e abbandonati) è stata importata come novità esotica dai ricchi borghesi ottocenteschi.

        Ai ricconi annoiati e un po’ blasé queste cose son sempre piaciute, ma ci sta che ci sia anche qualcuno che scuote la testa.

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      • un conto e’ usare le palme nei giardini, altro e’ metterle alla ca..o nelle piazze di valenza storica…le piante esotiche sono sempre state utilizzate nei giardini…se sei un bravo progettista sei in grado di capire come e dove metterle…se sei un egocentrico che vuole fare le cose alla ‘ strana maniera’ per ricevere attenzione mediatica …le palme le metti in piazza duomo oo davanyi ad altri luoghi…in fondo le palme del Giappone sono anche bruttine usate in quel modo che il progetto in questione mostra….andaye a scuola….

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      • Mi perdoni, ma le palme qui raffigurate sono palme reali, tipiche di climi ben più temperati, Quelle in piazza Duomo sono le Trachicarpus fortunei, presenti in tutto il nord Italia, perchè sopravvivono anche alle gelate. Le palme reali, oltretutto di qiuelle dimensioni, oltre ad avere un costo notevole, resisterebbero ben poco tempo. Quel render sembra più uno scherzo, o una presa per i fondelli, che altro.

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  11. Nemmeno la polenta è tipica e filologica autoctona della Lombardia.

    Polentoni anti palme!

    Da oggi basta Polentoni sovente mangiare solo orzo!

    Ahahhahahah.

    I Tradizionalisti padani lo sanno che mais e patate sono americani?

    Da oggi vietati a pranzo e cena per difendere la Tradizione milanese.

    Solo orzo e miglio per voi da oggi.
    E ricino.
    🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣😍🤣😍😍😍😍😍😍😍🤣🤣🤣🤣🤣

    Siate coerenti.
    Niente polenta
    E nemmeno granturco che per voi è troppo antirazzista

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  12. Palme a Milano allora l’amministrazione la smetta di giustificare indiscriminati abbattimenti come necessari all’eliminazione di piante alloctone. Diciamo allora onestamente che si elimina quello che non piace a questi signori che decidono indiscriminatamente i cambiamenti che è legittimo fare o non fare.
    Se Milano è stata abituata per secoli ad essere massacrata nei suoi valori architettonici, urbanistici e paesaggistici ciò non giustifica il fatto di continuare.
    Vi siete goduto lo scempio di piazza Duomo, vi siete divertiti a fare aiuole con erbe della pampas e ghiaietto MA ADESSO BASTA!

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  13. E pensa se SiTav (sic; si sempre rigorosamente senza accento) scoprisse che albicocche e pesche vengono dal medio oriente.

    Non prenderebbe mai più un croissant alla marmellata al bar in vita sua!

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  14. quanta ignoranza in questi paragoni ridicoli….andate a scuola o studiate qualcosa che si avvicini all’arte del giardino e progettazione paesaggistica…

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