Milano | Loreto – Rinnovate tre meraviglie in viale Abruzzi

Nella parte alta di viale Abruzzi, nel distretto di Loreto, tra i molti bei palazzi di inizio Novecento, sono stati riqualificati tre edifici adiacenti rimasti per anni in apparente sciatteria. Naturalmente i palazzi, dopo il restauro sono stati messi in vendita.

Si tratta di viale Abruzzi 82, 84 e 86.

Da qualche giorno i tre edifici, uno ad uno, sono stati liberati dalle impalcature che per qualche mese li hanno nascosti e sono di colpo, tornati a splendere in quest’incrocio con viale Gran Sasso abbastanza anonimo.

Qui di seguito come apparivano in precedenza gli edifici, abbastanza degradati seppure abitati.

Naturalmente è stato aggiunto un piano, reso in versione mansarda. I tre edifici, ben distinti per decorazioni, sono stati uniformati con i colori, privandoli, secondo noi, di una propria identità, prima più evidente.

Noi abbiamo provato a colorare in modo diverso le tre facciate distinguendo meglio i singoli edifici con leggere variazioni di colore, senza strafare. Non sarebbe stato meglio?

Ad ogni modo, i bei palazzi sono:

Viale Abruzzi 82, Casa Zanzottera del 1909, posto ad angolo con viale Gran Sasso, presenta due facciate simmetriche (una più corta) in stile eclettico, molto raffinato, con finestrature tripartite e balconi ampi.

Viale Abruzzi 84, realizzato nello stesso periodo, meno elaborato e più tendente al liberty.

Viale Abruzzi 86, angolo Via Giuseppe Pecchio (anche ingresso al civico 8). Edificio eclettico dalle forme ispirate al gotico veneziano, ne fanno uno dei più riconoscibili e originali del trittico. Nel restauro, sono stati riportati in cemento sagomato le balaustre abbattute decenni fa per evitare il crollo. Molto particolare sono le mensole con colonnina che reggono l’aggettante gronda.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

16 commenti su “Milano | Loreto – Rinnovate tre meraviglie in viale Abruzzi”

        • In realtà gli edifici sono 3!! È evidente che si tratti di un unico condominio, questa scelta cromatica di fatto appiattisce il tutto facendo quasi sparire le differenze architettonica. Peccato. Se fossimo una città attenta ai dettagli avremmo adottato un piano del colore come c’è in moltissimi posti anche in italia ed il condominio sarebbe stato obbligato a scegliere 3 colori diversi perché 3 sono i palazzi. Tra l’altro è giallo pure il palazzo confinante..

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    • Purtroppo il risparmio non c’entra nulla, si tratta di mancanza di senso estetico, fare 3 colori sarebbe costato uguale. Nel palazzo in cui abita mio padre abbiamo lo stesso problema, si tratta di un bel palazzo dei primi 900′ che forma un unico condominio con il palazzo confinate che è della stessa epoca ma ha dettagli architettonici molto diversi. I palazzi molti anno fa sono stati dipinti esattamente dello stesso colore come in questo esempio. A breve dovremo rifare le facciate e quando ho portato in assemblea la proposta di usare due colori sono caduti tutti dalle nuove dicendo ‘perché?!, siamo un condomino!’ Ne sto facendo una battaglia personale e spero di averla vinta, sta di fatto che come ho scritto sopra servirebbe un piano comunale del colore.

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  1. Si si poteva fare meglio, ma la mansarda non disturba e la situazione precedente era inguardabile.
    Terrificante il tratto viale Abruzzi da piazzale Loreto a via Piccinni, speriamo sia ripensato nell’ambito del rifacimento di piazzale Loreto

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    • Magari la percezione dello spazio migliorerebbe davvero con poco, per esempio prevedendo un tappeto erboso (nel caso in cui non si potessero inserire alberi) dove ci sono i binari. In alternativa, se ci fossero maggiori risorse a disposizione, si potrebbe trasformare completamente l’incrocio con una rotonda dotata di alberi e verde.

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      • Macché tappeto erboso dove ci sono i binari.

        Le auto viaggiano sul viale centrale, dove ora ci sono i binari, e sul controviale Est.

        Sul controviale Ovest invece ci facciamo una bella area ciclopedonale con alberi e prati.

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        • Questa idea avrebbe senso solo con una rivoluzione dell’intero sistema della circonvallazione, mentre non ha significato per un tratto così breve. Tra l’altro essa andrebbe valutata attentamente in quanto si rimarcherebbe ancora di più la divisione tra la città entro la cerchia e fuori di essa (che andrebbe invece completamente superata).

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    • Sono trent’anni che passo da quel tratto di viale Abruzzi e sono trent’anni che lo vedo così.

      L’incapacità di una città come Milano di gestire la manutenzione ordinaria è veramente incomprensibile.

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  2. Il piano in più mansardato non disturba devo dire. Bene l’intervento (soprattutto data la situazione precedente), ma anch’io come urbanfile avrei preferito colori diversi per i tre edifici

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