E’ quasi giunta al termine la riqualificazione dell’edificio di via De Cristoforis, che da brutto anatroccolo di Porta Garibaldi è diventato un elegante e stilosissimo nuovo hotel.
Con il termine delle rifiniture interne, è stato completato e sta per aprire Milano Verticale, il nuovo hotel di Una Esperienze che grazie alla matita di Asti Architetti ha finalmente acquistato un nuovo volto, elegante e davvero raffinato.
Tutti ricordiamo il palazzo rosa-arancio che ormai stonava tra le architetture di Porta Nuova e Garibaldi e così il vecchio residence The Big è stato oggetto di una totale riqualificazione, cosi come era già accaduto per gli edifici affacciati su via Rosales, e che l’ha trasformato in un nuovo hotel, finalmente all’altezza del nuovo volto della zona.
La struttura consiste di 173 camere distribuite su 12 piani ai quali si aggiunge il rooftop di 530 mq al 13esimo piano e 4 Penthouse Suite: 4 attici-superattici esclusivi dotati di ampie terrazze panoramiche con piscine jacuzzi. Rooftop e Penthouse possono anche essere uniti andando a creare un unico grande ambiente di oltre 900 metri quadri: una location con una ineguagliabile vista a 360 gradi sullo skyline di Milano e sull’arco alpino.
Al centro del progetto c’è Milano e la milanesità. L’interior, curato da Claudio Saverino e Tiziano Vudafieri, reinterpreta in chiave contemporanea la tradizione del design “alla milanese”, citando l’elegante modernità dei Maestri meneghini del dopoguerra, presenti in numerosi dettagli materici come l’impiego dei marmi policromi e la citazione del ceppo lombardo. Un omaggio alla patria mondiale del bel design e della modernità senza tempo.
Nell’idea degli architetti, Milano Verticale è stato concepito come una estensione della città stessa, un dispositivo urbano al servizio di Milano, con la progettazione di servizi posti al piano terra che svolgeranno un ruolo attivo nel dialogo con la città.
Di grande importanza gli spazi all’aperto con il nuovo giardino interno di oltre 1000 mq che sarà possibile vivere in ogni momento della giornata. Non poteva mancare una nuova e raffinata proposta gourmet: declinata in tre diverse soluzioni firmate da Enrico Bartolini, protagonista della scena gastronomica milanese e internazionale, e affidata allo chef Franco Aliberti, new entry del suo team. Tre interpretazioni pensate per esprimere con gusto contemporaneo il ricco patrimonio della tradizione italiana: il Bar con giardino, l’Osteria contemporanea e il Ristorante fine dining.
Bel progetto, a me non convincono i colori grigio topo e nero a Milano…forzatura…nel giardino i cassoni di pietra a secco pero’ non hanno armonia con il resto…
La prosa o, meglio, la lirica di questo servizio è impareggiabile…
È un peccato che UF utilizzi veline degli uffici stampa dei costruttori. Toni e vocabolario sono ridicoli
molto bello.
adesso dissuasori lungo tutto il marciapiede di via de crisoforis, altrimenti nessuno riesce a camminare
Poi che dissuasori servono parcheggi, sveglione!
I dissuasori spostano più in là il problema. I parcheggi lo risolvono
A 100 metri c’è il parcheggio di piazza XXV Aprile.
Dietro l’angolo in via De Cristofori c’è il Big Parking.
C’è il parcheggio sotto piazza Game Aulenti.
A 300 metri autosilo Garibaldi.
E poi il parcheggio Pasubio, il parcheggio Corso Como…
Se non ti sei ancora accorto che il problema non è la disponibilità di parcheggi ma l’inciviltà di certi automobilisti, mi sa che qui lo SVEGLIONE sei tu!!!
Non te la prendere… il simpatico sveglione che strilla chiedendo nuovi parcheggi, non capisce che già ne esistono e non sono nemmeno usati in tutta la loro capacità… perché spesso l’automobilista pretende che il posto auto sia a km 0 dalla sua destinazione e che sia pure a euro 0 per le sue tasche, e ancor più spesso non contempla l’ipotesi di utilizzare mezzi alternativi per spostarsi.
Anche ieri la zona era strapiena di macchine parcheggiate perché andare a fare lo struscio o l’aperitivo in via Como o corso Garibaldi con i mezzi pubblici “è da poveracci” (lasciamo stare commenti sulla situazione sanitaria come ragione per non salire su bus e metro, perché dodici mesi fa era istess)
Per me va bene spostare il problema degli automobilisti ignoranti in divieto più in là…
E poi da là ancora un po più in là…
E poi un altro pochino in là…
E poi sei arrivato fuori città..
E il problema non è più mio.
Ne di Milano.
Così spostiamo gli automobilisti cafoni fuori dalle palle fuori di Milano…
E il problema si risolve da sé
Rispetto all’obrobrio che c’era prima è una vera benedizione questo intervento
Decisamente una bella pagliacciata colorata, degna di qualche film di Fellini.
Però non è né serio né buffo, né elegante né sportivo.
È come una di quelle donne con le gonne lunghe fino alle caviglie e con le scarpe da uomo di color marroncino cacca.
Invece di abbellire hanno sprecato un’occasione