Milano | Porta Ticinese – Il borgo Calusca Scaldasole bisognoso di interventi

Gli edifici di via Scaldasole 1 e 3 e quelli di corso di Porta Ticinese 96 e 98 sono stati realizzati, nonostante il loro aspetto “antico”, solo nel 1980. Si tratta di un complesso edilizio di case popolari del Comune, gestito da Metropolitana Milanese Spa (MM).

Queste case, soprattutto quelle che si affacciano su piazza Sant’Eustorgio, da oltre un anno sono state messe in sicurezza con delle impalcature per evitare inconvenienti ai passanti. Gli inquilini, sperano quanto prima che il Comune intervenga, anche se per il momento non pare dare segni positivi.

Il complesso residenziale è abbastanza ampio e comprende gli edifici di Corso di Porta Ticinese dal vicolo Calusca sino a via Scaldasole, compreso il civico 3.

Il piano terreno dei fabbricati è destinato a Servizi e Commercio e i piani superiori hanno funzione residenziale. L’intervento ha sostituito fatiscenti edifici acquisiti dal Comune negli anni Quaranta del Novecento con esproprio, mantenendone le antiche facciate su strada. La nuova edificazione è stata programmata dal Comune di Milano già dal 1978, con il Lotto 105 del Piano di Edilizia Economico-Popolare, Legge 18 aprile 1962, n. 167 “Disposizioni per favorire l’acquisizione di aree per l’edilizia economica e popolare” in seguito modificata e integrata dalle leggi 21 luglio 1965, n. 904 e 22 ottobre 1971, n. 865.

Il Lotto 105 comprende anche gli edifici in vicolo Calusca e altri interventi eseguiti sul tessuto edilizio fronteggiante il lato nord della via Scaldasole. Su un ampio lotto si sono realizzati complessivamente 112 alloggi progettati dall’Ufficio Tecnico Comunale (ing. Paolo Foschi, arch. ing. Franco Gianni, arch. Renato Sarno). Il Piano di Edilizia Economico-Popolare attribuisce al complesso edilizio il nome di “casa parcheggio” perché gli edifici erano destinati ad accogliere provvisoriamente o definitivamente gli abitanti degli alloggi di proprietà comunale non più agibili e sottoposti a interventi di recupero edilizio.

L’esito finale dell’isolato di via Scaldasole 1-3 e di corso di Porta Ticinese 96-98 è apprezzabile osservando l’area nella
Carta Tecnica Comunale dell’anno 2000 e le fotografie odierne.

Nel patrimonio in gestione a MM è compreso anche il fabbricato al n. 5 di via Scaldasole, unica porzione rimasta di un lungo edificio sorto agli inizi del Novecento. È un basso corpo, alla destra dell’ingresso carrabile del nuovo complesso, che presenta degradi dovuti al lungo abbandono, ma tuttavia conserva ancora colonne e modanature che ne fanno apprezzare la storicità.

Vicolo Calusca, a fondo chiuso, oggi ha l’ingresso in corso di Porta Ticinese n. 106, all’altezza della chiesa di Sant’Eustorgio. Deve il suo nome a tal Giovan Pietro Calusco, mercante, che probabilmente nel XVIII sec. qui aveva la propria dimora e la “bottega”. All’inizio dell’Ottocento è chiamato Vicolo dei Nani, come riportato nella mappa della città incisa da Giuseppe Pezze (1827), e nel 1848 è reso famoso per gli episodi legati ai soldati austriaci in fuga dopo le Cinque Giornate di Milano. Interessato dai bombardamenti aerei del 1943, rimane nel tempo luogo di dimora delle classi meno abbienti.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, come già detto, la zona è parzialmente colpita dalle bombe e nel 1982 le case di ringhiera ottocentesche sopravvissute ai bombardamenti, ormai abbandonate da tempo e pericolanti, vennero definitivamente abbattute e sostituite da nuove residenze popolari. L’intervento è programmato dal Comune di Milano già dal 1978 come parte del Lotto 105 del Piano di Edilizia Economico-Popolare, Legge 18 aprile 1962, n. 167 “Disposizioni per favorire l’acquisizione di aree per l’edilizia economica e popolare”, successivamente modificata e integrata dalle leggi 21 luglio 1965, n. 904 e 22 ottobre 1971, n. 865.

Anche via Scaldasole 7 è un recupero post Seconda Guerra Mondiale, dove, una parte di caseggiato è rimasta a “cortile” così le due finestre per ogni piano (2) poste sopra l’ingresso sono prive di appartamento e affacciano direttamente sul piccolo cortile, tanto da aver ispirato i gestori di un locale trasformandolo in luogo bohémien, molto suggestivo. A fianco si trova quel che rimane dell’edificio al 5 della via, apparentemente abbandonato.

Di fronte, invece, troviamo il piccolo giardinetto condiviso di Scaldasole. L’area ha rischiato, qualche anno fa, di venire edificata, ma grazie ad un accordo Comune privati, è stata ceduta al Comune dai proprietari. Questo grazie all’accordo per l’edificazione del complesso di via Zecca Vecchia, al posto del garage Sanremo.

L’ingresso al complesso di case popolari da via Scaldasole e la “casetta” al civico 5, anch’essa transennata e pericolante.

Qui di seguito il resto delle palazzine di via Scaldasole, sempre parte del complesso popolare. Sulla sinistra, osservando il campanile di Sant’Eustorgio, vi era l’antica chiesa di San Pietro in Scaldasole, soppressa nel Settecento e praticamente scomparsa.

Riferimenti fotografici: Roberto Arsuffi

Note: “Le Città nella Storia d’Italia” – Milano, Edizini la Terza 1982; La tua casa – Metropolitana Milanese 2019

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Milano | Porta Ticinese – Il borgo Calusca Scaldasole bisognoso di interventi”

  1. Incredibile il degrado, addirittura la “casetta” al civico 5 è completamente abusiva… non esiste neanche a catasto ed è un proprietà pubblica…..

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  2. L’altro giorno passando davanti al “piccolo giardinetto condiviso di Scaldasole” ho notato che stavano prendendo dei campioni di terreno con un escavatore…… spero da analizzare ai fini di una bonifica… perché purtroppo il terreno e pieno di rifiuti….

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