Ieri è stato firmato dal Comune di Milano un protocollo legato al Quartiere San Siro Selinunte (ex d’Annunzio) insieme alla Prefettura, a Regione Lombardia e ad Aler Milano per la rigenerazione del quartiere popolare più problematico della città, uno dei più popolosi della città che conta quasi 6.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica, di cui circa 800 occupati abusivamente, che agisce su quattro leve, la casa, la socialità, la cultura, la sicurezza.
A siglarlo nella sede della prefettura sono stati il prefetto Renato Saccone, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, l’assessore alla Casa di Regione Lombardia, Alessandro Mattinzoli e il presidente di Aler Milano, la società della Regione che gestisce le case popolari, Angelo Sala.
Il protocollo, che ha durata triennale, nato dopo gli scontri che si verificarono mesi fa in Piazza Selinunte (300 giovani si erano radunati nel piazzale su chiamata social di un rapper), mette in rete le progettualità in corso nel quartiere come i fondi PNRR del bando “Pinqua” dove son stati stanziati 15 milioni per il q.re San Siro per il progetto “Move in San Siro” che si sommano ai 6 milioni stanziati nel 2017 per il progetto “San Siro Baracca” e dei progetti locali “C.A.S.A.” e “Luci a San Siro”.
Nelle premesse i dati sono impressionati: nel q.re San Siro gli appartamenti popolari Aler sono censiti in 5996, di cui 787 occupati abusivamente, 101 sfitti, 572 in manutenzione, 12 in vendita e 272 da valorizzare, numeri che dicono solo parzialmente quanto sia critica la situazione di partenza.
L’obiettivo e punto davvero essenziale del protocollo è principalmente di creare una regia unica che coordini progetti e interventi.
Scopi principali del lavoro sono: riqualificazione strutturale degli immobili; rivalutazione sociale con politiche destinate ai residenti del quartiere; promozione di una cultura della legalità e contrasto all’illegalità.
Gli impegni presi dal Comune in quest’ambito riguardano: i Centri Estivi Diffusi che si svolgeranno nei cortili delle case popolari; la prosecuzione delle attività del laboratorio di quartiere di Piazza Selinunte 4; recupero di spazi comunali come il laboratorio di terapia occupazionale di Via Stratico e alcune aule della scuola di Via Paravia; una nuova strategia con Amsa per ridurre i rifiuti nel quartiere.
Sempre il Comune manterrà poi attivo il presidio mobile della Polizia locale nonché la presenza del Vigile di Quartiere.
La Prefettura si occuperà delle necessarie azioni di sicurezza mentre Aler si impegna a riqualificare progressivamente gli immobili riducendo l’abusuvismo.
Tra gli impegni di Regione e Aler c’è poi quello di favorire un intervento mirato sugli occupanti abusivi che coinvolga forze dell’ordine, Polizia Locale, servizi sociali del Comune di Milano per ridurre situazioni di illegalità e individuare eventuali forme di tutela per i soggetti più fragili.
Come ha detto il neo Assessore alla Casa e Piano Quartieri, Pierfrancesco Maran: “Al di là dei contenuti personalmente credo che conti il lavoro, per questo è fondamentale che la cabina di regia esista e sia monitorabile dai comitati di quartiere e dal Politecnico, che qui in zona ha aperto una sua sede particolarmente attiva. Anche per questo mercoledì 3 novembre sarò nel quartiere per numerosi incontri e sopralluoghi insieme anche ai colleghi Marco Granelli e Lamberto Bertolè e alla Presidente del Municipio 7 Silvia Fossati.”
Immagini: Google, Roberto Arsuffi
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Finalmente!
Bisogna lavorare sulle periferie in questo secondo mandato.
E utilizzare tutte le risorse del PNRR per i poveri e i disagiati.
Chissà perché a Milano non si abbatte niente, neanche questi ghetti terrificanti.
Demoliteli
Altra disattenzione alle periferie in stile sala . Quelle case vanno demolite tutte e costruite torri per edilizia convenzionata così da lasciare spazio al verde sottostante. Possibile che un sindaco che si ritiene così verde non ci pensi??? Eppure era uscito un progetto del genere, bah altra pochezza e finta riqualificazione
Perfettamente d’accordo
Sono case Aler, quindi di competenza della Regione Lombardia, non so cosa possa fare il sindaco.
il sindaco potrebbe però far maggiormente presidiare il quartiere, sopratutto le metro di segesta-ippodromo-stadio che sono infrequentabili per chi vive nella parte sopra. Non esiste un presidio, tornare di sera a segesta è come passare in un ghetto arabo.
Basta saper leggere l’articolo: le case sono gestite dall’aler, società della regione
È patetico che chi dice una castroneria e viene corretto con supporto di fatti inoppugnabili, non faccia nemmeno atto di contrizione
tipo cilicio?
Ma allora non hanno capito niente, io ci abito e questo quartiere deve essere completamente spianato. Non basta far lavorare qualche onlus amica di Sala per il recupero. Soldi buttati ai porci come al solito.
Quello che viene indicato come ex quartiere D’Annunzio (costruito su progetto di Albini, Camus, Palanti, Battigalli, Fabbri, Minoletti, Cerutti e Putelli) in realtà è solo il quadrante compreso tra via Zamagna, via Paravia, via Civitali e via Morgantini, non tutto il quartiere San Siro (mai stato chiamato “Selinunte”, che è solo il piazzale al centro).