Dopo quasi un secolo di vita l’edificio delle Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Dipartimento di Matematica “Federigo Enriques” dell’Università Statale di Milano. Infatti il bel palazzo in stile eclettico di via Cesare Saldini 50 (angolo Via Sandro Botticelli e via Luigi Mangiagalli), dell’università, venne realizzato tra il 1928 e il 1930 a Città Studi (l’architetto potrebbe trattarsi di Vittorio Verganti che ha lavorato al vicino palazzo di via Botticelli 23).
Dopo anni di evidente degrado architettonico, decorativo e strutturale, come si vede dalle immagini, l’edificio scolastico è stato messo in sicurezza e transennato già dalla scorsa estate con delle impalcature.
Finalmente, da qualche settimana, sono in corso i lavori di ristrutturazione e rinforzo strutturale dell’immobile ai fini di idoneità statica e anti sismica, con recupero di spazi per attività accademiche, nonché seguirà il restauro delle facciate (ricche di decori in cemento e intonaci a graffito) e delle coperture, progetto seguito dallo Studio Giurani, Chiavenna e TEKNE.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Duepiedisbagliati
Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Dipartimento di Matematica Federigo Enriques, Università Statale di Milano, via Cesare Saldini, Via Sandro Botticelli, via Luigi Mangiagalli, Università, RIqualificazione,
Federigo Enriques (Livorno, 5 gennaio 1871 – Roma, 14 giugno 1946) è stato un matematico, storico della scienza e filosofo italiano.
Il Dipartimento “Federigo Enriques” di Matematica dell’Università degli Studi di Milano – via Saldini, Milano
Nato in una famiglia di ebrei italiani di origine portoghese, nel 1882 si trasferì a Pisa
Nel 1922 fu chiamato dall’Università di Roma per occupare la cattedra di matematiche superiori e di geometria superiore. Nel 1937 venne invitato da Otto Neurath a divenire un collaboratore dell’Encyclopaedia of Unified Science, pensata quale strumento per lo sviluppo dell’unità della scienza. Quando però furono promulgate le leggi razziali antiebraiche, nel 1938, fu espulso dall’insegnamento e da qualsiasi altro incarico ufficiale. Durante l’occupazione tedesca fu dapprima nascosto in casa dell’allievo Attilio Frajese, quindi fu nascosto a San Giovanni in Laterano. Negli anni della segregazione, insegnò a Roma nella scuola ebraica clandestina, fondata dal cognato Guido Castelnuovo, per i giovani ebrei estromessi dalle università italiane, riuscendo altresì a pubblicare alcuni articoli in forma anonima sul Periodico delle Matematiche (di cui era stato direttore). Tornò a insegnare all’università nel 1944 per altri due anni, quando morì, a Roma, il 14 giugno 1946.
Mi mancano i cerchi rossi sulle mappe!!!!