Milano | Porta Romana – Completato il complesso di Horti e aperto il giardino

Dalla fine dello scorso mese il complesso residenziale che ha recuperato un vecchio edificio religioso rendendolo un luogo magico. Horti, il segreto di Porta Romana, una realizzazione firmata dell’architetto Michele De Lucchi,  assieme a Daniele Fiori – DFA Studio, LAND e Ediltecno Restauri. Il complesso residenziale è stato realizzato nel distretto di Porta Romana in via Orti da BNP Paribas Real estate property development Italy che, con un investimento di circa 100 milioni di euro, ha trasformato un’area di 14.600 m2 fra via Orti e via Lamarmora realizzando 74 unità immobiliari, due unità multifunzionali ad uso ufficio e un’autorimessa di due piani interrati, immersi in un parco di 10.000 m2.

Durante il Fuorisalone di inizio giugno è stato aperto e inaugurato anche il giardino interno, finora rimasto nascosto, il quale viene donato alla città.

Recuperato nel suo impianto originario, il parco, nascosto e quasi dimenticato per anni, ospita piante d’alto fusto come tigli e cedri libanesi, oltre al Giardino storico di 2.000 m2, asservito all’uso pubblico e inaugurato questa mattina da rappresentanti dell’Amministrazione insieme alla Soprintendente Archeologia, Belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano, Antonella Ranaldi, all’architetto Michele De Lucchi e all’Amministratore delegato di BNP Paribas Real estate property development Italy, Piero Cocco-Ordini.

Il Giardino storico, un tempo adibito alla coltivazione di piante officinali, come da indicazioni dell’Amministrazione e del Municipio 1 sarà aperto al pubblico dal lunedì al sabato (orari: 9÷19 da aprile a ottobre, 9÷17 da novembre a marzo), offrendo così ai cittadini la possibilità di usufruirne. Nelle superfici a prato trovano spazio siepi e aiuole geometriche con piante aromatiche perenni, come lavanda, salvia, artemisia, calendule, anemoni. Un sistema di irrigazione completamente automatizzato, alimentato da un meccanismo di recupero dell’acqua piovana, permette di ridurre il consumo idrico e i costi di gestione.

Il progetto di Horti, che porta la firma dell’architetto De Lucchi, ha ricompreso la ristrutturazione in chiave residenziale della grande Villa interna di fine Ottocento, un ex edificio religioso, insieme al recupero dell’ex Chiesa annessa, destinata ora a spazio multifunzionale ad uso ufficio. Risistemati anche due edifici storici quali la Lavanderia e il Casello, e realizzati uno stabile di nuova costruzione ma che di fatto riprende lo stile dell’architettura cosiddetta “tradizionale” su via Lamarmora e, su via Orti, sei villette urbane indipendenti.

Inoltre, in parte a scomputo oneri e in parte con risorse a carico dell’operatore per un totale di circa 600.000 euro, è stata riqualificata via Orti, interamente ripavimentata e ridisegnata la sua sezione carrabile, riorganizzati gli spazi pubblici, ampliato il marciapiede, allestite aiuole verdi e rastrelliere, sistemati e riordinati i posti auto.   

L’area, su cui insistono fabbricati realizzati in periodi storici differenti a partire dal 1700 fino a metà del 1900, fu acquistata e direttamente costruita dalla famiglia Dumolard con destinazione “casa di cura e ricovero per anziani indigenti e servizi collegati all’attività dell’ospizio stesso”. L’ospizio è stato gestito inizialmente dalle “Piccole suore dei poveri vecchi” e successivamente dall’ente ecclesiastico “Provincia italiana dell’Istituto delle Piccole sorelle dei poveri”, che ne ha ereditato la proprietà. L’attività di ospizio per anziani è stata svolta dall’ente sino alla fine degli anni ’80 e quindi dismessa. Nel 1996 la proprietà degli immobili è stata trasferita all’Università Cattolica del Sacro cuore di Milano e acquisita a fine 2017 da BNP Paribas Real estate property development Italy.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, Comune di Milano

Via Orti, Porta Romana, Via Lamarmora, Via Curtatone, Horti, Michele De Lucchi 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Porta Romana – Completato il complesso di Horti e aperto il giardino”

  1. Si tutto bello eccetto la presenza dei “sistemati e riordinato posti auto” che in una città civile dovrebbero essere zero. Poche auto rubano spazio ai nuovi e belli marciapiedi. Assurdo secondo me.

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  2. Fantastico il fatto che il giardino sia aperto al pubblico e che abbia conservato una memoria dell’originaria funzione di “Giardino dei Semplici”

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  3. Apertura fino le 19 mi pare molto poco! Almeno fino le 21 in estate dovrebbe restare aperto! E che ORRORE i balconi nuovi .. Ma copiare e, farli Uguali a quelli antichi proprio non ne sono capaci??

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  4. Per De Lucchi, ottimo designer, architettura è spesso sinonimo di banalità. Aveva senso ripristinare quegli edifici di scarso valore storico/artistico? Il risultato è un complesso per benestanti di sinistra, in alcune parti perfino inquietante. Perfetto per ambientarvi un film di Dario Argento.

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