Milano | Gallaratese – Un nuovo quartiere nell’area di San Leonardo

L’area oggetto di intervento riguarda un vasto spazio che si estende tra le vie Fichera, Cilea, Borsa e Falck in zona San Leonardo al Gallaratese. L’area attualmente è parzialmente occupata dagli edifici di proprietà della Fondazione la Madonnina, utilizzati per l’erogazione di servizi destinati a soggetti fragili. La Fondazione, che è presente sin dagli anni cinquanta nel quartiere, ha già avviato un piano di ricollocazione delle proprie attività; prevedendo di mantenere sull’area solo alcune tipologie di servizi, che verranno ricollocati in uno dei nuovi edifici.

Ora, dopo anni di parziale disuso, la Curia di Milano, proprietaria dell’area, ha deciso di monetizzare per ovvi motivi economici, cedendo a operatori privati (INVESTIRE Sgr e REDO Sgr, società finanziarie con alle spalle anche investitori istituzionali come Cassa Depositi e Prestiti e Regione Lombardia, oltre che banche e casse previdenziali) i diritti edificatori presenti sull’area.

Il progetto presentato prevede il mantenimento della Chiesa della Madonnina, edificata negli anni Cinquanta, in quanto elemento di memoria fortemente radicato sul territorio. Questa sarà elemento di cerniera tra gli spazi pubblici posti all’ingresso del nuovo parco e piazza don Abramo Martignoni.

L’articolazione volumetrica dei nuovi comparti residenziali prevede la disposizione degli edifici di maggiore altezza, le torri di 14 piani, lungo il perimetro dell’area di intervento, attestando sul parco corpi in linea di cinque o sei piani che costituiscono allo stesso tempo il “fronte parco” e modulano armonicamente le proporzioni del sistema di corti aperte alla fruizione pubblica. La struttura morfologica dell’impianto insediativo nasce con lo scopo di preservare quanto più possibile il patrimonio arboreo esistente, che ha contribuito a definire gli orientamenti del nuovo tessuto urbano.

Il progetto prevede un sistema di edifici residenziali collocati principalmente sui lati est ed ovest del lotto, in continuità funzionale con il contesto. 

Al centro del lotto è inserito il parco urbano, cardine dell’intero insediamento, sia per il quartiere sia per la città. Il parco rappresenta il fulcro delle connessioni, a cui si aggiunge il sistema dell’edificato a corti aperte.

Sul versante nord del lotto è situato lo studentato che verrà realizzato in stretta relazione con il nuovo parco urbano.

Sul versante est è collocata la principale parte dell’attività commerciale, in diretta connessione con via Borsa. Il medesimo versante è caratterizzato, inoltre, dalla realizzazione di nuovi edifici residenziali, sia in linea che a torre, che sviluppano delle corti in successione ed integrano le preesistenze, quali testimoni dei valori e della storia del luogo: la Chiesa della Madonnina e la casa albergo per lavoratori studenti, la cui funzione verrà mantenuta in un nuovo edificio. 
Sul versante sud è collocato un edificio di edilizia residenziale libera, con possibile destinazione a “monastero”.

Il versante ovest del lotto è caratterizzato dalla presenza di edilizia Residenziale Sociale, in continuità con le preesistenze del contesto, con la possibilità di insediare al piede degli edifici attività a servizio dei residenti. Il progetto prevede l’insediamento di circa 1.500 abitanti.

Certo l’intervento, ancora in approvazione, con un indice di edificabilità certamente esagerato, non passerà indenne senza problemi. Infatti gli abitanti del quartiere circostante si sono già attivati in un comitato per fermare questo progetto che si rivela abbastanza impattante, anche se le aree che vedranno l’edificazione degli immobili sono attualmente occupate in parte da campi sportivi (Calcio e calcetto), l’area è comunque ricca di alberature anche importanti, vecchie di 50 e 80 anni.

Referenze immagini: Urbanfile, Google Map

Gallaratese, Quartiere San Leonardo, via Fichera, via Cilea, via Borsa, via Falck, Residenziale, Progetto, Piano Attuativo

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40 commenti su “Milano | Gallaratese – Un nuovo quartiere nell’area di San Leonardo”

    • Uno scempio. Come si fa a costruire un nuovo alto palazzo proprio perpendicolare davanti a Borsa 69. Almeno spostarlo sull’altro angolo della costruzione o addirittura dall’altra parte del parco. Tagliano alberi importanti per mettere alberelli che hanno bisogno di tempo per crescere. Tenessero un po più verde anche con percorso benessere. Un anfiteatro per spettacoli e una piscina riabilitativa e un centro importante di fisioterapia in un quartiere così abitato, con Mind ed il Galeazzi vicino, non sarebbe meglio?

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  1. Mi auguro vivamente che gli inserimenti mostrati nell’immagine principale siano tutti da rivedere, perchè sarebbe una colata di cemento completamente assurda.

    Alla faccia dei principi di riduzione del consumo di suolo e di rigenerazione di spazi già edificati, qui al contrario si avrebbe la cancellazione di aree non edificate con valanghe di edifici uno affastellato all’altro.

    Senza fare i talebani del verde, ma davvero è così necessario?

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    • Mi permetto di chiedere se vive in zona, al momento non ci sono servizi, bar, panettiere ecc, l’inserimento di servizi, in uno dei quartieri ad etá più elevata dell’intera Unione Europea porterebbe solo un beneficio. Il quartiere è giá molto verde.

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    • Uno scempio. Come si fa a costruire un nuovo alto palazzo proprio perpendicolare davanti a Borsa 69. Almeno spostarlo sull’altro angolo della costruzione o addirittura dall’altra parte del parco. Tagliano alberi importanti per mettere alberelli che hanno bisogno di tempo per crescere. Tenessero un po più verde anche con percorso benessere. Un anfiteatro per spettacoli e una piscina riabilitativa e un centro importante di fisioterapia in un quartiere così abitato, con Mind ed il Galeazzi vicino, non sarebbe meglio?

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  2. Certo, le persone vogliono case più economiche, però non vogliono nuove costruzioni. Trovare casa a Milano è diventato molto complicato, ben vengano nuovi progetti capaci di allargare l’offerta. (tutto questo in attesa di vedere il progetto finale, dato che la gente critica ma ancora non sa nulla)

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    • Ma infatti, poi si lamentano che a San Leonardo ci sono personaggi poco raccomandabili, forse forse aiuta a migliorare un po’ l’area?

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  3. Una colata di cemento semplicemente impresentabile. Ovviamente tutte le chiacchiere sullo stop al consumo di suolo vengono regolarmente ignorate nella realtà. Del tutto comprensibili la mobilitazione dei cittadini. I veri talebani qui, come sempre, sono i costruttori.

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  4. Ragazzi, d’accordo: è edificabile, è in città, ma ciò non toglie che se si potesse iniziare riutilizzando il suolo già edificato, pieno di edifici dismessi e abbandonati, si potrebbe comunque ottenere di aumentare l’offerta senza cementificare oltre.

    Aggiungo: qui nessuno critica il progetto architettonico (che ancora non c’è), bensì l’ipotesi delle cubature in un’area tutto sommato sin qui risparmiata da un’eccessiva densità di edifici.

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  5. Mi sembra un’iniziativa più collegata e razionale di Cascina Merlata.
    Non sta nel parco agricolo ed è all’interno di un’area residenziale.
    Non vivo in quella zona ma, ad occhio, l’inserimento di edifici residenziali e servizi con nuovi acquirenti non dovrebbe essere un danno per i residenti, paradossalmente potrebbe incrementarsi il valore degli immobili in zona

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    • Mostruoso. Ma nessuno dice niente? Chi concepisce ste oscenità? E soprattutto, chi le finanzia? Chi le autorizza? Basta anarchia edilizia e alveari tirati su come funghi senza alcuna pianificazione. BASTA!!!

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  6. La densità è proprio quello che permette di ottimizzare i costi ecologici. Bisogna costruire denso e in altezza risparmiando il suolo fuori dal comune e cercando di ricavare parchi.

    L’importante è che gli appartamenti siano a prezzi davvero calmierati oltre che dignitosi.

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    • Con l’inflazione, il costo del denaro in aumento e la bolla immobiliare che ha fatto schizzare il costo dei terreni, non vedo molto spazio per “calmierare” alcunchè sul nuovo.

      Diverso è lo stock immobiliare di 50/70 anni fa, il nuovo ha un effetto calmierante sui prezzi di quello. Purtroppo è semi in rovina oltre che energivoro al massimo.

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    • Non mi sembra edificare a caso. É presente una linea di trasporto pubblico pesante sottoutilizzata nel raggio di pochi metri.
      Molto più logico costruire qui e a Santa Giulia che a Cascina Merlata o al Quartiere Adriano.

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      • I prezzi saranno in linea con qualsiasi cosa di nuovo che si sta costruendo fra la circonvallazione esterna e le tangenziali. Non meno di 4mila euro al mq, in media.

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    • Fare 3 file di casette a schiera no eh.. Gli fa schifo una pianificazione non disumana. Devono per forza complicare e rendere la vita difficile alla gente.. Vergogna

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  7. Sicuramente più logico costruire qui che nella ex piazza d’armi, l’altra grande area alla ricerca di investitori immobiliari.

    Certo l’ideale sarebbe sistemare e densificare aree già urbanizzate tipo l’area di via Stephenson, ma purtroppo il PGT è quello che è…

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  8. Che schifezza, si continua ancora oggi a mettere in piedi palazzoni su palazzoni senza nessun senso ….ma imparassero da altri paesi come si rigenerano i quartieri!!!!!@@

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  9. Ormai l’ obiettivo mi sembra sia arrivare ad una densita’ di 10mila al Km2 . facendo pure finta di costruire nuovi polmoni verdi . Ottimo

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  10. I prezzi saranno in linea con qualsiasi cosa di nuovo che si sta costruendo fra la circonvallazione esterna e le tangenziali. Non meno di 4mila euro al mq, in media.

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  11. La densità in corrispondenza di fermate della metropolitana già esistenti è una scelta razionale, e può contribuire a rivitalizzare un quartiere invecchiato. Speriamo piuttosto siano previsti adeguati servizi di prossimità ed edilizia convenzionata.

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  12. Abito in zona e per ora ho sospeso il mio giudizio.

    A giudicare dal render che avete pubblicato sembra che le costruzioni si collochino più che altro i aree dove ora non ci sono l’alberi (campi da calcio, tensostrutture, vecchie strutture) ma sappiamo che queste simulazioni lasciano il tempo che trovano.

    Per quanto riguarda le torri si tratta di un tipo di edificio di cui il quartiere è pieno, quelle di Vico Magistretti sono in totale 36 sparse in tutto il Gallaratese.

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  13. c’è bisogno di nuove case, ben vengano questi progetti che offrono nuove possibilità di alloggio e offerta di servizi. chi si agita sono quelli delle case vicine che temono la svalutazione delle loro magioni e non capiscono che è una rivalutazione del quartiere che del resto non ha mai usufruito né avuto la necessità di usufruire della zona che tutt’ad un tratto è diventata un bosco (che nelle foto sopra non esiste..)

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