Via Padova è una lunghissima via che attraversa diversi distretti e quartieri: parte da Loreto e, dal suo piazzale, prosegue attraversando NoLo, la zona del Trotter, il Casoretto, Turro e Rottole, Cimiano, Crescenzago e termina a Cascina Gobba, costeggiando fra l’altro, nell’ultimo tratto, il canale della Martesana con la famosa riviera di Crescenzago.
Il progetto di riqualificazione — deliberato dalla prima giunta Sala nel 2018 — interessa circa due chilometri di via Padova, pari alla metà della strada, tra via Giacosa (Nolo e Casoretto) e via Arici (Cimiano-Crescenzago), e si innesta sul tratto precedente già riqualificato anni fa che raggiunge piazzale Loreto.
L’intervento, che ha un costo di 10 milioni di euro, è stato affidato a MM, inizialmente era previsto iniziasse la scorsa primavera, con conclusione nell’estate 2022, ma come si è visto, si è spostato alla fine dell’anno, con l’inizio del cantiere tra poche settimane e una durata approssimativa di 185 giorni. Comunque già da settimane sono state effettuate le prime verifiche riguardanti i sottoservizi, l’acquedotto e la rete di Unareti.
L’area interessata dall’intervento, tra via Giacosa e via Arici prevede la sistemazione in corrispondenza del sottopasso ferroviario compreso tra via Pontano e via Bassano del Grappa di un «restringimento di carreggiata volto a impedire la sosta nel sottopasso e a valorizzare il progetto di street art “Tunnel Boulevard”». Oltre all’ampliamento e il rifacimento dei marciapiedi con cubetti di granito, è prevista, lungo il percorso della via Padova, anche la realizzazione di otto nuove piazzette di quartiere. Un’operazione resa possibile grazie all’allargamento degli spazi pedonali in alcuni incroci. Ma non solo, il Comune ha anche intenzione (per fortuna) di aumentare la presenza di verde. Perciò, dove possibile , saranno piantumate circa 230 alberi di diverso genere, dal corbezzolo greco al ginkgo biloba, passando per le magnolie così da assicurare «l’effetto sempreverde». Se invece non sarà possibile piantarli nel terreno, saranno collocati dei grandi vasi fioriera da poter ospitare alberature di grandi dimensioni. In più, sono previste anche delle aiuole con sedute e piante in piena terra «che miglioreranno la qualità estetica e la vivibilità, contrastando anche le isole di calore e aumentando l’assorbimento delle acque piovane».
All’incrocio via Padova con via Anacreonte dallo scorso inverno è stato realizzato un parcheggio alberato, mentre la zona antistante la chiesa parrocchiale di San Giovanni Crisostomo verrà resa più fruibile e riqualificata con più alberi e nuova pavimentazione. In via Esterle ci sarà l’introduzione del senso unico verso via Padova mentre in via Cambini il senso unico sarà verso via Palmanova, permettendo così di aumentare sensibilmente la sosta regolare dei veicoli a favore dei residenti e dei lavoratori di Atm dei turni notturni della vicina autorimessa dei Bus. Sarà inoltre modificata la connessione tra le vie Esterle, Cambini, Petraccone con viale Palmanova, aumentando la superficie verde e le aree depavimentate nelle adiacenze degli orti condivisi gestiti da Legambiente, diminuendo la superficie coperta di asfalto.
Qui il progetto che va da via Giacosa a via Anacreonte.
Verrà riqualificato, nella parte più a nord, anche l’incrocio con via Prinetti, realizzando un ampliamento dell’area pedonale antistante il liceo Artistico statale Caravaggio per garantire più sicurezza stradale e più spazio per l’ingresso e l’uscita.
Mentre qui di seguito il progetto che va da via Anacreonte a via Arici.
L’obiettivo è migliorare la vivibilità degli spazi pubblici del quartiere attraverso una maggiore sicurezza stradale e incentivando la mobilità sostenibile. La velocità sarà moderata per favorire la compresenza di veicoli a motore e biciclette; aumenteranno gli attraversamenti pedonali, che saranno tutelati, facilitati con passaggi più ampi e in alcuni casi rialzati. Complessivamente, saranno 22 gli incroci riqualificati e 35 gli attraversamenti pedonali rialzati.
Dobbiamo comunque dire due “cose” riguardo al progetto, che speriamo vengano smentite col tempo. Temiamo innanzitutto che le piante in vaso possano soffrire e prima o poi deperire, visto che manca sempre la manutenzione, come abbiamo più volte scritto (qui un nostro articolo dello scorso anno).
Altra questione riguarda i sampietrini o cubetti di porfido, vista l’intenzione di pavimentare così l’intero tratto da riqualificare. Per carità, molto bello ed elegante, ma anche delicato, visto il risultato del primo tratto già realizzato da Loreto a via Giacosa (tratto che fra l’altro necessiterebbe di manutenzione e che venne realizzato nei primi anni 2000).
Per giunta, nel progetto manca proprio una ciclabile. La scelta è stata giustificata dal fatto che non venga ritenuta necessaria per via del limite di velocità a 30 Km all’ora, peraltro con numerosi interventi di ‘traffic calming‘ che aiuteranno a farlo rispettare; ma anche perché la via non è abbastanza larga per marciapiedi ampi con ciclabile a lato, e, come è evidente nel tratto già sistemato anni fa, la “ciclabile” collocata sul marciapiede non è funzionale. Infatti non la usa nessuno o quasi e spesso è invasa da gente che cammina.
Qui di seguito alcune immagini del tratto di Loreto di via Padova, già sistemato anni fa con autobloccanti sui marciapiedi e sampietrini nei parcheggi.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Comune di Milano
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Fighissimo.
Bene.
Nel 2035 non ci saranno piu auto a benzina.
ma i sampietrini nei parcheggi perchè? mentre tutta la città ha i marciapiedi di bitume……
Tutto molto bello, ma è triste la mancanza di ciclabili. Se non ora con una riqualificazione totale, quando? E la scusa dei 30km/h non regge molto, non mi sembra di vedere chissà quali interventi di traffic calming ma soprattutto rimarrà una strada troppo trafficata per permette alla gente di muoversi liberamente in bici in mezzo alla strada.
Bel progetto, peccato appunto per la mancanza di una ciclabile e speriamo che quelle piante in vaso non facciano una brutta fine.
Peccato davvero per la ciclabile. Io avrei preferito una soluzione più radicale alla Paolo Sarpi, invece di fatto resta praticamente come prima, giusto un po’ più bellina.
Ho molti dubbi che si riesca a far abbassare la velocità delle auto con tre cartelli e un paio di dossi. Gli automobilisti ormai guidano come in formula 1, accelerano al massimo, consumando benzina inutilmente, per poi inchiodare a dossi semafori rossi, consumando anche i freni.
Bisognerebbe sensibilizzare, con le vecchie pubblicità progresso, che una guida più lenta e meno “sportiva” ti fa arrivare prima a destinazione consumando meno.
Ottimo progetto, soprattutto per quanto riguarda piste ciclabili ed alberi che, fatto salvo il Parco Trotter, in zona sono davvero pochi
È un intervento carino, ma manca totalmente di coraggio. Si allargano un po’ i marciapiedi e si aggiungono degli attraversamenti pedonali.
Niente ciclabile, mantenuti tutti i parcheggi lato strada. Secondo me alla fine non si abbasserà nemmeno di un punto percentuale la quota di chi si sposta in auto sulla via.
Peccato, interventi così vengono fatti una volta ogni 30-40 anni, quindi ci manteniamo questa configurazione per un bel po’, senza cambiare davvero le cose.
E poi a fare i bisogni sulle piante il problema un altro
perchè i sampietrini? NO!
Quelli che decidono di mettere i sampietrini non sono mai andati in bici
I sampietrini in bici vanno bene, sono il pavè, le rotaie del tram, le buche e i tombini affogati nell’asfalto steso male i killer.
togliere spazio alle auto. milano deve guardare a londra, vienna e parigi. la città a misura d’uomo crea quartieri vivibili. con un beneficio enorme per tutti.
Mò me lo segno.
La ciclabile di via Padova andrebbe abolita, è più pericolosa che altro, per di più a doppio senso, con accessi e uscite scomodi da utilizzare.
Per realizzare una ciclabile in via Padova bisogna togliere una fila di parcheggi o rendere la via a senso unico.
Questi progetti sono belli, ma quasi inutili senza una regolare manutenzione. Le piante muoiono dopo 1 mese. I sanpietrini si staccano e diventano pericolosi… Sì può imparare dagli errori del passato? O almeno chiedere una consulenza da chi se ne intende veramente? Il carico scarico è previsto sempre in seconda fila?
mi chiedevo, come sta andando la riqualificazione di via Padova? abito lì da un annetto e non mi pare di vedere migliorie, sapete nulla voi?