“In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: ‘Sia la luce!’. E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno”. (Gn 1,1-5)



Il colore delle nuove vetrate ora irrompe maggiormente ai lati del transetto nella grandiosa chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino in Porta Vercellina a Milano, aggiungendosi alle altre vetrate già presenti.






Il giallo assieme a grandi pennellate bianche sovrasta il blu intenso che si mescola al celeste, mentre nella parte inferiore il marrone e il verde, come zolle di terra si librano unendosi agli altri colori.
Sole, Cielo, Acqua e Terra sono rappresentati come in fase di generazione: è questa la sensazione che si ha guardando le prime tre (in tutto saranno sei) vetrate dell’opera “Genesi i sei giorni della creazione”, il progetto che l’artista Leonardo Nava ha ideato per la chiesa di San Francesco progettata nel 1964 dal grande architetto Giò Ponti (1891-1979).


Nel 1959, per celebrare l’apertura del Concilio Vaticano II (1962-1965) e per rispondere alle esigenze pastorali della zona di Porta Vercellina che in quegli anni aveva visto aumentare notevolmente il numero dei suoi abitanti, l’allora arcivescovo di Milano, nell’ambito del progetto “22 chiese per 22 concili”, diede il via alla costruzione di una nuova chiesa, finanziata dall’Unione commercianti di Milano.
A progettare quella che sarebbe dovuta diventare il cuore pulsante della pastorale del quartiere venne chiamato il grande architetto Giò Ponti, che era residente nell’area di Porta Vercellina.
Questi ideò un edificio originale nelle forme, ponendolo in dialogo con le chiese già esistenti e caratterizzandolo con materiali innovativi e linee marcate capaci di esaltare la geometria della struttura. Giò Ponti si lascia ispirare da quella che lui considera la forma più bella e pura, il diamante.
Finestre a cielo aperto animano la facciata – staccata dal corpo della chiesa – e rappresentano un rimando diretto alle bifore a cielo delle chiese medievali del territorio milanese. All’interno, plasmato anch’esso sulla forma di un esagono asimmetrico, tutto è all’insegna della semplicità e dell’essenzialità tanto cari a San Francesco.
Ponti curò il progetto nei minimi dettagli: disegnò, infatti, anche gli arredi, le suppellettili sacre e persino le vesti liturgiche. Un’opera d’arte totale, in cui tutto lo spazio è progettato secondo una coerenza artistica. La chiesa venne consacrata nel 1964 e negli anni Settanta il pittore Cristoforo De Amicis firmò le tre vetrate poste sopra la porta d’ingresso.


Nel 2016 la parrocchia di San Francesco al Fopponino decide di commissionare la realizzazione delle sei vetrate poste ai lati del presbiterio. “Genesi i sei giorni della creazione” è il titolo del progetto artistico che porta la firma di Leonardo Nava e che è stato realizzato dallo studio Vetroricerca di Bolzano.






Referenze immagini: Roberto Arsuffi;
Porta Vercellina, Chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino, Gio Ponti, Architettura, Vetrate, Leonardo Nava