A Città Studi, quasi all’Ortica, sul lato meridionale di largo Murani, tra Via Riccardo Arnò e Via Temistocle Calzecchi (17), si trova un immobile commerciale di un solo livello, famoso per aver ospitato “Io e il legno”. Al contrario delle prime indiscrezioni che lo vedevano demolito, è stato salvato, riqualificato e ora a lavori conclusi, ha finalmente aperto un supermercato della catena Esselunga, la Esse.
L’edificio, alquanto banale, non avrebbe destato clamore se non fosse che la facciata verso largo Murani fosse stata dipinta con dei murale del Gruppo Aerostatico tra il 1977-1979.
I murale realizzati con temi ecologici e non, rappresentano un capo indiano, una mucca che rimanda alla copertina di un album dei Pink Floyd, Jimi Hendrix con la chitarra e il simbolo del Sole che ride (e slogan contro il nucleare), tutti simboli del periodo storico degli anni Settanta.
Grazie alla sensibilità di Esselunga, alla collaborazione del Municipio 3 e all’impegno dell’Ufficio Arte pubblica del Comune, oltre che alla volontà di tutto il quartiere, gli storici murales di largo Murani sono stati salvati e restaurati, benché l’edificio di largo Murani non sia di proprietà dell’azienda.
Un risultato raggiunto grazie all’impegno comune, con l’obiettivo di preservare la memoria storica degli abitanti della zona.














Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi; Sergio Brunori Gios; Andrea Cherchi
Ortica, Città Studi, Largo Murani, Degrado, Verde Pubblico, Arredo Urbano, via Strambio, via Inama, Via Arnò e Via Calzecchi, Supermercato,
E alla fine i tanto bei murales sono stati tenuti… ora voglio sapere chi davvero li trova belli. Va bene storici, ma belli non lo sono mai stati. Fyi cresciuto in zona e sempre trovati brutti e fuori contesto
Lodevole iniziativa salvare i murales amarcord, ma sarebbe bello vedere tanta reattività dei Municipi anche quando ci sono da salvare palazzi storici dalle demolizioni o da recladding e soppalchi assassini.
Grande Slunga!!!
Meno male che abbiamo preservato questa perla di pseudo-ecologismo (o ecologismo idiota) contrario al nucleare.
la paraculata l’hanno fatta e nessuno farà polemica per quattro disegni senza valore
poi rendiamoci conto anche della merda che teniamo per imbonire i cagacazzo di turno… “no energia nucleare”, come si suol dire: pensieri invecchiati male
che dovevano sparire.
Non penso il rinnovo sia necessariamente un commento sul valore artistico dei murales, quanto la volontà di salvaguardare una documentazione che rappresenta un periodo storico, e soprattutto l’identità del quartiere. La qualità dei lavori è amatoriale, certo, ma gli edifici del vicinato non sono capolavori. Non è neanche una questione di politica, ma semplicemente una memoria storica.
Poi ovviamente certi milanesi si lamentano anche delle opere di artisti professionisti e riconosciuti come quelle installate (e tuttora in fase di installazione) sulla Art Line a CityLife (vedi post Urban File del 30 novembre e precedenti). Questo è semplicemente un blog, non una rivista di cultura, e fa bene a segnalare piccoli e grandi interventi che siano.
Queste memorie sono importanti. Quanto vorrei che Milano avesse salvaguardato le scritte di C.T. che circondavano il castello, piene di folle saggezza. https://it.wikipedia.org/wiki/C.T._(writer)