Un piccolo cantiere di A2A si trova ai margini della città tra il deposito ATM della Metropolitana M2 e il complesso residenziale dell’ex cartiera Binda, dove è in fase di realizzazione un ammodernamento dell’impianto idroelettrico qui già presente. L’impianto è alimentato dal canale del Lambro Meridionale e dallo scolmatore del Fiume Olona che qui si incontrano.
Si tratta di una centrale idroelettrica costruita nel 1997 in una prima versione, provvisoria, per assicurare in tempi brevi il servizio di teleriscaldamento ai quartieri presenti nel Gratosoglio, in via dei Missaglia e a Chiesa Rossa. Successivamente resa permanente e inaugurata nel 2002, sostituendo completamente il primo impianto, pur riutilizzando buona parte dei componenti.
Ora è in costruzione una nuova piccola centrale idroelettrica a basso salto. Il cantiere occupa anche una parte della pista ciclopedonale che corre lungo il canale, che è stata sostituita da un nuovo sentiero provvisorio tracciato attorno al perimetro del cantiere. Al termine dei lavori le piante che qui dimoravano, saranno compensate da nuove piantumazioni.
La nuova centrale sfrutterà il piccolo dislivello esistente in questo punto sul Lambro Meridionale, all’intersezione con il canale deviatore dell’Olona. Il costo dell’opera ammonta a 1.53 2.000 euro e il termine
lavori è previsto entro ottobre 2023.
Purtroppo c’è un problema che affligge il canale da anni, l’accumulo di rifiuti, soprattutto plastici, che vanno ad intasare poco più a valle il cosiddetto nodo idraulico della Conca Fallata, cioè il punto dove il Lambro Meridionale passa sotto il Naviglio Pavese creando un effetto sifone insuperabile per il materiale galleggiante. Dall’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po, che ha in gestione il corso d’acqua) fanno sapere che il problema è in fase di studio per essere risolto definitivamente (chissà quando).
Un altro problema che riguarda il Lambro Meridionale è l’odore insopportabile, soprattutto nei mesi estivi. Infatti il canale viene alimentato anche dal fiume Olona che, purtroppo è molto inquinato attraversando zone industriali dell’hinterland milanese e varesino.
L’impianto riscalda un’area di circa 2.500.000 m2, consentendo lo spegnimento di numerose caldaie e contribuendo in questo modo alla riduzione di emissioni nell’aria.
La centrale è nata con 6 gruppi di cogenerazione a gas naturale (fuori servizio dal 2015) e 4 caldaie ad olio diatermico per integrazione e riserva, anch’esse alimentate a gas naturale, alle quali sono state aggiunte 3 caldaie a fuoco diretto per produzione di acqua surriscaldata.
L’energia elettrica prodotta viene immessa nella rete pubblica a media tensione, mentre il calore di recupero proveniente dal circuito di raffreddamento dei gruppi di cogenerazione viene distribuito sul circuito di teleriscaldamento ad acqua surriscaldata.
Referenze immagini: Valter Repossi
ex cartiera Binda, impianto idroelettrico, canale del Lambro Meridionale, scolmatore del Fiume Olona, Centrale idroelettrica, Gratosoglio, via dei Missaglia, Chiesa Rossa, A2A
Non si capisce niente, è scritto malissimo: chi sta costruendo cosa e perché?