Aggiornamento di metà settembre 2023 dal cantiere, ormai quasi concluso, per la realizzazione del tratto milanese della VenTo, la ciclovia che collegherà Venezia a Torino passando per l’appunto da Milano.
Nel settembre del 2020 sono cominciati i lavori che sono proseguiti un po’ a rilento nella fase finale del primo tratto. Ora pare invece che i cantieri proseguano a gran ritmo.
Come si vede per l’arredo urbano sono stati re-impiegati i masselli del pavé e sampietrini, oltre a nuove aiuole che ospiteranno alberature in questi giorni in fase di piantumazione.
Il cantiere, ormai quasi completato come dicevamo, ha visto l’inserimento della ciclabile lungo l’Alzaia Naviglio Pavese. Il percorso è stato completato e praticamente aperto al passaggio dei velocipedi. Partendo da viale Liguria e Tibaldi, sino al cavalcavia di via Schiavoni, proseguendo oltre via Don Rodrigo, nel Quartiere dei Promessi Sposi o Torretta, collegandosi con il resto dell’alzaia già reso accessibile solo ai pedoni e alle biciclette che corre lungo il parchetto di Cascina Caimera, sino al quartiere ex Cartiere Binda. In pratica manca solo il tratto di Via Ascanio Sforza e il tratto che da viale Liguria arriva sino a via Darwin.
Ormai a buon punto la ciclabile, negli appositi spazi sono state collocate le piccole alberature, che rendono questo tratto del naviglio Pavese molto più bello.
Iniziamo dall’Alzaia Naviglio Pavese nel tratto ormai completato ma non ancora aperto che va da via Darwin a viale Liguria.
Qui alcune foto del tratto di Via Ascanio Sforza, dove manca solo la pavimentazione in asfalto dei marciapiedi e poco altro.
L’incrocio coi viali Tibaldi e Liguria.
Da qui la ciclabile lungo l’Alzaia, ormai attivata.
Una nota dolente la troviamo nel constatare che il ponticello giallo (chiamato da diverso tempo “free Chicco Forti” per via del drappo appeso ormai da circa due anni), nonostante sia stato riparato e restaurato nel 2020, ormai è, come molte parti della città, uno schifo, imbrattato e sporco.
Il resto della ciclabile, come si vede, è ormai per la maggior parte fruibile e completato.
Qui siamo all’altezza di via Schiavoni e del cavalcavia.
Finalmente possiamo dire che il tratto, prima orrendo, dell’Alzaia Naviglio Pavese che costeggiava il Quartiere dei Promessi Sposi sia degno di una città europea: marciapiede, corsia carrabile, parcheggi e aiuole con alberatura, ciclabile e passeggiata lastricata in pietra lungo la sponda del naviglio. Un tempo una strada squallida.
Qui di seguito la situazione ora.
L’incrocio con via Don Rodrigo, dove la strada dovrebbe essere percorsa solo da mezzi autorizzati.
Poco oltre troviamo il ponticello all’altezza di via Neera e via Chiesa Rossa.
Peccato che anche qui, come nel precedente ponticello, gli incivili ci sono e si vedono.
Concludiamo con la parte conclusiva della riqualificazione dove la ciclabile era già stata attivata trasformando l’Alsazia in area riservata ai pedoni e alle biciclette.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Valter Repossi
Pista Ciclabile, VenTo, Alzaia Naviglio Pavese, viale Liguria, Viale Tibaldi, via Schiavoni, via Fra Cristoforo, Navigli, Naviglio Pavese, Chiesa Rossa
Peccato che, per colpa degli incivili, nella parte tra la cascina e l’erba brusca passino gli scooter ad alta velocità, mentre, oltre la cascina, le auto continuino a correre e a fare il pelo a tutti.
Peccato che i fenomeni che pensano queste cose siano chiusi nei loro uffici e non escano a vedere la situazione. Come al solito la pista ciclabile si interrompe, prima perchè ci sono delle abitazioni e quindi devono passare le auto e poi perchè il comune di milano finisce ed inizia quello di assago a cui è stata chiusa un’importante via di uscita congestionando il traffico tutto al forum. Bravi, collegate il cervello invece che la ciclabile venezia torino.
Bell’intervento
Bell’intervento sopratutto per il riutizzo del pavè che ora ha un utilizzo più congruo alla città moderna senza però dimenticare il passato.
Infatti sarebbe carino che i lastricati dove servano vengano fatti con lo stesso materiale, ma ahimè i designer di milano non la pensano allo stesso modo
6 anni per 2 km di ciclabile. Hanno finito prima la metropolitana verde. Peccato che la strada sia troppo stretta gli autobus e il camion della Amsa deve passare lentissima altrimenti sbatte contro gli specchietti delle macchine posteggiate , alcuni camion devono fare un tratto contromano non riescono a girare sul Naviglio
Sì sarebbe proprio fare un po’ meglio il tratto davanti al civico 254 dove sono stati messi i pilomat alla altezza della sbarra di ingresso al condominio e al ristorante rendendo inutilizzabili una trentina di metri di parcheggi realizzati da qualche anno e che erano stati fatti proprio bene ed ordinati. Il comune dice che mettere i pilomat una decina di metri prima, all’altezza dell’inizio del condominio non era possibile perché non ci sarebbe stato spazio per le manovre.
Un peccato.
Ma l’Alsazia potevamo lasciarla ai francesi?
CITAZIONE-Concludiamo con la parte conclusiva della riqualificazione dove la ciclabile era già stata attivata trasformando l’Alsazia in area riservata ai pedoni e alle biciclette.
Con ogni metro di pista ciclabile la nostra città ci guadagna. A livello ambientale, a livello culturale e a livello estetico.
Peccato che non si capisce chi dovrebbe guadagnarci…
Con più spostamenti in bici ci guadagnamo tutti. In primis economicamente, perché io per esempio che non ho proprio l’auto non butto soldi in benzina che non produce ricchezza in città ma in qualche paese arabo.
I soldi che non butto in benzina li posso spendere in cose che aiutano l’economia locale, visto che compro in negozi di quartiere, vado al cinema al ristorante in quartiere e non nei mega centri commerciali fuori Milano.
Poi ci sono i risparmi su inquinamento, manutenzione stradale, semafori, incidenti… e uno che usa la bici quotidianamente è di media più sano di chi fa casa ufficio in auto e va in palestra una volta alla settimana se va bene.
Insomma è abbastanza chiaro che investire in ciclabilita è una mossa intelligente che tutte le città evolute del mondo stanno portando avanti con vigore. Solo qua, che intelligenti siamo a metà, c’è tanta ostilita al cambiamento.
Non si sa a chi serve ma… arreda!
Bell’intervento.
La ciclabile è molto carina, un po’ eccessiva forse visto Milano non è Amsterdam, ma comunque gli spazi sono stati sfruttati al meglio.