Milano | Città Studi – Cantiere Seta Living in via Mangiagalli 3: febbraio 2024

Da circa un anno sono in corso i lavori per bonificare l’edificio per uffici di Via Luigi Mangiagalli 3 in Città Studi. L’edificio costruito negli anni Cinquanta/Sessanta del Novecento, sarà completamente ricostruito mantenendo la struttura portante, utilizzando la SL esistente, perciò la sagoma dell’edificio esistente non dovrebbe subire grandi modifiche.

Si tratta del progetto di Seta Living. Il progetto architettonico è dello studio Asti Architetti.

Il cantiere in questi giorni di febbraio 2024.

Milano – Città Studi – Via Luigi Mangiagalli, 3 >>> ex IGED >>> SETA LIVING (L40)
committente: (Mangiagalli RE srl)
iniziativa: (Gruppo L40 spa)

(residenziale) (recupero)
(superficie iniziale: 7.836 mq)

  • progetto originale: (xxxx, aaaa)
  • progettista architettonico/DL generale: (Asti Architetti srl)
  • progettista/DL strutture: (ing. Dario Mariani @ DRMStudio – Monza, MB)
  • progetto esecutivo architettonico: (Studio MDW Architetti Associati)
  • progettista/DL impianto meccanico: (Studio Termotecnico Associato Mandelli – Concorezzo, MB)
  • progettista/DL impianto elettrico: (ing. Angelo Assi @ Assi Ingegneria – Pioltello, MI)
  • progettista acustica: (arch. Lucio Bariani – Pavia, PV)
  • progettista impianto geotermico: (ing. Carlo Cerutti @ Ecoter CPA – Milano, MI)
  • CSP/CSE: (ing. Mauro Sironi – Monza, MB)
  • impresa esecutrice (Co.E.M.I. – Cooperatica Edile Muratori Italia scrl – Bollate, MI)

FUORI CARTELLO

  • advisory & agency: ( Dils spa)

RISORSE

Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Seta Living

Città Studi, Via Luigi Mangiagalli, Riqualificazione, Seta Living, DILS

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Milano | Città Studi – Cantiere Seta Living in via Mangiagalli 3: febbraio 2024”

  1. Tutti uguali.. sempre più sensazioni di copia/incolla..

    Con sbalzi che non si capisce come non risultino occupazione di suolo pubblico.. Ma se così dice la norma..

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    • Se per “sbalzi” intende balconi e bowindos, quelli da sempre si collocano fuori degli edifici e da sempre galleggiano sopra i marciapiedi…

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      • Già, ma come la mettiamo ora che non sono più né balconi, né bovindi, bensì in parte vere e proprie estensioni degli appartamenti, affiancate da balconate integrate?

        Per semplici balconi e bovindi l’aggetto era comprensibile, ma così non si realizza una vera e propria “invasione” della superficie pubblica a beneficio di chi è proprietario dell’area privata?

        A logica pare ovvio, ma evidentemente c’è qualche inghippo che consente al privato di prendere possesso senza pagare… o sbaglio?

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          • Certo l’esempio dà da pensare, anche se nel caso odierno le porzioni di balcone e quelle di appartamento sembrano essersi invertite, con un consistente guadagno per il privato.

            Ciò detto, se la norma consente, argomento chiuso.

          • Il “consistente guadagno” probabilmente consiste in un metro di profondità aggiunta agli ‘ipotetici soggiorni” e agli ‘ipotetici balconi” affacciati sul fronte strada.

            l’articolo dice che l’intervento viene fatto a parità di superficie. Quindi da un lato non si creano una superficie nuova (probabilmente sposteranno mq dai piani superiori a quelli inferiori), e dall’altro (come dimostra il precedente storico) non si sta facendo qualcosa che si configuri come “appropriazione di spazio pubblico”.

            Argomento chiuso anche per me. E grazie per il tono pacato dei commenti.

  2. Legenda sintetica per non addetti ai lavori: sporti sino a 1,5 metri dal filo edificio sempre possibili senza variare i parametri urbanistici. Sul fronte strada gli sporti possibili da 5 metri in su.
    Gli sporti se non racchiusi da murature non fanno ovviamente volumetria ma vengono venduti come superficie commerciale al 50% del valore della superficie che fa volume: è questo il motivo per cui ci sono sempre più sporti.

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