Milano | Urbanistica – Norme più severe per gli interventi di demolizione e ricostruzione

Dopo l’avvio delle indagini giudiziarie ancora in corso, il Comune sta modificando alcune regole in materia urbanistica. La direttrice del Settore Rigenerazione Urbana ha emesso una circolare che adatta le procedure alle contestazioni giudiziarie, evitando ulteriori problemi legali. Queste nuove regole riguardano sia i procedimenti senza titolo edilizio, sia le nuove richieste simili a quelle contestate, come nel caso delle torri di via Crescenzago e di via Stresa. Questo cambiamento probabilmente porterà a un aumento dei ricorsi in tribunale.

In allegato il documento

La circolare affronta forse la preoccupazione principale degli operatori e dei progettisti, ora caduti in un ‘limbo’ di incertezza sulla procedura da seguire in merito a quelle che, secondo norma, sono considerate ristrutturazioni edili. La superficie lorda rimarrà invariata per demolizioni e per le ricostruzioni di edifici sopra i 25 metri. Tuttavia, si introduce l’obbligo di un piano attuativo per interventi che deviano dalle norme del Piano di Governo del Territorio o che coinvolgono zone non edificate. Anche progetti in zone edificate dovranno essere valutati per la necessità di un piano attuativo, sospendendo temporaneamente l’opzione di demolizione e ricostruzione tramite Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), che è il vero nodo della questione, dato che le contestazioni ritengono una semplice denuncia di inizio attività inadeguata a trasformazioni di tale importanza.

Questa modifica significativa equipara, quindi, le demolizioni con ricostruzioni radicali a nuove costruzioni vere e proprie. Questo però avrà anche conseguenze sulla valutazione della dotazione dei servizi, che dovranno essere nella quantità prevista per le nuove costruzioni, e degli oneri da versare, potenzialmente aumentando i costi dei costruttori che dovranno rivedere i loro business plan. La disciplina della monetizzazione degli standard, comunque, è stata rivista, consentendo in alcuni casi un conguaglio. In modo da “sanare” i procedimenti in corso, supponiamo.

Anche i tempi sono destinati ad allungarsi, con la necessità di una verifica di coerenza del progetto dopo l’istruttoria. Queste precauzioni sono motivate dagli avvisi di garanzia che nei mesi scorsi hanno raggiunto progettisti, operatori del settore e dipendenti degli Uffici Tecnici comunali. L’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, ribadisce l’impegno dell’amministrazione per una soluzione rapida, nell’interesse pubblico generale, degli operatori e delle famiglie coinvolte.

Ad aggiungersi a questi provvedimenti di natura normativa, il Comune ha bloccato momentaneamente il progetto di costruzione del nuovo edificio di sette piani che aveva comportato la demolizione della palazzina Liberty lo scorso aprile tra via Crema e piazza Trento a Porta Romana. La decisione è stata presa poiché la soluzione proposta non rispettava le norme morfologiche. Nonostante la presentazione di vari documenti per l’avvio dei lavori, il Comune ha negato l’autorizzazione, evidenziando cambiamenti nel contesto urbanistico e culturali, come la pedonalizzazione di via Crema e piazza Trento. Questo ha portato a una rivalutazione delle priorità per la zona, con la via che diventerà una promenade importante. Si richiede ora una valutazione urbanistica più ampia, considerando l’impatto della nuova costruzione sul quartiere circostante. Il Comune ha confermato il divieto di iniziare i lavori e chiede una modifica del progetto in conformità con le normative vigenti, per non compromettere gli interessi pubblici. In attesa delle modifiche, l’area rimane un grande cratere di detriti. Quasi come se il karma si fosse rivoltato contro, dopo l’abbattimento della graziosa palazzina che tanto fece discutere.

Ora si dovranno attendere le nuove norme del PGT con regole, si spera, più chiare per tutti, anche per la tutela della storia della città; che andrebbe meglio tutelata, perché Milano non si trasformi in Dubai, Dallas o in qualche altra città fatta di palazzi sfavillanti senza storia.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Googlemap

Fonte: Corriere della Sera, La Repubblica,

Urbanistica, cantieri, delibere, Comune di Milano, demolizioni

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21 commenti su “Milano | Urbanistica – Norme più severe per gli interventi di demolizione e ricostruzione”

  1. Mah tutto questo e ancora non si han indicazioni definitive da parte del GIP e procura su interventi già aperti seguendo le procedure solite, che stan influenzando e rallentando tutto. speriamo si muovano, visto che son tutti in attesa loro

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  2. Ma ricostruire esattamente com’era la villetta di via Crema?
    Ovviamente nessuna costruzione nuova, può e potrà mai rimpiazzare quello l’originale.

    Ma sarebbe bello, ricostruirla per ricordarci a non commettere le stesso errore. Uma casetta simbolo, scultura, icona per Milano.

    Mai cancellare la storia.

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  3. La disposizione di servizio 4/2024 affrontata in questo articolo è completamente priva di valore normativo e non può modificare le regole scritte dal PGT, dal DPR 380/01 e dalla LR 12/05.
    Il Comune ipotizza di stravolgere l’urbanistica consolidata sulla base delle costruzioni di un GIP, senza alcuna base fondata se non qualche sentenza della cassazione penale antecedente alla definizione attuale di ristrutturazione edilizia del DPR 380.

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  4. Ottima notizia!
    La vendetta della palazzina liberty di piazza Trento.
    Che falliscano tutti gli speculatori che hanno depredato in questi anni il patrimonio storico di Milano
    Piange il cuore pensando però a quello che non si potrà più recuperare. Incrociamo le dita per via Lamarmora

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  5. Ottima notizia!
    La vendetta della palazzina liberty di piazza Trento si avvera.
    Speriamo che la circolare metta finalmente uno stop allo scempio a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni.
    Piange il cuore pensando a quello che è andato perduto per sempre.

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  6. Di quale storia parli ?? A Milano c’e solo il Duomo , la Galleria di Fianco , il castello sforzesco , il teatro della scala , 3 importanti musei , e la via della moda !! Niente di più e niente di Meno ed e’ sempre stata considerata una delle piu’ brutte metropoli d’ Italia e D’ Europa per oltre 150 anni !! Si salva solo il Duomo perche’ fa tutto da solo poverino con la galleria di fianco !! La citta’ di Milano ha aumentato il turismo proveniente da tutta Italia ed Europa negli ultimi anni grazie alle strutture verticali costruite a Piazza Gae Aulenti , City Life !! Senza strutture verticali sarebbe rimasta il cesso che era prima degli ultimi 100/150 Anni !! E lascia stare Dubai che ha un turismo da 60 milioni all’ Anno e Milano rimane ancora un Cesso al suo confronto perché senza gli Arabi non avrebbero mai costruito Gae Aulenti !! Prova a tirar via tutte le strutture verticali a Milano costruite negli ultimi 20 Anni e vedi che cesso di citta’ viene fuori !! Se devo scegliere tra Milano e Dubai scelgo Dubai !! ?

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    • Cioè…a Milano le attuali fiumane di turisti provenienti da tutto il mondo vengono per ammirare anonimi grattacieloni che, come dici anche tu, possono trovare anche a casa loro? Va beh…la libertà di parola è sacrosanta, ma forse non sei di Milano, perchè altrimenti ti saresti accorto, nel corso di questi ultimi anni, che il rinnovato interesse e l’ aumento di presenza turistica a Milano si è avuto, inizialmente, con l’ estensione dell’ isola pedonale e alla possibilità, semplicemente, di apprezzare il centro città senza essere intossicati o assordati dal traffico e con la presenza dei primi autobus dei turisti che, in visita alle varie città italiane, iniziavano a dedicare un breve passaggio anche a Milano.

      Poi, c’è stato un progressivo miglioramento della situazione urbanistica (al netto di cantieri eterni, es. per la metro) il resto lo ha fatto la propaganda mediatica, che dipinge Milano come città global e capitale del “fashion”. .ma l’ attuale .tendenza a riportare vivibilità e a limitare il caos automobilistica sta facendo rinascere la città, che mai è stata brutta, semplicemente è stata rovinata tra fine ottocento e soprattutto durante ll fascio (eliminazione dei navigli e orrendi palazzoni, distruzione del verziere, ecc.)

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      • Eh niente, un commento veramente sconcertante
        Brutta l’archiettura “fascista”?
        Il sacco di Milano è avvenuto negli anni 60/70 con obbrobri tipici della peggior scuola comunista!!

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        • Al netto degli isterismi tipici di chi non ha idee ma solo tanta supponenza, faccio alcuni esempi: la realizzazione di corsie riservate-alberate per i mezzi pubblici (90-91, metro tranvia) E’ stato un miglioramento urrbanistico; prima le vie interessate facevano schifo: cataste di auto parcheggiate ovunque ecc.; il rinnovo della zona della cosiddetta chinatown E’ stato un miglioramento urbanistico; il totale ripristino delle aree limitrofe a piazzale Martini E’ stato un miglioramento…continuo? Sì altri esempi ci sono, MA questo non vuol dire che in molte altre parti della città ci sia ancora molto da fare. Poi se uno vuole usare il blog per rognare e basta può anche andare in salotto e prendere dalla libreria i classici di topolino, che più in la non va, non Topolino.

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    • Sandro, non so cos’era Milano “100/150 Anni” fa.. le città si modificano continuamente, difficile definire un tempo del prima e del poi, a maggior ragione se parli di bellezza.
      A tal proposito ti consiglio di leggere Stendhal e i suoi prezioni scritti in cui celebra la bellezza della Milano dei primi dell ‘800 che lui ha conosciuto durante i suoi viaggi in Italia.
      Dubai invece non credo che Stendhal l’abbia mai visitata (forse non gli piaceva prendere l’areo), ma adesso mi informo.

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  7. Non so quando e se questo mio commento verrà pubblicato, perchè, ultimamente, quanto scrivo appare nella pagina web relativa, dopo tre giorni dal mio invio; spero che questo non sia dovuto al fatto che i miei commenti non sono allineati all’ attuale establishment cittadino. Detto questo, vorrei semplicemente dire che questo nostro paese, non è, come molti pensano, anche legittimamente, la repubblica delle banane d’ Europa..va oltre: anni fa le elezioni amministrative regionali in una delle più importanti regioni, furono contestate e annullate nella loro legittimità, per supposte firme falsificate… 4 anni dopo! Ma qui, però, raggiungiamo il virtuosismo italiota dei legulei di purissima stripe latina: si consente, prima, la distruzione di un tesoro artistico-architettonico, poi si bloccano i lavori di costruzione del nuovo edificio! Sembra una riedizione della metro fino a San Siro, ma però con lo stadio che vogliono chiudere. Un paese di pazzi.

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    “Quello che mi è successo è grave, ma anche paradossale se si pensa che vivo in una città che si professa green come Milano. Per di più è appena passato l’8 marzo, con tutto il suo corollario di mimose, auguri e cortei

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  9. Questa è una ottima notizia, il patrimonio architettonico della città va tutelato. Milano è certamente la città con maggiore varietà architettonica d’Italia; va preservata, questa caratteristica.

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  10. Che la direttrice e tutti i funzionari (specie quelli che hanno autorizzato la demolizione del villino Badoglio, e del caseggiato Liberty di via Crema, si DIMETTANO e vadano in Carcere!
    Parallelamente, il comune avvi iter per la RICOSTRUZIONE Fedele dei due edifici!

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  11. …ricordiamoci anche la demolizione dell’edificio settecentesco in Via Molino delle armi..(demolito in estate in fretta e furia), per fare posto ad un orrenda palazzina in cemento armato). Nonostante le norme di p.g.t. Imponessero almeno il mantenimento delle antiche facciate …

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