Milano Porta Genova. Che dire… Ci sono dei luoghi di Milano che lo ammetto, sono la mia ossessione, lo dico da sempre. Passano gli anni e, con dispiacere, vedo che le amministrazioni che si sono succedute nel governo della città non se ne curano minimamente.
Mi riferisco alla trascuratezza presente in alcuni luoghi della città, soprattutto centrali. Lasciamo da parte il disordine dell’arredo urbano ormai incancrenito che regna ovunque a Milano, e del quale nessuno pare preoccuparsene, ci sono piazze o vie che con poco potrebbero essere migliorate, ma il Comune pare proprio non preoccuparsene, eventualmente in attesa di una pioggia di milioni per disseminare lo spazio di lastricati di pietra, lampioni da supermercato di periferia e qualche alberello.
Tra questi luoghi (l’elenco sarebbe infinito, ma mi limito per ora) mi piacerebbe riportare, per l’ennesima volta (credo la terza per Urbanfile) all’attenzione vostra lo stato in cui versano le piazze dove si trovavano le 13 porte (varchi) delle antiche mura del 1500.
Anzitutto un veloce riassunto per capire di cosa si tratta: dove si trovano le porte realizzate nei varchi delle mura cinquecentesche della città sono in genere caratterizzate in genere da una piazza di grandi dimensioni con, in alcuni casi, un arco o un grande monumento. Le 13 porte (e portelli) sono, in senso orario partendo dal Castello Sforzesco: Porta Tenaglia (Piazza Lega Lombarda); Porta Volta (Piazzale Baiamonti); Porta Garibaldi (Piazza XXV Aprile); Porta Nuova (Piazza Principessa Clotilde); Porta Venezia (Piazza Oberdan); Porta Monforte (Piazza del Tricolore); Porta Vittoria (Piazza V Giornate); Porta Romana (Piazza Medaglie d’Oro); Porta Vigentina (Via Ripamonti); Porta Lodovica (Piazzale di Porta Lodovica); Porta Ticinese (Piazza XXIV Maggio); Porta Genova (Piazzale Cantore); Porta Vercellina (Piazzale Baracca). Aggiungeremo all’elenco anche Piazza Cavour dove si trovano gli archi antichi di Porta Nuova, da sempre nella totale sciatteria.
Cominciamo il nostro Giretto, con:
Porta Genova e piazzale Cantore
Il piazzale sorse quando venne aperto un varco nei Bastioni per consentire un’agevole comunicazione diretta fra la città e la nuova stazione di Porta Ticinese (oggi di Porta Genova), inaugurata nel 1870. Posta a sud-ovest della città, conserva i caselli daziari progettati dal Nazari, realizzati in stile eclettico fra il 1873 e il 1876, e collocati al centro del vasto piazzale che oggi porta il nome del generale Antonio Cantore.
Di rilevante la piazza offre due soli edifici degni di nota, Casa Reininghaus, un bellissimo edificio eclettico, posto sul lato nord-est (purtroppo deturpato da un sopralzo sgraziato già realizzato negli anni Trenta o Quaranta, e il palazzo scolastico Emilio De Magisteris, sul lato opposto per il resto nulla di particolarmente rilevante. Per giunta va ricordato che la piazza è stata protagonista anche di una vera première, come il primo cinema milanese.

Il piazzale è un’immensa spianata d’asfalto, senza una vera forma. Nel settore Sud-Est (lato Darsena), il piazzale è più “bello” grazie alla presenza di aree verdi, con aiuole e alberature. Il lato opposto, verso viale Papiniano per intenderci, è un “disastro” una spianata di catrame, auto parcheggiate ovunque, disordine e sciatteria.








In origine la piazza era alberata su entrambi i lati del settore verso corso Genova, mentre sul lato opposto, tra i caselli e i palazzi di viale Gorizia e Coni Zugna (Coin), si trovava sino ai primi anni Sessanta, il canale del fiume Olona (oggi tombinato e ridotto di dimensioni). Tra il fume Olona e la piazza, nel lato verso la Darsena, dove oggi si trova un giardinetto, vi era il mercato coperto di Porta Genova, rimosso già nei primi anni Cinquanta del Novecento. Mentre gli alberi erano piantati nel terreno ricoperto da calcestre (stile francese).
Poi, come al solito, “l’evoluzione” e i grandi cambiamenti. Anzitutto sul lato settentrionale, lato Corso Genova, nel 1935 circa, venne realizzato l’impianto dell’acquedotto cittadino che spianò gli unici alberi presenti. Sul lato opposto da un lato venne creata un’altra spianata per consentire ai mezzi pubblici di attestarsi e fare capolinea. Così da allora lo squallore di questa piazza è rimasto inalterato.


Qui di seguito l’aspetto deprimente di questo piazzale. Non servono parole.









Qui di seguito alcune immagini dell’area dove si trova l’impianto dell’acquedotto civico. Una spianata di catrame da un lato e una bella aiuola sopraelevata (per fortuna) sull’altro lato. Una volta vi erano i dehors dei locali qui presenti, oggi paiono abbandonati e dimenticati.










Le due aree decenti di questo piazzale, il giardinetto verso la Darsena e l’aiuola sopraelevata realizzata sul tetto dell’acquedotto.


Unica pecca, guarda caso, è il consueto parcheggio selvaggio (anche beffandosi dei vigili, vista la presenza di auto parcheggiate sotto i cartelli di divieto).






Parcheggi indecenti ovunque.



Che dire poi del plesso scolastico Emilio De Magisteris, sede della Scuola SISBIO, della EMIT Feltrinelli e Fondazione Milano – Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli. Un edificio per l’educazione, ma che di educativo ha ben poco, le foto sono eloquenti, e non abbiamo fotografato tutto.





Insomma, perché questo? Perché il Comune non interviene per dare una certa dignità a questi luoghi? Non chiediamo progetti di “archistar” o “progetti costosi e faraonici”, ma piccole cose che renderebbero comunque la piazza più bella.
Ad esempio, dove possibile (sottoservizi permettendo), perché non piantare alberature nella piazza? Qui di seguito un nostro esempio. Cara nostra assessora al verde Elena Eva Maria Grandi, cosa costerà mai depavimentare in due punti e piantare una ventina di alberi? Lasciando anche l’area per i capolinea dei bus. Eppure pare sempre impossibile. Manca visione e volontà.







- Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Milano Sparita, Google
- Porta Genova, Piazzale Cantore, Corso Genova, Viale Papiniano, Corso Cristoforo Colombo, Darsena
Possiamo premiarla come la piazza più brutta e sciatta del centro città?
Condivido; abito dietro l’edificio scolastico, sul quale occorrerebbe un capitolo a parte, e il degrado, oltre alla bruttura del piazzale, è indescrivibile.
Qualcuno del Comune passa mai a piedi per le vie della città?
Ho casa in Via Barbavara …adiacente stazione Stazione Porta Genova.Condivido pienamente le osservazioni e sono convinto che i”governanti “della Città Metropolitana di Milano risponderanno che in progetto un ampio restyling della zona.Campa cavallo!
Questa è la Milano dei ricordi dei primi anni della mia vita, sono del ’52, figlio di pugliesi venuti su con la piena (no quelli erano i veneti). Nella prima foto si vede l’immagine dello stabile in cui ho abitato: corso Genova, 30, e prima ancora nella casa di ringhiera a fianco: piazza Cantore, 4. Cresciuto in casa di ringhiera, tra migrati del veneto, bresciani zona Pozzolengo e tanta brava gente: “milanes col cor in man”, la sciura Ida la panettiera, il sciur Bruno il barbiere e la gelateria Pozzi, il Carlo Pozzi ancora giovanissimo e balosso poi ancora ricordo la sciura Angela e il sciur Aldo. Che dire, un bellissimo affresco che resta nei miei ricordi.
Ricordo anch’io la gelateria pozzi, negli anni 60 i miei mi portavano a prendere il gelato, ricordo poi a casa il ghiaccio secco che fumava nel lavello
Le auto, il parcheggio selvaggio e il troppo asfalto sono però endemiche di tutta Milano. Qualche timido passo si sta facendo ma c’è ancora un mare di spazio da liberare. Temo ci vorrà ancora tempo per vedere una città meno soffocata dalle lamiere.
Buonasera,
l’ attenzione delle istituzioni verso le questioni pubbliche è una prerogativa intrinseca alle loro funzioni e richiamarla e denunciarla è un diritto-dovere di ciascun cittadino. Ma lo scempio urbano che poi non è altro che una delle conseguenze sociali del degrado culturale, è solo e sempre responsabilità delle istituzioni? E le responsabilità di noi cittadini? La disattenzione, l’ insensibilità, la mancanza di educazione non sono forse l’altra faccia dell’immobilismo delle istituzioni? Sono le alberature a mancare o manca il senso più generale di cosa debba essere una città sostenibile, moderna, inclusiva, bella? Se la nostra città è un tappeto di auto e servizi ad essa connessi (strade, parcheggi, semafori, cartelli stradali…) è solo un problema della politica che si appiattisce e asseconda gli umori della “gente” o è anche di noi tutti cittadini incapaci di uscire dal guscio dei nostri vizi, delle nostre abitudini, dei nostri limiti.
“(strade, parcheggi, semafori, cartelli stradali…)” pare che le città siano fatte così, le campagne un po’ meno.
Concordo pienamente con la proposta di alberare piazza Cantore come i viali Papiniano e D’Annunzio, che si dipartono dalla piazza.
Sarebbe anche un vantaggio per gli attraversamenti d’estate. Adesso è una landa assolata.
Sono d’accordo sulla sciattezza, peraltro così comune a tanti altri luoghi della Città. Purtroppo però quello che è più grave, a mio avviso, è la bruttezza deprimente degli edifici di contorno della piazza. Per non parlare dell’orrendo sopralzo della casa Reininghaus. E di tale realtà non si può fare più niente.
Ben detto
Alla descrizione del degrado che ben conosciamo manca la parte relativa ai fatiscenti (e pericolanti) edifici soprastanti la darsena e giardinetti, che corrispondono al civico viale Gorizia n.5 angolo via codara.
Cordiali saluti
Piazza oscena, come tutti i dintorni della darsena, palazzacci peggio di zona corvetto !
Peccato perché qui diamo vicino a tante attrazioni turistiche, San Ambrogio, naviglio, San Lorenzo, zona Tortona. Assolutamente da riqualificare….
Voi milanesi avete votato da anni la sx da Pisapia a Sala noi siamo fuggiti. Adesso arrangiatevi ma di brutto. Ci vorranno 20 anni per riavere la Bella Milano sicura. Terrificante uscire alla sera in metro etc etc.
brava, non tornare mai più grazie
Perché prima di Pisapia e Sala in piazzale Cantore c’erano filari di Lecci e Tigli?
Non lo sapevo!
Oppure hai detto una cazzata.
Di destra ovviamente
Hai detto la tua solita falsità propagandistica… le giunte passate, cosiddette di centrodestra hanno realizzato varie e ampie alberature e rinnovi urbanistici in favore di una città più vivibile, come in zona chinatown, lungo le metrotranvie (Pezzotti, ma non solo) oppure risanando interi quartieri che erano abbandonati a se stessi, come piazza Insubria, piazza Martini e vie adiacenti, con nuove alberature e piste ciclabili, solo per fare alcuni esempi.
Come non approvare quanto descrive Urbanfile? ….corrisponde tutto alla tiste realtà di altre – fin troppe – vie e piazze della nostra città.
Come risolvere questa e altre situazioni? Difficile…si pensi, ad esempio, alla, teoricamente, meravigliosa piazza di SM del Carmine, in zona Brera, a come è stata resa un coacervo di “roba”, dai motorini parcheggiati davanti, ai soliti, invadenti, locali pubblici con i loro “posti fuori”, praticamente una sintesi di quanto è stato fatto in altri potenzialmente bellissimi luoghi, come Via Dante o piazza Missori.
Il problema è arduo, da risolvere, perchè è di natura politico-culturale: per chi ci governa, il decoro urbano, la bellezza, la pulizia, sono tutti “valori borghesi”, loro non li capiscono, non riescono a capacitarsi di quanto accade davanti a loro stessi, perchè, anche se in veste dirigenziale, sempre mentalità da centro sociale hanno.
Idem come sopra
Sono molto d’accordo sull’ ’argomento sopra esposto. Piazzale Cantore anch’esso adiacente il Centro di Milano presenta uno squallore che lascia interdetti. Vale anche per il lato che confina con la Darsena. Quel pezzetto di terra semi nascosto ma che è diventato il parcheggio di “poveretti”. Un loro “salotto” che però è rischioso da attaversare….
Il Comune sta dimostrando una fastidiosa cecita’ che non fa bene alla nostra città.
Ringrazio per questo richiamo (non il primo !) alla situazione lasciata a sè stessa di questa parte di Milano. Vivo all’inizio di via Savona e transitare da Piazzale Cantore per una passeggiata verso altre mete, capita di frequente e di conseguenza capita di notare con fastidio quanto viene evidenziato nell’articolo ed anche quanto siano semplici, poco costose, intelligenti e utili le proposte fatte, proposte che potrebbero decentemente sanare questo gran squallore. È vero che la città è fitta di esigenze di risanamento e riconosco alle amministrazioni recenti di essere molto attive, anche in periferia. È altrettanto vero che i cittadini (chiamamoli così) “offendono” e maltrattano questa città sempre di più: ma situazioni cronicizzate come quella descritta, se non altro per motivi di “vecchiaia”, potrebbero o dovrebbero avere una priorità…..così come sarebbe in parallelo necessario un più attento e attivo presidio del territorio urbano da parte delle forze dell’ordine per prevenire il cattivo uso della città e non solo punirlo (giustamente !) con multe, solo peró le rare volte (si, rare !) in cui si riesce a darle…..ma questo è tutto un altro discorso….
Servirebbe una grande depavimentazione. Solo degli alberi non basterebbero.
Milano sta cambiando e sempre in meglio, sicuramente ci sarà un piano di miglioramento anche per questa parte di città,in quanto ai muri imbrattati l’amministrazione dovrebbe prendere provvedimenti con chi è responsabile,ci sono i mezzi per farlo ma non è certo colpa loro, purtroppo si vedono dappertutto è un vero flagello urbano da perseguire con pugno di ferro,!!!
Le auto selvagge sono ovunque? Qui sta all’educazione e buon senso delle persone e andrebbero sanzionate pesantemente,così poi ci penseranno molto!?? Prima di rifarlo di nuovo.
Il problema è sempre lo stesso.
Paura di scontentare gli automobilisti.
Quando supereremo questo scoglio?