Milano | Lorenteggio – Inaugurato il Parco G129 di Via Giambellino

Milano Lorenteggio. Nella mattinata di oggi, 30 giugno 2024, è stata inaugurata una nuova area verde in via Giambellino 129, trasformando un’ex area industriale inutilizzata per decenni in un parco rigenerato. Questo spazio fa parte del progetto di riqualificazione del quartiere Giambellino, realizzato grazie all’Accordo di Programma Lorenteggio tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia.

Il nuovo parco si torva “attorno” alla chiesa parrocchiale del Santo Curato d’Ars in Via Giambellino 127, ed è dedicato al piccolo Ayan Kurdi, quel bambino con la maglietta rossa e i pantaloncini blu morto nel 2015 dopo un naufragio sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, insieme alla madre e al fratello.

Il parco include un’area dedicata ad attività sociali e didattiche, chiamata “area condivisa”, equipaggiata con orti e pergolati. Per la gestione di questa area è stato firmato un patto di collaborazione con associazioni e cittadini tramite il Municipio, e sono presenti spazi dedicati alla biodiversità.

La realizzazione del parco è stata finanziata parzialmente attraverso il progetto Clever, che promuove soluzioni basate sulla natura (NBS) per l’area naturalistica e parte dell’area condivisa, in parte con fondi europei ReactEU, e in parte con risorse del Comune di Milano.

Su proposta del Municipio, il parco sarà intitolato ad Aylan Kurdi, il bambino siriano di circa tre anni deceduto sulla spiaggia di Bodrum insieme alla madre e al fratello mentre cercavano di raggiungere l’isola greca di Kos per poi ricongiungersi con i familiari in Canada.

“Siamo molto felici di poter aggiungere questo nuovo parco al patrimonio verde della nostra città e di offrire ai cittadini e al quartiere questo nuovo spazio – ha dichiarato l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi. – Il nostro obiettivo è di aumentare gli spazi verdi, rimuovere le pavimentazioni superflue, piantare nuovi alberi: questi sono gli strumenti per combattere l’inquinamento e le isole di calore. Solo così potremo adattarci ai cambiamenti climatici e mitigarne gli effetti. Dobbiamo pensare sempre più al benessere delle persone: aggiungere aree verdi in ogni quartiere per svago, tempo libero, relax e sport, oltre alla rinaturalizzazione dei luoghi, renderà la nostra città un luogo sempre più accogliente, inclusivo e resiliente”.

Quest’area è rimasta inutilizzata per così tanti decenni a causa di un piano regolatore ormai datato che prevedeva, la realizzazione di un ponte automobilistico che da via Parenzo si collegasse a largo Giambellino e via Primaticcio. Ponte definitivamente cancellato ormai da lungo tempo.

  • Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi
  • Giambellino, Giamba, Lorenteggio, Parco, Via Giambellino, San Cristoforo
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

18 commenti su “Milano | Lorenteggio – Inaugurato il Parco G129 di Via Giambellino”

  1. Parco? A me pare poco più di un Prato ? grande, ma pur sempre Prato. E si poteva fare qualcosina di più nello spazio area giochi. Sempre le solite due/tre misere giostrine in croce

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    • Se guardi le foto del Parco Sempione appena costruito, ti dà la stessa sensazione.
      Gli alberi si piantano piccoli e crescono nel tempo.

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      • se fosse nato da una zona in cemento lo avrei ben capito ma purtroppo questo parco sorge dove c’erano un sacco di alberi e vegetazione. Certo non voglio rivendicare che fosse meglio prima ma qualche albero che era lì in precedenza si poteva pure ripiantare no?

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  2. Buongiorno, sarebbe stato meglio dedicarlo a tutte le persone decedute sul lavoro, non a un bambino che non è nemmeno morto in Italia e non certo per causa meritevole.

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    • Si può avere qualsiasi idea sull’immigrazione, qualsiasi! Ma lamentarsi del voler ricordare un bambino di 3 anni morto la cui immagine è memoria collettiva fa schifo.
      A Milano c’è un giardino intitolato a Ramelli, che non è morto per una causa meritevole. Ma va ricordato e commemorato e guai a chi tocca il giardino Ramelli e vuole impedire le sue commemorazioni.
      Tu e quelli che pensi di avversare siete uguali. Pure nella morte vedete l’occasione per spingere il vostro odio politico.
      Lo dico più direttamente mi FAI SCHIFO.

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    • Comunque questa matta scrive questa cazzata alle 5:03 del mattino? Pure qua qualche commentatore stipendiato con sede nell’est europeo che vuole spingere per la radicalizzazione della politica europea?

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    • Luana Franca Rita ha espresso un parere che condivido e che nulla ha a che fare con il dolore per la perdita di un bimbo.
      Datevi una calmata, comunistoidi.
      Oltretutto la settimana scorsa un bimbo italiano è morto tragicamente tra l’indifferenza di voi imbecilli in quanto non è straniero. Ma si può?
      I primi a fare “figli e figliastri” siete voi elettori PD.
      Rispetto per chiunque soffra, senza le distinzioni ipocrite che fate voi.
      Vergognatevi

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    • Stai tranquilla, Luana, che l’aeroporto di Malpensa lo dedicheranno a Berluaconi. Così te e quelli come te sarete in pace per un po…
      Ma si può, dico io, essere così carente di empatia…?

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  3. Un’iniziativa lodevole.
    Speriamo che gli alberi crescano in fretta.
    Noto che i muri sono già ricoperti di graffiti. Che peccato.

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    • c’è tempo per sistemarli a dovere. Ma io di certo preferisco delle scritte colorate a delle pareti di cemento bianco immacolate… Forse però meglio dei tag degli artisti starebbe meglio un murales a tema, che corra lungo tutta la chiesa.

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  4. I parchi sono sottoutilizzati per due motivi primo troppe zanzare secondo panchine esposte al sole non sotto una pianta faccio un esempio a casa mia via boffalora 101. 8 panchine sempre vuote tutto il giorno al sole ma chi le ha messe cosa pensava in estate su 10 persone 9 stanno all’ombra 1 al sole divorati dalle zanzare sotto il sole bene chiudo

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    • Credo che dovremo aspettare qualche anno che crescano le piante. In via Donati c’è il problema opposto: così tante piante che sulle panchine in ombra la gente praticamente bivacca.

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  5. Ci vorrebbe un ponte pedonale che da Parenzo arrivasse al parco , magari tra 30 anni quando inizieranno i lavori , forse, per la riqualificazione dello scalo san Cristoforo lo porranno nel progetto

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  6. Bello è bello, lodevole dedicarlo a un bimbo sfortunato quanto poco conosciuto credo.
    Sono nato in Giambellino nel ’73 e ci vivo da allora. L’avrei intitolato a Don Antonio Carretta o a Don Renato Rebuzzini.
    Giusto due esempi.
    Chi conosce veramente in quartiere li avrà sentiti nominare, almeno credo.
    Certe scelte dovrebbero essere condivise da tutti gli strati sociali e quantomeno condivise da quante più persone che popolano quartiere, non solo da una ‘fazione’.
    Comunque il parco mi ricorda tantissimo il capolinea del tram 14, in Lorenteggio.
    Desolazione e scarso utilizzo.
    Ci vogliono più alberi.

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    • sono sicuro di aver non capito bene a cosa ti riferisci per “fazione”.
      non credo possano esistere diversi modi di intendere di fronte alla morte di un bambino.

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  7. Ho smesso da tempo di commentare e leggere i commenti in questo forum. Dobrebbe essere un forum di architettura, invece è, sempre di più, un luogo pieno di idioti che lo usano per sfogare le loro radicalizzazioni politiche

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  8. Ieri sono andato a visitare il nuovo parco di via Giambellino: devo dire che ci sono pochissimi veri alberi, in gran parte si tratta di alberelli, una serie di ciliegi, meli e peri da fiore, biancospini e altri alberelli da fiore (che poi le fioriture potranno durare al massimo un paio di settimane in un anno…), piante che crescono e vivono poco, alcune anche un po’ delicate come i meli e i ciliegi, scelti nonostante le estati sempre piú calde…
    E soprattutto sono stati messi tutti lontani dai vialetti e dalle panchine, che chissà se e quando vedranno un po’ di ombra!

    Sembra che si vogliano evitare i grandi alberi (e ovviamente nessun sempreverde, nessuna conifera, non sia mai!), anche quando vi è spazio; certo per la varietà del verde ci vogliono anche gli alberelli da fiore, ma sono adatti soprattutto a situazioni in cui vi è poco spazio, per esempio per realizzare alberature in strade strette, o in piccoli giardini, non in ampie aree verdi dove ci vuole anche ombra.
    È una tendenza progettuale del verde di Milano che c’è da molti anni, ma mi piacerebbe proprio sapere chi è il progettista in particolare di questo parco.

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