Milano | Porta Vercellina – Cantiere M4 California: settembre 2024 (primi imbrattamenti!)

Milano Porta Vercellina. Aggiornamento del cantiere M4 per il ripristino in superficie dell’area utilizzata dal cantiere per la sottostante stazione della nuova metropolitana. Siamo in via Foppa angolo via California nel territorio di Porta Vercellina. Come abbiamo visto, è stata data una data, ancora da confermare, per l’attivazione della tratta Ovest della line Blu: il 12 ottobre.

Il cantiere di via Foppa e via California è dove sarà aperta la stazione M4 California. In questi giorni, di fine aprile la situazione nell’area esterna è ancora in fase di definizione come si vede dalle foto che alleghiamo. Marciapiedi in pietra e nuove alberature.

Di particolare interesse però, è quanto sta avvenendo nel parterre centrale di via California, dove sino al 1992 correva una linea tranviaria e che, come si nota è ancora presente in alcuni punti anche se non più utilizzata, rendendo l’insieme pericoloso, soprattutto per ciclisti e motociclisti. Parterre diventato dopo la dismissione della linea un parcheggio per auto (orrendo).

Ora, nel tratto dell’incrocio (e temiamo solo quello), con via Foppa, il parterre sarà trasformato in area pedonale con “giardino”.

Che dire… neanche il tempo di aprire e inaugurare la stazione e qualche “sipaticone” ha pensato bene di lasciare il prorpio stupido segno sul lato delle scale appena rivestite.

Da qualche giorno sono in fase di completamento le asfaltature delle carreggiate.

Qui di seguito il tratto di via Foppa da via California a via Moisè Loria.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi
  • M4, Porta Vercellina, Porta Genova, Zona Solari, viale Coni Zugna, Piazza Bolivar, Via California, Via Foppa, Via Montevideo, Stazione, Metropolitana,

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

11 commenti su “Milano | Porta Vercellina – Cantiere M4 California: settembre 2024 (primi imbrattamenti!)”

  1. comunque è spaventoso vedere quanta pietra viene messa e quanto poco verde viene lasciato: la riqualificazione di corso indipendenza, corso plebisciti e viale Argonne mi avevano fatto ben sperare ed invece…

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    • Nella zona Ovest son finiti i soldi .. e allora giù cemento e piante a casaccio scelte tra i fondi di magazzino dei vivai! Hanno compiuto uno scempio in quello che era un bellissimo asse alberato da parco Solari al Lorenteggio (da ripulire e riqualificare ma non da massacrare)! Non posso che augurargli di perdere sonoramente le elezioni (e in passato li ho pure votati).

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  2. Questo purtroppo era da mettere in preventivo.
    Mi auguro si avvarranno del sistema rimozione graffiti.
    L’unico modo, spero, per farli desistere è intervenire sempre in modo celere ogni qualvolta queste ‘persone’ imbrattano.

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  3. Chi imbratta i muri va preso e messo in carcere almeno un anno in più multa esemplare e con l’obbligo di ripulire immediatamente!!!
    Possono farlo e beccare chi lo fa’ con tutte le telecamere installate in città!!
    Personalmente se ne becco uno so già cosa fare,l’ho fatto in passato e quello sicuramente non gli verrà più la voglia di imbrattare!!!

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  4. La via Foppa, ancor prima dei lavori, non presentava alcun parcheggio auto per disabili. I progetti prevedono assistenza diversa?

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  5. Non avevo capito il senso delle opere di Albini e Noorda, finché non vidi la metro di Madrid, molto più vecchia, caratterizzata da una totale assenza di uniformità nel design delle stazioni.
    Loro seppero dare uno stile e una uniformità alle stazioni di M1 (per quanto non bellissime e un po’ opprimenti con i colori scuri), uniti a grande senso pratico con il pavimento antiscivolo e l’iconico “ricciolo” sui mancorrenti delle scale, che impedisce di “ingarbugliarsi” con le cinghie degli zaini o i tasconi dei giubbotti.
    Ecco. tutto questo si è perso con i manufatti di M5 e M4, banali e scadenti, oltre che di una bruttezza infinita.

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    • Davvero. Ma chi è che decide quali le caratteristiche dei manufatti? quali le procedure di arredo urbano? Chi è quel genio dell’ufficio tecnico del comune che ha pensato di costruire questi catafalchi di dimensioni impressionanti come ingresso della metropolitana? Chi ha deciso quella genialata di mettere il suddetto catafalco a fianco dell’entrata della MM1 in piazza San Babila? Per non parlare del rifacimento dei marciapiedi: colate di asfalto nero come la pece. Oppure delle innumerevoli occasioni perdute di rifacimento di piazza con lo stesso smodato uso di asfalto (via benedetto marcello, piazzale S.Agostino, …). Non un’idea su come rivoluzionare la viabilità. Dovevano sfruttare la costruzione della 4 per espellere le macchine dalla cerchia interna, realizzando la tanto attesa (votata dai cittadini e strumentalizzata dal comune, con i famosi stati generali persisi nel nulla cosmico) apertura dei navigli e invece siamo sempre inchiodati agli anni ’80 con le macchine che la fanno da padrona. E vogliamo parlare del lassismo nel combattere l’inciviltà automobilistica? Dicono che non ci sono i soldi per fare i navigli ma la recente indagine ha evidenziato oltre 60 mila macchine in sosta vietata passibili di multa, ogni giorno. Ogni giorno le casse del comune potrebbero escutere 2 milioni, 700 milioni l’anno. Nessuno fa nulla e la città rimane ostaggio della auto. E la famosa ricucitura delle periferie, anche per curare l’asfittico nanismo di cui soffre questa incompiuta grande città (perchè è troppo piccola)? Niente. Siamo ancora ad attendere la realizzazione del prolungamento M5 che integri Monza nella dimensione metropolitana. Oggi è un modo a parte, lontano, inarrivabile. Abbiamo un territorio metropolitano che è il terzo o quarto in europa per dimensione, pieno di gioielli, ma sembra di vivere in una città di provincia.

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  6. Davvero. Ma chi è che decide quali le caratteristiche dei manufatti? quali le procedure di arredo urbano? Chi è quel genio dell’ufficio tecnico del comune che ha pensato di costruire questi catafalchi di dimensioni impressionanti come ingresso della metropolitana? Chi ha deciso quella genialata di mettere il suddetto catafalco a fianco dell’entrata della MM1 in piazza San Babila? Per non parlare del rifacimento dei marciapiedi: colate di asfalto nero come la pece. Oppure delle innumerevoli occasioni perdute di rifacimento di piazza con lo stesso smodato uso di asfalto (via benedetto marcello, piazzale S.Agostino, …). Non un’idea su come rivoluzionare la viabilità. Dovevano sfruttare la costruzione della 4 per espellere le macchine dalla cerchia interna, realizzando la tanto attesa (votata dai cittadini e strumentalizzata dal comune, con i famosi stati generali persisi nel nulla cosmico) apertura dei navigli e invece siamo sempre inchiodati agli anni ’80 con le macchine che la fanno da padrona. E vogliamo parlare del lassismo nel combattere l’inciviltà automobilistica? Dicono che non ci sono i soldi per fare i navigli ma la recente indagine ha evidenziato oltre 60 mila macchine in sosta vietata passibili di multa, ogni giorno. Ogni giorno le casse del comune potrebbero escutere 2 milioni, 700 milioni l’anno. Nessuno fa nulla e la città rimane ostaggio della auto. E la famosa ricucitura delle periferie, anche per curare l’asfittico nanismo di cui soffre questa incompiuta grande città (perchè è troppo piccola)? Niente. Siamo ancora ad attendere la realizzazione del prolungamento M5 che integri Monza nella dimensione metropolitana. Oggi è un modo a parte, lontano, inarrivabile. Abbiamo un territorio metropolitano che è il terzo o quarto in europa per dimensione, pieno di gioielli, ma sembra di vivere in una città di provincia.

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