Milano Porta Monforte. In Piazza 11 Settembre, uno slargo situato presso Palazzo Isimbardi e Corso Monforte, nel 2008 è stata collocata la scultura “L’Uomo della Luce“, opera dell’artista spagnolo Bernardí Roig, classe 1955, artista di fama internazionale.
L’opera è un omaggio della Città Metropolitana, in collaborazione con la Triennale di Milano, alla memoria di tutte le vittime del terrorismo e delle stragi. La statua è stata inaugurata il 27 luglio 2008, in occasione dell’anniversario dell’esplosione dell’autobomba di Via Palestro. Il monumento raffigura una figura umana robusta e possente che avanza con fatica su una trave di ferro inclinata, portando sulle spalle un fascio di diciassette tubi di neon.
Nel 2023, l’artista aveva rilasciato un’amara dichiarazione al Corriere della Sera: «Piuttosto che vedere la mia scultura “L’Uomo della Luce” in questo stato, autorizzo il sindaco di Milano a smantellarla, ma non a buttarla in discarica. Piuttosto, che venga fuso il bronzo, materiale pregiato di cui è fatta, e con esso si realizzino medaglie al valore civile e alla memoria condivisa».
Ancora oggi l’opera e le luci sono “spente e opache”. Le luci che la statua porta sulla schiena sono spente da anni ormai. Il bianco scelto dall’artista, che aveva volutamente “annullato” il bronzo per conferirle leggerezza e luminosità, è da tempo offuscato da una patina di smog e dagli agenti atmosferici che hanno dilavato il colore.
Ridotto in queste condizioni, il monumento sembra aver perso completamente il suo significato e la sua storia. Eppure, come ha affermato lo stesso Roig, sarebbe bastato ripristinare l’impianto elettrico e pulire la superficie riportando il bianco.
Perché a Milano la manutenzione delle opere pubbliche sembra essere sempre un problema? Perché non si trovano soluzioni fino a quando non si arriva all’inevitabile, quando le opere sono ormai irrimediabilmente compromesse?
Qui di seguito due immagini che mostrano quando ancora le luci del monumento funzionavano. Nella prima addirittura si vede come fosse “candido” il rivestimento della scultura.
- Referenze immagini: Google; Roberto Arsuffi
- Porta Monforte, Monumento, degrado, sciatteria, Piazza 11 Settembre, Palazzo Isimbardi, Corso Monforte, L’Uomo della Luce, Bernardí Roig
Solite figure di merda, spiace dirlo, di un Comune che sulla manutenzione dovrebbe fare delle serie riflessioni – ma sembra non farle proprio per niente, mettendo la polvere sotto al tappeto, anziché affrontare la questione.
Se mancano i fondi, lo dicano apertamente. Si spieghino, piuttosto che stare in silenzio..
Il decoro di Milano è parola sconosciuta per la nostra Amministrazione.Ma alla gente piace così,altrimenti non continuerebbe a votarla.
Sala fai schifo!
su Dario, prova ad evolvere un po’ il tuo pensiero, che sembra rimasto quello dell’asilo nido..
Occorre capire capire e conoscere la “filiera”delle competenze in merito alla manutenzione del manufatto, ovvero comune e Città Metropolitana, visto e considerato che l’installazione si trova nel sedime dell’edificio e sede dell’ex provincia di Milano e ora Città Metropolitana (che poi a onor del vero Comune e Città Metropolitana dovrebbero complementarsi a vicenda).Resta il fatto che di fronte all’evidenza di una totale ignavia e incapacità non si puo’ che rimanere indignati;
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confermo
Troppi monumenti a Milano sono abbandonati e nascosti.
Mère Ubu di Miro, le statue di Mitoraj…
Per non parlare del dito di Cattelan, del cavallo di Leonardo o della Mela di Pistoletto.
In una qualsiasi altra città europea sarebbero punti di orgoglio e punti di attrazione turistica.