Milano | Verde Pubblico – Per quanto ancora alberi secchi e aiuole deprimenti

Una volta, noi milanesi (almeno fino a cinque o sei anni fa) andavamo fieri del nostro patrimonio di verde pubblico, prendendoci gioco dei cugini romani che, da decenni, lamentano una gestione del verde da terzo mondo. Ebbene, ora anche noi milanesi possiamo camminare a braccetto con i romani (che nel frattempo penso sino anche migliorati), perché il verde in città è peggiorato notevolmente. E questo, purtroppo, non è affatto un segnale positivo.

Solo recentemente vi avevamo mostrato lo stato pietoso di alcune aiuole e vie alberate, come:

Al momento il servizio di verde pubblico è gestito dalla AVR, che fra l’altro ha recentemente affrontato diversi eventi significativi: il TAR, del 20 marzo 2023, aveva dato ragione ad AVR la quale aveva impugnato la decisione del Comune, del 20 luglio 2021, di affidare per 25 anni a MM la gestione di tutto il verde meneghino, l’aver ottenuto una certificazione anticorruzione e avuto l’approvazione per la ristrutturazione dei debiti. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha annullato lo scorso inverno, la decisione del TAR, aprendo la strada alla società MM, posseduta dal Comune di Milano, per gestire il verde cittadino per i prossimi 25 anni, nonostante la sua mancanza di esperienza.

Questo segna la fine degli appalti triennali e l’inizio di un lungo contratto “in casa”. AVR continuerà a gestire il verde fino alla fine del 2024, ma la sua situazione finanziaria è critica, con debiti elevati e bilanci negativi. Probabilmente anche MM avrà difficoltà economiche nei primi anni di gestione. Perciò in questi anni ci dovremo rassegnare sempre più ad una pessima gestione?

Se ci si ferma a osservare con attenzione, senza la frenesia di cercare un buco dove parcheggiare l’auto, si possono notare molti alberi secchi, tronchi mozzati, cespugli avvolti in spirali di natura selvaggia e aiuole abbandonate. Che spettacolo desolante!

Inoltre, forse a causa della scarsa o ridotta manutenzione degli ultimi anni, sempre più alberi cedono al primo violento colpo di vento, crollando come castelli di carte.

A questo si aggiunge la “scusa” del “piano sfalcio ridotto” per le aiuole a prato, che, prevedibilmente, si stanno trasformando in spazi di incuria e abbandono.

Le immagini parlano da sole: panchine e strade invase da erbacce mescolate a spazzatura, alberi morti e aree dove gli alberi mancanti non sono mai stati sostituiti.

Naturalmente, questo non accade dove le aiuole sono curate da sponsor privati, che invece le mantengono ordinate e verdeggianti. Allora c’è qualcosa che non quadra, vero?

Il Comune annuncia piantumazioni e depavimentazioni, ma in tutta la città questi interventi si contano sulle dita di una mano. Ogni via, dove possibile, dovrebbe essere alberata, compresi i nuovi interventi che, invece, appaiono come distese di cemento (si vedano le nuove aree sistemate da M4).

Forse sarò nostalgico del vecchio modo di allestire le aiuole, ma spesso trovo inutile l’attuale sistemazione, sicuramente più scenografica, con diverse specie vegetali, cespugli e poco o niente prato, che però, in breve tempo, si trasforma in un disastro per mancanza di manutenzione. Un tempo c’erano solo alberi e cespugli circondati da prato; oggi, invece, fiori e piantine spuntano da teli neri che, nel giro di un anno, finiscono per sembrare rifiuti abbandonati tra rami secchi, attraversati da tubicini di plastica per l’irrigazione, che durano giusto un paio di mesi per poi trasformarsi in serpenti morti tra l’erba gialla e secca (foto a seguire). Insomma, si creano aiuole belle per un breve periodo, ma mai curate, che finiscono per diventare orridi campi di patate.

Probabilmente il Comune dovrebbe investire meglio nel verde (che è fonte di bellezza di una città), programmando a lungo termine l’alberatura di ogni via possibile e cercando di spendere meno in cemento e pietra, lasciando più spazio a semplici aiuole di erba, più facili da gestire, e con alberi, gestendo meglio le poche risorse a disposizione.

Per carità, il Comune pare impegnarsi in qualche modo, anche se, basterebbe veramente poco per far capire do fare il possibile, senza scomodare archistar per sistemare le aiuole di piazza Diaz o simili.

Intanto il Comune di Milano sguinzaglia le Guardie ecologiche volontarie (GEV), che sono un corpo di volontarie e volontari per la vigilanza ecologica. Dovrebbero favorire la formazione di una coscienza civica e stimolano al rispetto e all’interesse per la natura e per il territorio. Se serviranno a qualcosa lo vedremo.

Qui di seguito il nostro bel reportage fotografico… campioni presi a caso in tutti questi mesi… ditemi voi se Milano la si può definire città europea… solo un enorme dispiacere.

Che poi, volendo vedere, ci sono luoghi, anche nell’estrema periferia, dove il verde è ben curato e mantenuo, meglio del centro città, mistero, come ad esempio nel bel parco al Lorenteggio di via Gonin Giordani, dove, anche se l’erba è chiaramente un po’ sofferente per il secco di agosto, il resto sembra perfetto, come mai?

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi
  • Verde Pubblico, Disordine, Degrado, Arredo Urbano, Alberi, Cespugli, Aiuole, Prati, Viali alberati
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

30 commenti su “Milano | Verde Pubblico – Per quanto ancora alberi secchi e aiuole deprimenti”

    • uno schifo e vogliono fare i green. solo a parole o con provvedimenti stupidi. manca la qualità. ma non puliscono nemmeno la darsena dai graffiti, con quello che è costato “sistemarla” per Expo. hanno in mente solo corso buenos aires! a casa! grazie

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    • Mi piace che c’è una giunta intera, alcune competenze sono dei municipi e, per altri argomenti, spesso anche di regione, prefettura e stato… ma la colpa è sempre sua.

      Per carità, la gestione del verde non è il forte della giunta (ed io son d’accordo sul diminuire il taglio dell’erba in primavera) però usiamo una giusta misura e puntiamo al giusto responsabile.

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    • caro Giuliano, senza voler togliere a Sala la sua parte di responsabilità, forse devi concedere una possibilità a quel fardello che porti dentro la scatola cranica di esprimersi un po’ più a fondo, perchè così è proprio sprecato!

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      • caro Ale, eppure proprio nelle tue due righe inutilmente offensive che il fardello che porti
        dentro la tua scatola cranica ti ha fatto scrivere non si trovano spunti di riflessione utili al dibattito, mentre ha perfettamente ragione Giuliano : Sala non ha la sua parte di responsabilità ma tutta la responsabilità di aver scelto solo per tessera di partito assessori uno/a più incompetente dell’altro/a
        e aver dato la linea C40 fregandosene di Milano e dei milanesi, la riprova è che anche tanti che lo hanno votato sono molto critici e insoddisfatti.

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  1. È chiarissimo che c’è qualcosa che non sta funzionando!

    Ieri sono passato da San babila, la nuova riqualificazione è un disastro, gli albero scelti sono quasi morti in corso Europa, dove prima c’erano le piantine adesso c’è l’erba alta 1.50 (più alta di mio figlio ha 10 anni)

    Qui bisogna far qualcosa ….
    Cambiare direzione ? Affidare più spazi a privati ? Anche se arrivando da turati ho potuto vedere l’angolo verde gestito da Mediaset, orrore ! Dove ci sono gli studi radio105 per intenderci ….

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      • Venga a vedere lo stato pietoso del verde a Genova, poi ne riparliamo! In ogni caso, la gestione del verde in tutte le (grandi?) città italiane è mediamente deprimente, con scarsa attenzione e sciatteria imperante.

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  2. Continuo a non capire. Ok questi post, ok l’informazione ma ci stiamo assicurando che queste informazioni arrivino alle persone giuste? Se no allora anche voi delle redazione dovete fare di più.

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  3. La nuova parola e’ depavimentazione. Al parco Andrea campagna(teramo) dovevano depavimentare un area tra gli alberi in asfalto. Andate a vedere cos’hanno fatto. Bitume nero sopra il vecchio asfalto. E bitume nero.anche per i vialetti…alla faccia

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  4. Guardate Singapore come sta lavorando sulla politica del verde. Una realtà che merita attenzione. Ma la scusa in Italia è: Tanto di verde ce nè a volontà. Abbiamo le montagne e tanti campi. Le città riempiamole di cemento.

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  5. Una città grande come Milano non può dipendere unicamente solo dal sindaco, il quale è però attorniato da una amministrazione per nulla efficiente.
    Bravi voi di Urbanfile che avete almeno l’occhio della situazione e potete diffondere il messaggio.
    Forse sarebbe arrivata l’ora di avere persone preparate nei posti amministrativi.

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    • L’amministrazione la sceglie e la gestisce il sindaco. Dopo 13 anni di amministrazioni dello stesso colore la scusa dell’amministrazione inefficiente non tiene più.

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  6. Personalmente preferisco un verde mal curato a nessun verde… tuttavia con gli ultimi interventi (M4 primi fra tutti) ho notato che il verde è un’elemento da limitare a tutti i costi oltre che di difficile gestione per la giunta e per i municipi.

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  7. Finalmente un accenno di critica al “design” del verde, pretenzioso e costoso, a cui non segue una manutenzione adeguata.
    Le micro aiuole di meno di 1 m2 inevitabilmente diventano desolate isole di fango e deiezioni canine.
    Le aree pavimentate con autobloccanti o sampietrini, se non mantenute, si riempiono presto di erbacce, creando ancora più bruttezza.
    Spesso un semplice prato è molto meglio di cespugli destinati a rinsecchire.

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  8. Le zone centrali di Milano sono conciate come le foto che avete mostrato, figuriamoci la periferia. Uno schifo. Anche nei primi paesi della cintura di Milano le cose sono molto migliori. Hanno creato i municipio che non hanno nessun potere decisionale. Mi viene sempre più la voglia di lasciare questa città.

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  9. Immagini eloquenti e inequivocabili, che dimostrano una volta di piu’ quanto la sensibilità e attenzione millantata dal comune nei confronti del verde cittadino e pratiche green annesse (depavimentazioni, permeabilità dei suoli, valorizzazione della biodiversità ecc…) siano al momento attuale solamente supercazzole e greenwashing maldestro; iniziative che ovviamente, se fossero realmente applicate con rigore, unitamente ad una manutenzione continuativa, farebbero una grande differenza.Colpevoli di questo disastro (perchè di questo si parla), non possono che essere il comune, che non vigila come dovrebbe e le imprese affidatarie della manutenzione e cura del verde che forse anche a causa di contratti capestro e subappalti scellerati producono il desolante spettacolo (eufemismo) che le immagini di UF documentano.

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  10. Ciao, spesso ho mandato un email al Sindaco e Assesore/a evidenziando alberi mancanti e nel giro di pochi mesi sono stati messi, provate, magari funziona anche con voi.

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    • Ben fatto. Ma piantare nuove piante ( che costano ai cittadini) e lasciarle morire post piantumazione senza annaffiarle è vergognoso. Forse sala ci guadagna ad ogni pianta che mette ( e fa morire ).

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  11. La gestione dell appalto che gestisce il verde su tutta la città è gestita centralmente; i municipi non riescono a fare molto se non continuare a segnalare il degrado. Nonostante han cercato di risparmiare soldi nel non tagliare i grandi parchi, le foto ci dicono che la gestione non è per nulla ordinaria, figuriamoci la straordinaria!

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  12. Complimenti per la situazione evidenziata. Inviterei a dare un’occhiata anche in via Varesina. Tanti soldi spesi prima dell Expo per mettere pista ciclabile e affiancamento di verde che ora è ridotto a pattumiera tranne alcuni spazi coltivati dagli abitanti a spese loro. Ho contattato spesso il comune e il municipio 8 e non ho ricavato alcuna attenzione e risposta

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  13. Milano in passato era molto più verde. Basta osservare i tanti spazi della città, col tempo diventate parcheggi, per capire che allora erano delle aree verdi che abbellivano le vie, i quartieri (es. Zona Fiera CityLife) e la città intera. Oggi, in alcuni casi, si è pensato bene di asfaltare tali spazi per essere sicuri che non cresca più neanche un filo d’erba

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  14. Non c’è solo il caos degli appalti per la gestione del verde.
    Anche la depavimentazione, che ora diventa urgente, mostra che l’amministrazione comunale sui temi ambientali si è avvolta in un loop di problemi da cui non riesce ad uscire.
    Nel sottosuolo, c’era e c’è tuttora il problema di innalzamento della falda che provoca infiltrazioni nelle stazioni M2 della metro e nei piani interrati di edifici. La riapertura del naviglio doveva servire a raccogliere l’acqua meteorica senza disperderla nel sottosuolo con conseguente innalzamento della falda. Dimenticata la promessa di riaprire il naviglio, ora si dice che l’acqua meteorica va dispersa nel sottosuolo…

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