Milano Bicocca. Sei anni dopo l’inaugurazione del Parco della Torre Breda avvenuta nel settembre 2018, ecco alcune impressioni raccolte durante il nostro ultimo sopralluogo.
Il Parco della Torre Breda, situato tra il Bicocca Village e viale Sarca, nei pressi della torre piezometrica che in passato apparteneva alla “Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche”, è stato realizzato come intervento a scomputo oneri dalla società Lambda s.r.l., in collaborazione con Prelios Integra, che ha curato il project management. Il progetto, firmato dallo studio AG&P Greenscape, rappresenta un esempio di rigenerazione ambientale e urbanistica di qualità, trasformando un’area inutilizzata in uno spazio verde dotato di strutture sportive e ludiche a disposizione di tutta la cittadinanza.
Il simbolo del parco è la torre piezometrica, una costruzione a forma di torretta medievale completa di merlature e beccatelli. Alta 45 metri e costruita nel primo decennio del 1900, la torre si trova all’angolo tra le vie Sarca e Chiese. Restaurata nel 2014, è oggi utilizzata dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca per esperimenti scientifici e rilevazioni.
All’interno del parco si trovano anche uno skatepark, un campo da basket e un’area giochi per bambini.
Purtroppo, dopo sei anni ci saremmo aspettati una crescita più rigogliosa degli alberi, ma la realtà è diversa: pochi alberi sono sopravvissuti, e quelli rimasti appaiono secchi e poco curati, il che è piuttosto deludente. Per giunta la presenza nella parte centrale di un’ampio selciato in cemento, rende il tutto ancora più desolante e assolato nei giorni estivi. Questo aspetto ci colpisce particolarmente, sottolineando come il Comune, nel corso degli anni, abbia trascurato uno degli elementi fondamentali per l’ecosistema e il benessere urbano anche in questo caso.









Il parco è collegato anche al viale alberato di via Chiese, che è in fase di riqualificazione da lungo tempo. Anche questa via andrebbe un po’ rivisitata, magari con meno cespugli (che nascondono immondizia) e più alberi sani.





- Referenze immagini: Roberto Arsuffi
- Bicocca, Via Chiese, Parco Pubblico della Torre, viale Piero e Alberto Pirelli, viale Fulvio Testi, via Sesto San Giovanni, Bicocca Village, Hangar Bicocca, M5 Ponale,
Ci penserà MM che dal 1° ottobre si occupa della gestione del verde; vedrete come rigenererà il parco.
Però non oggi che piove ed è impegnata con le pozzanghere per le caditoie che non funzionano. Non si può pretendere che si riescano a fare due cose così importanti insieme (per chi si inalbererà per il reato di lesa maestà contro MM, preciso che ovviamente sto facendo del sarcasmo…). Però mica più di tanto.
come capita spesso inaugurazioni in pompa magna e poi trascuratezza,mancanza di manutenzioni e la solita incuria italica che non ci permette di fare il salto i qualità.=
non ce ne è 1 cresciuto rigoglioso … che vergogna!!!
avete ragione, ma gli ecomostri da riviera anni 80 di caltagirone direi che rubano la scena…
ma perchè quelli che affacciano su via chiese? come si fanno a concepire quegli obbrobri?
Tolgono alberi secolari per rimpiazzarli con alberelli striminziti che, se non muoiono prima, faranno ombra tra 30 anni.
La pulizia lascia a desiserare per un parco altamente frequentato. I bidoni dell’immondizia sono decisamente insufficienti e tra l’altro senza chiusura così ogni mattina tutta l’immondizia la si trova sparsa per tutto il parco grazie alle cornacchie che la prendono e ci fan festa oltre a quella lasciata in giro dagli incivili.
Settimana scorsa qualcuno ha fatto un party allo skateboard (autorizzato?), ne fanno parecchi ultimamente, e hanno lasciato sacchi di immondizia pieni nel giardino e lì sono rimasta per una settimana intera.
Il parco era originariamente chiamato “parco delle magnolie” con i rendering pieni di piante. Poi visto che i privati fan quel che vogliono le magnolie son sparite come ogni traccia di altri alberi ad alto fusto e ombrosi lasciando un pratone largamente inutilizzabile a meno che non si voglia cuocere sotto al sole d’estate.
Infine di fianco all skate “persone” hanno occupato e oscurato il giardinetto della torretta elettrica in disuso creando una zona “privata” (abbatsanza sporca) dove può succedere di tutto, pensiamo a spacci illegali.
ma a Caltagirone chi lascia mano libera di creare ecomostri nel 2024, precisamente?
Che domande… È il dio denaro.
Parco, non esageriamo, giardinetto forse
Tutta l’area è stata dimenticata ed è scandaloso che a tre anni e più Via Chese sia ancora transenna e in preda all’abbandono. Un capolavoro di spreco i 30 semafori al semi-incrocio Pirelli Chiese. Perché l’intervento più utile non è stato fatto invece all’incrocio pericolosissimo tra Sarca e Chiese dove ogni settimana c’è un incidente ? Inaccettabile situazione !!!