Milano. Il pavé è un tipo di rivestimento stradale realizzato con blocchi di pietra granitica piuttosto grandi, utilizzato dalla fine dell’Ottocento per lastricare le vie, specialmente dove venivano posati i binari dei tram. L’obiettivo era evitare che tra la rotaia metallica e il terreno – prima sterrato e poi asfaltato – si creassero solchi pericolosi dovuti all’assestamento del suolo e all’erosione causata dalle intemperie, dato che la pietra è molto più resistente.
A Milano, il pavé è diventato quasi un simbolo, proprio come i sampietrini lo sono a Roma. Negli ultimi anni, però, associazioni e forze politiche hanno spinto sempre più per la sua rimozione, a favore di un manto d’asfalto, più veloce e pratico per il traffico moderno.
Da sempre e anche recentemente, non sono mancati gli incidenti causati dal pavé dissestato, che hanno danneggiato veicoli e messo a rischio la sicurezza. Un esempio è il caso di un taxi con passeggero a bordo che, lo scorso mese, si è ribaltato: un lastrone, sollevandosi, ha fatto perdere il controllo al veicolo, facendolo ribaltare.
Secondo un professore del Politecnico intervistato dal Corriere della Sera, il problema dei masselli sconnessi a Milano è dovuto principalmente al continuo deterioramento causato dal traffico pesante, inclusi tram, camion e mezzi di logistica. La situazione è aggravata dall’acqua che penetra tra le pietre, erodendo la sabbia che le sostiene, in un processo noto come “pumping”.
Noi di Urbanfile, osservando da anni le strade di Milano e avendo scritto due articoli (2018–2021) dedicati proprio alle vie con pavé e ai masselli in pietra, crediamo invece che uno dei principali problemi sia legato alla posa delle pietre. Oggi, la posa dei masselli lascia spesso a desiderare, per varie ragioni: dalla fretta nel completare i lavori, alla scarsa competenza delle imprese, selezionate sempre al ribasso, fino alla mancanza di professionisti esperti, sostituiti da manovali spesso inesperti. In passato sicuramente c’erano più artigiani qualificati che curavano le strade con maggiore perizia.
Perché sosteniamo questa tesi? Ad esempio abbiamo più volte notato che in città ci sono vie e piazze lastricate con pietre che, in alcuni casi, non vengono sistemate da decenni – persino da cinquanta o sessant’anni – ma che sono ancora integre e ben posizionate. Esempi li possiamo vedere in via Ponzio, via Tortona, piazzale Baiamonti e piazza Biancamano, dove le rotaie dei tram sono ancora presenti ma non più utilizzate e i masselli integri e posizionati come un paviemtno di casa.
Una posa ottimale prevede fessure (“fughe”) minime tra i blocchi, così che questi non possano ruotare su se stessi, lavorando in contrasto tra loro. Invece, oggi spesso i masselli vengono posati con fughe ampie, riempite di sabbia o materiali come il catrame (forse una pratica recente), che con il tempo si erode, permettendo ai blocchi di muoversi, accelerando così il degrado.
Qui di seguito alcune immagini di via Spadari, dove il traffico è solo locale ma i masselli sono dissestati come non mai, da anni.
La manutenzione del pavé è affidata al Comune, che si occupa di riposizionare le pietre e di interventi straordinari. Gli esperti suggeriscono che per risolvere il problema bisognerebbe sigillare le fessure o ripensare le strade per una mobilità più sicura e compatibile con il pavé storico.
Noi possiamo dire che forse, ci vorrebbe più attenzione e competenza, e il problema sarebbe sicuramente ridotto.
- Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Il Giorno
- Masselli, Pavé, Viabilità, Arredo urbano, Strade, Urbanistica
Bravissimi avete messo perfettamente a fuoco il vero problema.
Il pavè non è di per sé problematico, ma per posarlo correttamente ci vogliono persone esperte … e con gli appalti al ribasso fino a sottopagare persone e materie prime è impossibile avere qualità.
Ma questo vale anche per i carissimi geniali asfaltatori seriali … per i motivi di cui sopra dopo aver devastato con l’asfalto strade che per decenni hanno retto con il pavè, ora ogni sei mesi sono (e a volte meno) da rifare da capo … questo è più economico ? sono così strade più sicure ?
Ma è indubbio però che sia cambiato il traffico. Auto sempre più pesanti e veloci, mezzi per le consegne sempre più diffusi, il pave non sopporta più questi carichi.
Per me va eliminato nelle strade di penetrazione e riutilizzato per pedonalizzare vie centrali.
Poi stendiamo un velo pietoso su quel tassista che chissà a quanto avrà corso per ribaltarsi in quel modo e che ho letto che ha chiesto i danni al comune. Semplicemente penoso. I tassisti devono rispettare i limiti di velocità, ormai sono un pericolo pubblico per tutti i cittadini.