Milano | Porta Nuova – Via al procedimento di variante al PGT per la torre di via Pirelli 39

Milano Porta Nuova. Il Comune di Milano ha avviato il procedimento per la redazione di una variante parziale al Piano delle Regole del Piano di Governo del Territorio (PGT) con l’obiettivo di definire la disciplina urbanistica relativa al compendio immobiliare di via Giovanni Battista Pirelli 39 (Ex UTC “Pirellino” e futura torre Botanica). La decisione, adottata attraverso una delibera di Giunta, sarà sottoposta successivamente all’esame del Consiglio comunale.

Questa variante si rende necessaria per pianificare una porzione di territorio la cui disciplina urbanistica è stata annullata da una sentenza del Consiglio di Stato nel 2023.

La sentenza ha accolto il ricorso in appello presentato dalla società proprietaria dell’immobile, Coima SGR Spa, disponendo l’annullamento parziale del PGT. La questione verteva sull’interpretazione dell’articolo 52 delle Norme di attuazione del Piano delle Regole del PGT, che non includeva l’immobile tra gli ambiti assoggettati alle “Norme transitorie e finali”.

Il nodo principale del contenzioso riguardava l’applicazione delle norme urbanistiche attuali o precedenti al compendio immobiliare. L’attuale PGT impone infatti che, per interventi superiori a 10.000 mq di superficie territoriale (St) e con destinazione residenziale pari ad almeno il 20% della superficie lorda (SL), sia riservata una quota minima del 40% a edilizia residenziale sociale (Ers). Il PGT precedente, invece, non prevedeva tali vincoli.

Nella sentenza, il Consiglio di Stato ha stabilito “l’obbligo del Comune di riponderare la scelta pianificatoria”, riconoscendo all’Amministrazione una “piena e impregiudicata discrezionalità”, a condizione che le motivazioni siano adeguatamente argomentate. In sostanza, il Comune può stabilire la disciplina urbanistica per via Pirelli 39, purché la scelta sia giustificata in modo congruo.

Il Comune richiama l’articolo 52 delle Norme di attuazione del Piano delle Regole del PGT, chiarendo che la frase: “le previsioni urbanistiche generali e le prescrizioni contenute nei Piani di valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Milano restano valide fino alle scadenze per loro previste” si applica solo ai casi in cui siano stati definiti contenuti urbanistici specifici. Questo non sarebbe il caso di via Pirelli, dove si prevedeva esclusivamente l’alienazione del compendio.

La variante proposta consente la realizzazione di funzioni urbane residenziali libere, nel rispetto della SL prevista nel progetto presentato da Coima. Non è prevista alcuna ulteriore SL residenziale, né l’obbligo di destinare quote a edilizia residenziale sociale, in linea con l’esito del bando di vendita e le disposizioni della sentenza del 2023.

Riassumendo la storia che va fatta risalire al 2013, quando l’amministrazione comunale ha deciso di vendere l’edificio che ospitava gli uffici comunali, composto da un grattacielo di 25 piani più tre interrati e una parte a ponte di tre piani, oltre all’autorimessa interrata in piazza Einaudi. Nel 2018, il Pirellino (così soprannominato) è stato incluso nel piano delle alienazioni immobiliari e a giugno 2019, Coima ha acquisito l’immobile per 193 milioni di euro, di cui 175 per i due edifici e 18 per il diritto di superficie novantennale sull’autorimessa. Il progetto del team scelto è quello formato da Diller Scofidio + Renfro (DS+R) e Stefano Boeri Architetti, e prevede la riqualificazione del vecchio grattacielo che rimarrà ad uffici e la costruzione della Torre Botanica, un edificio residenziale caratterizzato da terrazzi dotati di ampie vasche per ospitare alberature e cespugli, una sorta di Bosco Verticale 2.0. Intanto lo scorso anno Coima aveva azzardato l’avvio del cantiere per il 2024, senza la parte “pubblica” del progetto, ovvero il ponte su Melchiorre Gioia riqualificato e reso spazio culturale per la città.

Milano – Porta Nuova > via Pirelli 39 > P39 – Torre Botanica (nella mappa Urbanfile codice: PN6) (uffici +residenziale) (nuova costruzione + ristrutturazione)

  • committente: Coima
  • progetto architettonico: Diller Scofidio + Renfro (DS+R) + Stefano Boeri Architetti
  • P39 – Botanica – PN6: B6
  • Referenze immagini: Coima
  • Coima, Via Pirelli, Pirellino, Botanica, Riqualificazione, Porta Nuova, Via Melchiorre Gioia, Stefano Boeri Architetti, Diller Scofidio + Renfro (DS+R).
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

15 commenti su “Milano | Porta Nuova – Via al procedimento di variante al PGT per la torre di via Pirelli 39”

  1. Comunque Coima sfrutta i (cartelli pubblicitari) sul Pirelli 39,
    dall’anno 2019 “a mio ricordo” o potrebbe essere anche prima.

    Ben 5 anni, per 2 maxi cartelloni pubblicitari uno su torre e l’altro sul ponte, immaginate quanti zeri …. Ipotizzo; 15 milioni di euro??

    Con tutti i miliardi incassati cosa darà in cambio alla città di Milano ?

    La riqualificazione di via Melchiorre gioia ?

    Un museo contemporaneo dentro la bam?

    L’aumento del parco verde, creando una connessione di strade sotterrane ?

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    • Coima ha dato al comune 193 milioni, una cifra elevatissima spinta in fase d’asta da un solo altro concorrente quando svariati altri si erano fermati sui 120 (il che significa che senza Coima o senza il contendente l’incasso per il comune sarebbe stato ben inferiore).
      Non avrebbero pagato quella cifra per incassare 15m in 5 anni (ammesso che queste siano le cifre) per tenere un’insegna pubblicitaria. Nè per impiegare 5 anni e oltre per ottenere i titoli edilizi, per quanto possano essere stati ottimisti / spregiudicati nel valutare il corretto iter da implementare

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      • No 15 milioni ipotizzati da me sono solo un di più,(NON DA POCO) oltre quello che ovviamente produrranno con la vendita di case extra lusso vista parco e la rendita degli uffici.

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        • Con tassi intorno al 4% tenere immobilizzati 193 milioni di euro ha un costo di circa 5 milioni l’anno.
          Coima ha sicuramente fatto bene i suoi conti e tornaconti e il suo bel profitto alla fine lo farà coi fiocchi ma la quantità di soldi che la burocrazia italiana fa perdere agli imprenditori (specie più piccolini) è monumentale.

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  2. Ma in questi lavori è previsto qualche intervento per la strada sotto il ponte?
    Perché ora come ora è una strettoia terrificante sia per il traffico che per l’assenza di un pezzo di ciclabile che mette a rischio l’incolumità di chi ci passa sotto

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  3. Sul retro di Pirelli 39 da progetto si vede che hanno aumentato tantissimo la volumetria con una struttura a zainetto (a mio giudizio) non di gusto.

    Non si potrebbe rinunciare a un pezzo, per la costruzione del ponte serra? Il ponte ha fatto innamorare tutti. Incoronerebbe il parco Bam, senza dubbio come il più green e bello tra gli ultimi progetto di riqualificazione europei.

    È un vero peccato perderlo!!!

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    • Se “il ponte ha fatto innamorare tutti”, io non sono tra quelli. L’edificio ponte, così come è oggi, va semplicemente demolito per dare continuità a piste ciclabili e marciapiedi. Passo in bici quasi tutti giorni ed è folle che ci si debba unire alle auto per passarci sotto. Sul lato verso nord manca anche il marciapiede e capita di vedere anche i pedoni che camminano nella corsia delle auto. Forse si aspetta il morto.
      Poi facciano quello che vogliono, ma quell’edificio va demolito.

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    • Io abito lì da una vita e il ponte è sempre stato oggetto di discussione. Negli anni è divenuto covo di disadattati e homeless portando solo sporcizia e degrado. Io spero che venga abbattuto per togliere anche un senso di isolamento. Ciò che si deve fare subito dopo è riqualificare Melchiorre Gioia

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