Milano Isola. Il quartiere Isola, nella sua parte storica, iniziò a svilupparsi lungo la vecchia strada che conduceva a Como, a partire dalla fine dell’Ottocento. Inizialmente l’area era caratterizzata da alcune cascine e da due cimiteri: il più antico cimitero di San Giuseppe alla Mojazza e, poco distante, il cimitero di Porta Garibaldi. Il primo sorgeva dove oggi si trova Piazzale Carlo Archinto, mentre il secondo occupava l’area dell’attuale Piazzale Lagosta.
Con la rimozione dei due cimiteri alla fine del XIX secolo, l’area fu progressivamente urbanizzata, rispondendo al bisogno di abitazioni per la popolazione in rapida crescita di Milano. Durante questo periodo, il nucleo antico del quartiere vide la costruzione di numerosi edifici in stile liberty, il celebre movimento artistico e architettonico dell’epoca. Si trattava per lo più di case popolari, dignitose e ben progettate, che ancora oggi rappresentano un elemento distintivo della zona.
Tra queste, spicca per la sua ricca e particolare decorazione la Casa del capomastro Attilio Ballerio, situata in via Dal Verme 11, all’angolo con quella che un tempo era Piazza Carmagnola, ora Piazza Archinto. L’edificio, terminato nel 1914, fu progettato dall’architetto Alberto Sironi.


Alberto Sironi e il quartiere Isola
Alberto Sironi (nato a Milano nel 1882) lasciò un’impronta significativa nel quartiere Isola con la progettazione di altri edifici, tra cui le Case Mazzetti (1909-1911) in via Luigi Porro Lambertenghi 23 e 25, l’edificio di via Pietro Borsieri 26 (1912) e la splendida Casa di via Garigliano 3 (1912). Sironi, cresciuto a Bologna dal 1898, iniziò a lavorare presso l’impresa di costruzioni del padre, “Edilizia moderna. Prof. Paolo Sironi”. Tra i suoi primi progetti figura il villino al civico 8 di via Audinot a Bologna (ex Viale Sironi). Tornato a Milano nei primi anni del Novecento, collaborò con l’architetto Cesare Benni prima di trasferirsi in Brasile nel 1915, dove fondò lo studio “Sironi-Castagnoli” specializzato in cemento armato e architettura paesaggistica. Rientrato a Bologna negli anni Venti, morì tragicamente nel 1924 a causa di un incidente automobilistico. (fra l’altro Sironi progettò anche il bel palazzo di via Donatello 5 a Loreto).


La Casa del capomastro Attilio Ballerio
La Casa del capomastro Attilio Ballerio riflette le caratteristiche tipiche delle costruzioni liberty del periodo. L’edificio si sviluppa su cinque piani, con un basamento in cemento che accoglie le vetrine degli spazi commerciali. È articolato in due volumi principali: una sezione di cinque piani rivolta verso la piazza e due ali più basse, di due piani con mansarda, che si estendono lungo via Strabone.
La facciata è sobria ed elegante, contraddistinta da una composizione geometrica e lineare. Al secondo piano si trovano un ampio balcone angolare affiancato da altri quattro balconi più piccoli. Tuttavia, gli elementi più distintivi dell’edificio sono le lunghe lesene, che discendono dalla gronda e si agganciano al quarto piano tramite una fascia decorativa. Queste lesene, otto delle quali si trovano agli angoli, sono arricchite da figure femminili nude scolpite in stile leggermente grottesco, e posizionate da sembrare nell’atto di sostenere la gronda. Ogni lesena è “fermata” alla fascia orizzontale da una spilla floreale in metallo, realizzata con la raffinatezza tipica del liberty. Lo stesso motivo floreale si ritrova nelle ringhiere dei balconi al terzo e quarto piano.
Purtroppo, l’edificio soffre delle problematiche comuni a molte costruzioni storiche e non, milanesi. Il piano terra è deturpato da imbrattamenti e scritte vandaliche, mentre il portone d’ingresso originale di via Dal Verme 11 è stato sostituito, negli anni Settanta o Ottanta, con uno moderno di scarso pregio, che compromette l’armonia dell’intera facciata.



















- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Milano Sparita
- Fonte: Milano Sparita; Pure Milano Photo Project – Sosthen Hennekam
- Liberty, Isola, Piazzale Archinto, Piazzale Lagosta, Porta Garibaldi, Alberto Sironi.
bellissimo edificio… ma tenuto male! colpa degli imbrattamuri, certo, ma anche dell’amministrazione che non hai mai deciso di dare una ripulita. altri palazzi intorno alla piazza sono sempre puliti e altri sempre sporchi, come questo.