Milano | Le interviste di Urbanfile: Fabrizio Zichichi di Lendlease racconta il futuro di MIND e Milano Santa Giulia

Per le nostre interviste ai protagonisti della trasformazione urbana, abbiamo incontrato Fabrizio Zichichi, Executive Project Director di Lendlease.

Lendlease ha una lunga storia come leader globale nel settore delle infrastrutture e dello sviluppo urbano con progetti in oltre 40 paesi. Cosa vi ha spinto a investire su Milano e quali aspetti della vostra esperienza internazionale avete adattato al contesto italiano?

La scelta di investire su Milano è stata guidata da diversi fattori. I due principali sono, innanzitutto, la presenza storica di Lendlease in Italia, attiva sin dagli anni 2000 con attività iniziali di consulenza, project e construction management. Successivamente, ci siamo orientati verso il project financing con importanti progetti nel settore ospedaliero, tra cui quello particolarmente significativo di Treviso, che ha consolidato la nostra posizione nello sviluppo e negli investimenti immobiliari in linea con la nostra esperienza globale.

Il secondo motivo è legato alla rilevanza di Milano come una delle cosiddette Gateway Cities, città resilienti, innovative e connesse a livello globale. In questo contesto, Lendlease ha identificato due grandi opportunità di sviluppo urbano: MIND – Milano Innovation District e Milano Santa Giulia. Il nostro approccio, in Italia, come per gli sviluppi in Europa è da sempre quello di coinvolgere investitori terzi nei nostri sviluppi. Lo abbiamo fatto con Elephant Park a Londra coinvolgendo i giapponesi di Daiwa House. Così a Milano lo abbiamo fatto con l’investitore canadese CPPIB che ha investito per la prima volta in Italia partecipando con noi allo sviluppo del Westgate in MIND e come PSP che ha investito negli edifici dello Spark District a Milano Santa Giulia.

Il progetto MIND rappresenta una sfida ambiziosa, volta a valorizzare la positiva eredità dell’Expo 2015, trasformando l’area in un nuovo ecosistema dell’innovazione. L’obiettivo è creare un ambiente capace di riunire aziende, talenti, istituzioni pubbliche e private, dando vita a quella che definiamo la “città del futuro” in linea con la nostra visione strategica.

D’altra parte, il progetto Milano Santa Giulia affronta una sfida diversa: riqualificare un’area rimasta in stato di degrado per anni, ai margini della città. Grazie alla sua posizione strategica, alle connessioni e alla storicità dei quartieri di Rogoredo e Santa Giulia, il nostro obiettivo è trasformarla in un quartiere moderno, sostenibile e vivace. L’idea è quella di creare un equilibrio tra business, cultura, sport e tempo libero contribuendo a sviluppare non solo la comunità esistente, ma anche quella futura.

Quali sono i principi fondamentali che guidano la vostra visione di riqualificazione urbana e come li applicate per garantire un impatto positivo sulle comunità locali?

Il nostro obiettivo principale è la creazione di valore per le comunità in cui operiamo sviluppando progetti che rispondano alle loro esigenze presenti e future. Questo approccio che si basa su un forte impegno verso la sostenibilità, sia ambientale sia sociale, ci guida nella ricerca di soluzioni responsabili e innovative.

Dal punto di vista ambientale, ci concentriamo sulla resilienza climatica e sugli obiettivi di sostenibilità che il nostro gruppo si è posto. In particolare, ci impegniamo a raggiungere lo zero netto di emissioni di carbonio entro il 2025 per i nostri sviluppi, con una roadmap che prevede di estendere questo traguardo a tutte le nostre attività entro il 2040. Questo significa eliminare le emissioni di gas serra in tutte le fasi di sviluppo, influenzando ogni aspetto dei nostri progetti, dalla scelta dei materiali alla gestione degli asset, che spaziano dal settore commerciale a quello residenziale. Si tratta di una sfida che coinvolge non solo noi, ma l’intera filiera del real estate, con l’obiettivo di rendere il settore più sostenibile e responsabile.

A livello sociale, nel 2020 abbiamo annunciato un ambizioso obiettivo: generare 250 milioni di dollari di valore sociale entro il 2025, migliorando la qualità della vita, la salute e il benessere delle comunità in cui operiamo. Per raggiungere questo traguardo, abbiamo adottato un approccio concreto e misurabile, che non si limita alla filantropia, ma punta a risultati tangibili e duraturi.

Un altro principio fondamentale che ci contraddistingue è la sicurezza sul lavoro. La nostra priorità è garantire ambienti di lavoro sicuri, con l’obiettivo di zero incidenti nei cantieri. Monitoriamo costantemente i dati relativi agli infortuni e ai “near miss” a livello globale, implementando tecnologie e metodologie innovative per migliorare gli standard di sicurezza. Adottiamo, ad esempio, soluzioni di prefabbricazione che consentono di realizzare componenti off-site, riducendo le attività in cantiere e, di conseguenza, i rischi per i lavoratori.

Uno dei grandi interventi in cui Lendlease è attiva a Milano è MIND, un progetto ambizioso che unisce tecnologia, scienza e comunità. Quali sono gli sviluppi più recenti e come state collaborando con i partner locali e internazionali per raggiungere gli obiettivi di innovazione e inclusività?

Negli ultimi mesi abbiamo compiuto significativi progressi nel progetto MIND – Milano Innovation District, completando alcune delle aree chiave dello sviluppo. In particolare, abbiamo concluso il Mind Village, sia nella sua parte Sud, conferita al Fondo Cervino degli investitori Ream e in cui continuiamo ad essere coinvolti nel Project e Construction Management, sia nella parte Nord, terminata nel marzo 2024. Quest’ultima ospita spazi di co-working pensati per aziende di diverse dimensioni, dalle grandi imprese con contratti a lungo termine fino alle startup, offrendo soluzioni flessibili sia in termini di durata che di configurazione degli spazi.

Parallelamente, nei prossimi mesi prenderanno avvio i cantieri per gli studentati che sorgeranno accanto al nuovo campus dell’Università degli Studi di Milano. Attualmente, circa il 15% della superficie complessiva di MIND è già stata realizzata, comprendendo importanti infrastrutture come l’Ospedale Galeazzi, Human Technopole e Cascina Triulza. Inoltre, sono a pieno regime i cantieri per MoLo e Horizon, due sviluppi strategici, e per il campus universitario, un progetto da 350 milioni di euro che sta avanzando rapidamente. Contiamo di completare circa il 50% della superficie totale di MIND entro la fine del 2026 o metà 2027, includendo le principali ancore pubbliche, le infrastrutture verdi e i primi edifici privati nella zona del Westgate, adiacente alla stazione di Rho Fiera.

Per realizzare questi ambiziosi obiettivi collaboriamo con un’ampia rete di partner sia locali che internazionali. Tra i principali attori pubblici figurano il Comune di Milano, Regione Lombardia e Arexpo, oltre ai vari ministeri coinvolti nella partnership pubblico-privata. Sul fronte internazionale, collaboriamo con investitori di primo piano, tra cui il fondo canadese CPP Investments che detiene una partecipazione del 50% nello sviluppo del Westgate. Altri partner strategici includono investitori come Ream e diverse aziende che hanno scelto di credere nel potenziale innovativo di MIND.

A livello di innovazione, un ruolo fondamentale è svolto dall’Acceleratore di Startup Berkeley SkyDeck Europe, Milano dell’Università californiana, un partner chiave che ha contribuito a rafforzare l’ecosistema di ricerca scientifica e innovazione di MIND. Inoltre, la filiera del mondo della costruzione, ci permette tramite il Federated Innovation di studiare e mettere a fuoco anche delle soluzioni non solo costruttive, ma anche legate alla tecnologia, al design e all’asset management degli edifici.

Quali sono invece le partnership principali per l’intervento di riqualificazione dell’area di Milano Santa Giulia?

Per quanto riguarda il progetto di Milano Santa Giulia, si tratta di un’iniziativa più tradizionale nel settore del real estate, ma caratterizzata da un mix innovativo di funzioni che include intrattenimento, tempo libero e ampie aree verdi. In questo caso, le collaborazioni chiave riguardano le autorità locali – Comune di Milano, Regione Lombardia e Città Metropolitana – oltre alla Fondazione Milano Cortina 2026, che gioca un ruolo cruciale nella realizzazione dell’Arena destinata ai Giochi Olimpici. L’evento rappresenta un’opportunità unica per rilanciare e valorizzare l’intero quadrante sud-est di Milano.

Tornando a MIND, avete indicato che per la fine del 2026 circa sarà completato circa il 50% della superficie territoriale. Qual è invece lo stato di avanzamento della nuova stazione MIND-Merlata e della passerella di collegamento?

L’inaugurazione della nuova stazione è prevista in concomitanza con l’apertura del campus dell’Università degli Studi di Milano che idealmente avverrà entro l’anno 2027. L’infrastruttura sarà realizzata da RFI, con i finanziamenti già stanziati e attualmente in fase di approvazione dell’esecutivo, dopodiché potranno partire i lavori. Al momento, tutto procede secondo i piani iniziali con l’obiettivo di completare la stazione in parallelo con l’apertura dell’università.

Per quanto riguarda la passerella, il suo completamento è strettamente legato alla realizzazione della nuova fermata ferroviaria. Una volta ultimata, verrà riaperta in sicurezza e integrata con percorsi ciclabili. Stiamo lavorando per individuare opportunità che ci permettano di accelerarne l’apertura, magari anticipandola rispetto alla timeline ufficiale. Tuttavia, ad oggi, l’apertura della passerella è prevista in concomitanza con quella della nuova stazione ferroviaria.

Le grandi trasformazioni urbane, come quelle che state portando avanti, spesso fungono da volano per lo sviluppo delle aree circostanti. Avete già osservato un impatto positivo sulle zone limitrofe ai vostri progetti?

Assolutamente, guardando anche al nostro vicino Cascina Merlata, che è stato il primo a prendere forma in questa zona, stiamo già osservando un impatto positivo sulle aree circostanti. Il masterplan di Cascina Merlata insieme a tutte le attività che abbiamo generato con i nostri sviluppi hanno contribuito a spostare il baricentro dell’interesse urbanistico e immobiliare verso il quadrante nord-ovest di Milano. Questo impatto si è manifestato sia nel settore residenziale che nel Merlata Bloom Shopping District, il centro commerciale di riferimento della zona. Ci aspettiamo che questi benefici si amplifichino ulteriormente con l’apertura della passerella di collegamento e l’arrivo del campus universitari che renderanno MIND e Merlata un unico grande ecosistema urbano integrato.

In un’ottica di medio-lungo termine, stiamo già riscontrando un crescente interesse da parte di investitori su diversi lotti di terreno limitrofi, con prospettive che spaziano dallo sviluppo residenziale alla realizzazione di spazi per il light industrial, soprattutto in vista dell’inaugurazione del campus universitario.

Uno degli elementi rimasti in sospeso dai tempi di Expo riguarda gli edifici delle Poste, i quali inizialmente erano stati considerati parte del progetto, ma successivamente sono stati esclusi. Qual è la vostra visione rispetto a quest’area?

Attualmente i vincoli infrastrutturali legati agli edifici delle Poste sono molto rilevanti e non consentono un’integrazione immediata nel masterplan. Tuttavia, nei nostri ragionamenti e nelle discussioni in corso, l’obiettivo è quello di mantenere un approccio aperto, cercando di creare connessioni e sinergie con le aree circostanti, comprese quelle delle Poste.

L’area risulta piuttosto chiusa e isolata, sia per la natura delle sue funzioni operative, sia per la necessità di protezione da un lato rispetto alla ferrovia e dall’altro rispetto alle sue attività interne. In futuro, con la progressiva valorizzazione delle aree di MIND, è possibile che le Poste decidano di riconsiderare il potenziale dell’area e valutarne un diverso utilizzo.

Per il masterplan di Milano Santa Giulia è stato scelto l’architetto di fama internazionale, Mario Cucinella. Qual è stata l’importanza di collaborare con una figura professionale di questo calibro e come il suo approccio ha influenzato lo sviluppo del progetto?

Per la selezione dell’architetto abbiamo avviato una gara privata, invitando cinque o sei studi di fama internazionale. I criteri chiave nella scelta del partner erano la capacità di interpretare al meglio la normativa italiana, in particolare le complesse regolamentazioni urbanistiche ed edilizie. Santa Giulia rappresentava per noi una visione nuova e innovativa, nettamente distinta dal masterplan precedente, ma volevamo evitare lunghe e complesse varianti urbanistiche che avrebbero potuto rallentare ulteriormente lo sviluppo del progetto.

La scelta di uno studio italiano è stata strategica proprio per garantire un’efficace implementazione delle normative esistenti, mantenendo al contempo la visione ambiziosa di Lendlease, fortemente orientata alla sostenibilità e alla rigenerazione urbana. Santa Giulia, infatti, è un’area con sfide ambientali significative e il nostro obiettivo era quello di trasformarne l’identità, ribaltando la percezione negativa accumulata nel tempo.

Con Mario Cucinella abbiamo trovato una forte sintonia nella volontà di dare vita a un masterplan ispirato alla natura, con forme che richiamano le foglie e le loro nervature, seguendo un approccio biofilico distintivo dello studio. Questa visione ha contribuito a creare un ecosistema urbano capace di connettersi con le aree circostanti e dare nuova vitalità al quartiere.

Inoltre, la profonda conoscenza dello studio Cucinella dell’ecosistema milanese e italiano ha favorito l’integrazione di nuove funzioni strategiche, come l’Arena, il Bosco della Musica e il Conservatorio Giuseppe Verdi. Tutti questi elementi, uniti alle attività pianificate per il grande parco di Santa Giulia, hanno dato vita a un mix innovativo e bilanciato, con la firma di un architetto di prestigio internazionale come Mario Cucinella.

Quali infrastrutture e servizi saranno pronti per accogliere i visitatori della nuova Arena di Santa Giulia in vista delle Olimpiadi?

Ormai manca meno di un anno alle Olimpiadi e la nostra principale sfida è quella di completare quante più bonifiche possibili. Siamo ancora nel pieno di un’importante fase di rigenerazione del sito, data la sua complessità ambientale, e stiamo lavorando intensamente per garantire la realizzazione delle infrastrutture stradali e dei sottoservizi fondamentali per l’accessibilità e la fruibilità della nuova Arena.

Come Lendlease, stiamo concentrando tutte le nostre energie per consegnare le opere infrastrutturali necessarie entro la scadenza olimpica. Tuttavia, per quanto riguarda lo sviluppo privato nell’Area Nord, non sarà possibile completare nuovi edifici in tempo per l’evento. Se le tempistiche legate alle bonifiche lo permetteranno, potremmo riuscire a riqualificare e riattivare la vecchia centrale elettrica, situata proprio accanto alla nuova Arena, che abbiamo già iniziato a valorizzare con alcuni eventi negli ultimi mesi.

Dal punto di vista della mobilità, saranno pronte nuove infrastrutture strategiche come lo svincolo di Mecenate e Milano Serravalle che sta realizzando la quarta corsia per lo svincolo Forlanini. Inoltre, verranno completate la nuova strada Toledo e tutte le arterie interne intorno all’Arena, interventi cruciali e particolarmente complessi, anche in termini di approvazioni con gli enti pubblici.

La sostenibilità è un pilastro chiave per Lendlease. Quali soluzioni innovative e pratiche sostenibili state implementando nei vostri progetti a Milano?

Come leader globale nella sostenibilità, il nostro obiettivo primario è rendere certificabili tutti gli edifici e i quartieri che sviluppiamo. Adottiamo protocolli riconosciuti a livello internazionale, come le certificazioni LEED, WELL e LEED Neighborhood, quest’ultima già ottenuta per il distretto Spark di Milano Santa Giulia, che comprende gli edifici Spark 1 e Spark 2, l’headquarter di Sky e l’intera piazza.

Tuttavia, il nostro impegno va oltre il semplice rispetto degli standard: puntiamo a implementare soluzioni innovative in ogni nostro progetto. Un esempio significativo è MIND, dove abbiamo stretto una partnership con E.ON per la creazione di una ESCo (Energy Service Company) che utilizzerà la tecnologia EctoGrid. Questo sistema, già adottato in alcuni paesi anglosassoni, viene applicato per la prima volta in un contesto mediterraneo, con l’obiettivo di ottimizzare l’uso dell’energia tra i diversi edifici del distretto, sfruttando fonti rinnovabili come la geotermia e bilanciando i fabbisogni energetici nell’arco della giornata e della settimana.

A Milano Santa Giulia, grazie alla collaborazione con A2A, ci siamo posti l’ambizioso obiettivo di rendere il quartiere net zero carbon, attraverso l’utilizzo della geotermia e la creazione di un sistema centralizzato di produzione di caldo e freddo per l’intero distretto.

Oltre alle soluzioni tecnologiche e impiantistiche all’avanguardia, il nostro impegno nella sostenibilità si estende anche al sociale. Siamo promotori del programma 2121, un progetto che coinvolge persone detenute, offrendo loro opportunità di reinserimento nel mondo del lavoro attraverso le nostre aziende, i fornitori e i progettisti con cui collaboriamo. Questo programma permette loro di acquisire competenze e costruire un nuovo futuro lavorativo al termine del loro percorso detentivo.

Infine, promuoviamo attivamente l’educazione alla sostenibilità e all’innovazione coinvolgendo scuole e università in iniziative come i campus su MIND, in cui sfidiamo gli studenti a immaginare la città del futuro. Inoltre, partecipiamo a tavoli tematici all’interno del Federated Innovation, garantendo che ogni discussione includa sempre un focus sulle nuove frontiere della sostenibilità.

Milano è al centro delle vostre attività in Italia, ci sono piani per espandere i vostri interventi qui oppure in altre città italiane?

Attualmente i progetti di MIND e Milano Santa Giulia rappresentano per noi due sfide di grande rilevanza che richiedono un impegno considerevole, sia in termini di risorse economiche che di energie operative, strategiche e relazionali. Si tratta di progetti complessi, che necessitano di massima attenzione e dedizione. A questi si aggiunge il nostro coinvolgimento, ormai alle battute finali, nel progetto dell’ospedale di Treviso.

Al momento, dunque, non prevediamo di avviare nuovi interventi in Italia. La nostra priorità assoluta è concentrarci su MIND e Milano Santa Giulia, che da soli rappresentano un valore complessivo di circa 8,5 miliardi di euro da realizzare nei prossimi 6-7 anni.

La strategia del gruppo è quella di accelerare il più possibile lo sviluppo di questi due progetti, valutando anche eventuali partnership e l’apertura a nuovi capitali. Infatti, per rispettare le tempistiche ambiziose che ci siamo prefissati, è fondamentale ampliare le collaborazioni.

Referenze immagini: Lendlease; Mario Cucinella Architects; Hido; Gianluca Di Ioia

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

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