Milano, Porta Vittoria.
Da un paio d’anni sono in corso i lavori per la riqualificazione energetica e di restauro dell’imponente edificio del Palazzo di Giustizia a Porta Vittoria.
L’imponente Palazzo di Giustizia di Milano è un edificio storico che occupa un intero isolato in quel di Porta Vittoria. È la sede del Tribunale Ordinario e della relativa Procura della Repubblica, nonché della Corte d’Appello di Milano con la sua Procura Generale della Repubblica e del Tribunale di Sorveglianza.
Storia e architettura
Costruito tra il 1932 e il 1940 sotto la direzione dell’architetto Marcello Piacentini, il palazzo è un esempio di stile Razionalista o Novecento. Per la sua realizzazione furono demoliti la chiesa di San Filippo Neri e il convento delle Schiave di Maria, mentre l’area su cui sorge coincide in parte con quella della caserma Principe Eugenio di Savoia di Corso di Porta Vittoria.

L’edificio si estende su un’area di circa 30.000 m², con una pianta trapezoidale articolata intorno a otto cortili di diverse dimensioni. All’interno sono presenti 1200 stanze e 65 aule di tribunale, distribuite su quattro piani, con due livelli ammezzati, ed è servito da sei scaloni monumentali, nove ascensori e numerose scale secondarie.
L’accesso principale, in Corso di Porta Vittoria, è preceduto da un’ampia scalinata monumentale e introduce a un vestibolo alto 25 metri, da cui si diramano i vari settori dell’edificio. Sulla facciata principale, oltre al triplice portale d’ingresso, spiccano imponenti iscrizioni in latino che evocano i principi della giurisprudenza. Altri ingressi si trovano in via Carlo Freguglia 1, via Luciano Manara 4 e via San Barnaba 35.
Il Palazzo di Giustizia ha influenzato altre opere architettoniche: nel 1937, ad esempio, Francesco Leoni lo prese a modello per il Palazzo di Giustizia di Forlì, costruito in un periodo in cui la città, definita “Città del Duce”, rappresentava una vetrina dell’architettura del regime fascista.
Oggi, vista anche la sua mole, necessitava assolutamente una riqualificazione, sopratutto energetica, visto che molti ambienti non sono stati ristrutturati da decenni ormai.





Un patrimonio artistico
All’interno dell’edificio si trova un vasto programma iconografico dedicato alla Giustizia, con bassorilievi, mosaici, affreschi e sculture realizzate da artisti del calibro di Campigli, Carrà, Fontana, Manzù, Sironi e molti altri. Questo straordinario patrimonio artistico è accessibile al pubblico solo in occasioni particolari, come le Giornate del FAI.




I restauri e la riqualificazione
A partire dal 2022, sono state avviate opere per adeguare balaustre e corrimano ormai datati e che risultavano pericolose perché ormai troppo basse per l’altezza media della popolazione al giorno d’oggi (anche perché ci fu un incidente qualche anno prima).



Mentre nel 2023 sono iniziati i primi restauri alle opere interne. Dallo scorso anno è in corso un’ampia riqualificazione dell’edificio. L’intervento non si limita alla conservazione, ma mira anche a migliorare la fruibilità degli spazi.
Grazie a un’iniziativa promossa dall’avvocato e collezionista Giuseppe Jannaccone, la Corte d’Appello di Milano ha partecipato a un bando del Ministero della Cultura, ottenendo un finanziamento di 150.000 euro per:
- la creazione di un database conservativo,
- la catalogazione digitale delle opere d’arte,
- la realizzazione di un sito web dedicato,
- il restauro di alcune opere.
Ulteriori interventi sono finanziati attraverso i fondi del PNRR, che permetteranno la pulitura di pietre e marmi, il miglioramento della sicurezza e la valorizzazione della quadreria, che già include opere provenienti dai depositi dei musei civici e di Brera.
L’appalto per la progettazione e l’esecuzione dei lavori è stato affidato alla Donati Spa, su incarico del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Lombardia ed Emilia-Romagna. Il progetto, del valore complessivo di 51.547.429,18 euro, prevede la riqualificazione energetica e impiantistica dell’edificio, il risanamento delle facciate interne e il restauro degli elementi architettonici di pregio.
Come si può già osservare, alcune parti della facciata e degli infissi sono state oggetto di interventi di riqualificazione.









Sperando una volta ultimati i lavori che l’area circostante venga mantenuta in maniera decente, visto poi che solo nel 2022 era stata sistemata l’area di via San Barnaba dopo anni di sciatteria. Sciatteria che nel frattempo era tornata, ora compromessa anche dal cantiere per la riqualificazione del Palazzo di Giustizia.











- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Paul Pablo per Nati per Vivere Milano; arkitectureonweb.com; Aluvetro
- Milano, Palazzo di Giustizia, Tribunale, Guastalla, Porta Vittoria, riqualificazione, Marcello Piacentini, Mario Sironi, Leone Lodi, Giacomo Manzù
poco pratico come tribunale, dovrebbe essere trasformato in un museo di arte contemporanea (assente a MIlano), e dati gli enormi spazi, magari anche qualche altro museo (moda, tv, arti in generale….)
A settembre 2024 le forti piogge hanno causato infiltrazioni nell’atrio principale. Sono passati 6 mesi e la soluzione è stata: chiudere l’ingresso principale e usare quelli secondari.
P.s. le porte interne di accesso all’atrio sono state “sigillate” con delle buste di plastica annodate attorno alle maniglie