Milano | Quinto Romano – Edilizia sociale per disabili, giovani e comunità Lgbtq

Milano, Quinto Romano.

A Milano prende vita un nuovo progetto di Edilizia sociale a Quinto Romano, pensato per offrire una soluzione abitativa a chi vive situazioni di fragilità economica, disabilità o discriminazioni legate all’orientamento sessuale. Il complesso riqualificato da poco, denominato Housing Caldera, è stato inaugurato dalla cooperativa sociale Spazio Aperto Servizi e comprende 31 appartamenti destinati a diversi beneficiari.

Il progetto accoglierà 70 persone, tra giovani, famiglie, persone con disabilità, minori non accompagnati, membri della comunità LGBTQIA+ e studenti fuorisede. Situato in via Caldera 109/B, è stato inaugurato alla presenza del sindaco Giuseppe Sala. L’iniziativa nasce da un intervento di ristrutturazione avviato nel 2022 per offrire alloggi a chi non riesce ad accedere al mercato immobiliare privato a causa di difficoltà economiche o sociali.

Gli appartamenti rispondono a esigenze diverse: 21 sono dedicati all’housing sociale, cinque all’autonomia abitativa per persone con disabilità (di cui due con soluzioni domotiche), quattro sono case arcobaleno e uno è destinato a una comunità per minori stranieri non accompagnati.

Un passo avanti per una Milano più accessibile e inclusiva.

L’edificio di via Caldera 109/B nella mappa è segnato come QUI5

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Facebook, Comune di Milano, Googlemap
  • Milano, Quinto Romano, Via Caldera, Housing Sociale, Edilizia sociale
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

11 commenti su “Milano | Quinto Romano – Edilizia sociale per disabili, giovani e comunità Lgbtq”

  1. Io sono gay e vorrei chiedere cosa c’entra la comunità LGBTQ++ con l’housing sociale.
    Non possiamo pagarci l’affitto come tutti gli “altri”? Poi se qualcuno ha “altri” problemi, rientrasse nell’housing sociale per quelle particolarità, non perchè è gay. Che privilegi dovemmo avere solo perchè siamo gay? Boh.

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  2. Ogni tanto il nostro sindaco si “risveglia” e fa qualcosa … non “di sinistra”, ma giusto ed equo per la comunità di cittadini milanesi.
    Sarebbe però anche ora di fare mea culpa, in parallelo, a tutte quelle ‘SCIA alternative al Permesso di Costruire’ autorizzate dall’Ufficio Tecnico/ SUAP del Comune di Milano e diventate vere e proprie speculazioni edilizie.
    Di quanti di questi housing sociali la città avrebbe davvero bisogno? E di tutti i palazzoni nati dalle nefaste ‘SCiA alternative al PDC’ che se ne farà mai?

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    • Perchè le persone LGBT possono essere vittime di discriminazione e omofobia, a volte da parte della loro stessa famiglia di origine, e come tali si ritrovano senza una casa in cui andare, al pari di altre categorie “svantaggiate”.

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      • E allora l’avessero in quanto persone svantaggiate, non in quanto gay svantaggiati. E lo dico da gay. L’orgoglio gay, tanto sbandierato, comincia e si esprime nel voler essere come gli “altri”, diritti e doveri senza pretendere di essere riconosciuti come categoria protetta, a mo del panda.

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