Milano, Sempione.
Chi progetta e sceglie materiali e modalità di costruzione per manufatti di arredo urbano – come pavimentazioni stradali e marciapiedi – dovrebbe avere l’accortezza di optare per soluzioni durature e adeguate al contesto d’uso. Purtroppo, a Milano questa attenzione sembra mancare sempre più spesso.
Un esempio emblematico risale a maggio 2015, quando via Domodossola, in seguito all’apertura della linea M5, fu oggetto di un intervento di riqualificazione con nuovi arredi urbani, pavimentazioni in pietra e marciapiedi rifatti. A prima vista, il risultato era esteticamente gradevole. Tuttavia, la scelta di materiali come i sampietrini (cubetti di porfido o granito) si è rivelata, con il tempo, disastrosa.




Dopo pochi anni, le piastre e i cubetti risultavano già sconnessi, al punto che il Comune ha dovuto intervenire più volte con soluzioni tampone, ricorrendo all’asfalto per colmare buche e avvallamenti. Una vera contraddizione, soprattutto considerando che si trattava di un’area ad alto traffico, dove l’usura è prevedibilmente maggiore.
Sorge spontanea una domanda: davvero nessuno ha considerato che un materiale del genere, pur elegante, non fosse adatto a sopportare nel tempo il carico veicolare di una strada così trafficata?
Questo stesso errore sembra ora ripetersi nei cantieri della linea M4, dove lunghi tratti carrabili, come quelli in via Foppa e via Lorenteggio, sono stati nuovamente lastricati con sampietrini. Il timore è che anche in questi casi la pavimentazione si deteriori rapidamente, come già avvenuto in passato.
Non sarebbe più sensato puntare su soluzioni più classiche, come l’asfalto, o su materiali innovativi testati per durare a lungo, senza rinunciare del tutto all’estetica? Un equilibrio tra funzionalità e bellezza è possibile: serve solo più attenzione e buon senso nelle scelte progettuali.









- Referenze immagini: Roberto Arsuffi;
- Sempione, Via Domodossola, M5Domodossola, Corso Sempione, CityLife, Fiera, Tre Torri, viale Duilio, viale Boezio, Arredo urbano, Degrado
Aggiungo al vostro ragionamento che vale a maggior ragione per una città dove la manutenzione è sporadica quando non inesistente, come Milano.
Credo che Milano sia l’unica città al mondo che mette la pietra dove passano le macchine e l’asfalto (maltenuto) sui marciapiedi dove camminano i pedoni.
esatto, per me è assurdo, tutte le cose al contrario. Come anche gli alberi e la pista ciclabile in mezzo alla strada. Ma non è più. semplice allargare i marciapiedi, mettere alberi, pista ciclabile e poi macchine? Anche esteticamente è più bello
Infatti mi chiedo ma chi gestisce questa pagina sembra partecipare ad eventi urbanistici sulla città di Milano. Mi vuoi dire che non riesci a dare questo feedback non appena si incontra assessori ect?
Ma nessuno pensa che sono proprio le automobili sempre più pericolose e pesanti a fare danni al manto stradale?
Certamente una bicicletta o un pedone non possono far saltare così le strade.
E tutto ciò lo paghiamo noi, che andiamo in città con i mezzi pubblici o a piedi.
Paghiamo per loro.
Le auto hanno un costo pubblico, non sono solo un mezzo “privato” come si vuole far credere ai più allocchi.
Evidentemente neanche gli allocchi tecnici del comune :
” Chi progetta e sceglie materiali e modalità di costruzione per manufatti di arredo urbano – come pavimentazioni stradali e marciapiedi – dovrebbe avere l’accortezza di optare per soluzioni durature e adeguate al contesto d’uso. Purtroppo, a Milano questa attenzione sembra mancare sempre più spesso.”
Mi permetto di insistere sull’argomento precisando che il problema non è la scelta dei materiali (cosa c’è di più duraturo della pietra), ma la loro posa in opera. Se lavorano ditte specializzate su sottofondi adatti, il pavimento tiene benissimo. Va anche considerato che poiché “presto e bene non stanno insieme”, non è utile far correre le imprese per concludere i lavori entro certe date perché il funzionario o l’assessore di turno devono tagliare il nastro di inaugurazione per Sant’Ambrogio, che alla fine succede come nelle fotografie. È capitato anche a me di fare pavimentazioni in porfido. In una piazza centrale ha lavorato una ditta (quella mi avevano dato) che tre mesi dopo i cubetti volavano via, fatto rifare da una più idonea, il pavimento è ancora lì da vedere.
d’accordo con i commenti sopra. Questa città gira al contrario. Vogliamo parlare della voglia di costruire ora queste piste ciclabili con file di alberi nelle corsie centrali dentro la circonvalla? ma che senso ha? non sarebbe meglio allargare i marciapiedi, mettere alberi, pista ciclabile e poi corsi auto? in modo da vivacizzare le quella zone e quelle attività commerciali. Invece no, marciapiede minuscono con auto che ti sfrecciano accanto e poi un pezzo di alberi e ciclabile, altre auto e poi micromarciapiedi. booo
Però mi chiedo, chi gestisce questa pagina immagino venga invitato a eventi urbanistici legati alla città, non si riesce a dare feedback alle amministrazioni e agli assessori? anche banalmente sui materiali utilizzati?
L’ucraina in guerra ha una cura delle strade e dell’arredo urbano di gran lunga migliore di Milano. Per non parlare del confronto con qualsiasi città europea. Che vergogna.
Non è che succede solo a Milano, purtroppo è un vizio un po’ europeo. Seguire certe mode perché rifare pavimentazioni in pietra ci riporta ad una dimensione minerale, più vicina alla natura e tutte queste belle balle ma poi non si tiene conto che ci passeranno autobus ed auto articolati…
La risposta per via Domodossola è semplice: nessuno ha previsto un carico veicolare elevato in via Domodossola perché questo è arrivato solo dopo con l’innaugurazione del tunnel di Gattamelata.
L’Italia è un popolo di santi, naviganti e poeti, ma non di posatori/asfaltatori verrebbe da dire a osservare lo stato delle strade italiane rispetto a quelle ad es. dei vicini svizzeri.
La risposta per via Domodossola è semplice: nessuno ha previsto un carico veicolare elevato perché questo è arrivato solo 2 anni dopo con l’inaugurazione del tunnel di Gattamelata.
Il problema è plitico, non tecnico.
ma come si fa a mettere pavimentazione rumorosa in modo che disturbi tutti meglio?
La colpa non è ne la scelta dei sampietrini ne’ degli autobus o dei camion. E’ della posa fatta in economia. Appalti assegnati al prezzo più basso non portano che a questo scempio. Non solo a Milano.