Milano | Arzaga – Verso le Olimpiadi 2026, ma l’Agorà del ghiaccio resta nel degrado

Milano, Arzaga.

Ormai siamo a meno di un anno dall’inizio delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, la città si presenta con un’immagine tutt’altro che brillante. Uno dei luoghi simbolo per gli sport su ghiaccio, l’Agorà, situato all’Arzaga, nei pressi delle fermate M1 Primaticcio e Inganni, versa in condizioni critiche. Pur non rientrando tra gli impianti ufficiali del circuito olimpico, la struttura avrebbe potuto rappresentare una valida risorsa per gli appassionati e per il pubblico previsto in arrivo da tutto il mondo in quel periodo e non solo.

Inaugurato nel 1989 come centro nevralgico per il pattinaggio su ghiaccio, l’hockey e numerosi eventi sportivi e culturali, l’Agorà è chiuso dal gennaio 2023. Il degrado, la mancanza di manutenzione e la gestione assente hanno portato al collasso della struttura, divenuta bersaglio di vandalismi e occupazioni abusive, contribuendo a un deterioramento progressivo (non sono mancati anche piccoli incendi al suo interno).

Il futuro dell’Agorà: progetti e incertezze

L’assessora allo Sport del Comune di Milano, Martina Riva, ha confermato che un progetto di riqualificazione è in fase di definizione e sarà presentato a breve. Tuttavia, le condizioni attuali e i tempi ristretti rendono incerta la possibilità di completare l’intervento entro la fine del 2025, o al più tardi nei primi mesi del 2026.

Il progetto prevede una ristrutturazione completa dell’impianto, con l’obiettivo di raggiungere una capienza di circa 1.000 posti. Un traguardo ambizioso e positivo per la città, ma la riapertura in tempo per le Olimpiadi appare improbabile. Già nel 2022 era stato presentato un progetto di riqualificazione.

Le critiche della Lega: “Una gestione fallimentare”

La situazione ha attirato forti critiche da parte di diversi esponenti della Lega. In una nota congiunta, Silvia Sardone (vicesegretario e consigliere comunale), Samuele Piscina (segretario cittadino e consigliere comunale) e Giovanni Binda (capogruppo in Municipio 6), denunciano il degrado e l’inerzia dell’amministrazione:

“Le condizioni dello storico palazzetto del ghiaccio Agorà sono raccapriccianti. Spogliatoi, gradinate e pavimenti sono distrutti, invasi da rifiuti e segni di occupazioni recenti. In pochi giorni si sono verificati due incendi, causati dalla presenza di senzatetto e immigrati irregolari all’interno della struttura.”

“È scandaloso costringere tanti appassionati di pattinaggio e hockey a trasferirsi altrove per allenarsi. I residenti sono esasperati: intorno al palazzetto ci sono scuole e famiglie. È urgente mettere in sicurezza l’area, con un servizio di guardiania costante.”

“L’inadeguatezza dell’amministrazione è ormai evidente. Perché non si riesce a trovare una soluzione per salvare questo pezzo di storia? È una figuraccia nazionale. E l’Agorà non è nemmeno l’unica struttura sportiva abbandonata in città.”

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Lega
  • Arzaga, via dei Ciclamini, Via Primaticcio, M1 Primaticcio, M1 Inganni; Agorà, Palaghiaccio, Olimpiadi
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

9 commenti su “Milano | Arzaga – Verso le Olimpiadi 2026, ma l’Agorà del ghiaccio resta nel degrado”

  1. Se Milano avesse vinto la candidatura per ospitare i giochi olimpici estivi, e sarebbe stato sicuramente meglio dato che manca praticamente tutto, le opere sarebbero state completate nell’anno…..

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  2. Mi preme fare una doverosa considerazione sullo stato dei lavori delle opere previste per l’olimpiade prossima ventura e le infrastrutture sportive cittadine gestite dal comune o co-gestite, indipendenti dall’evento e quindi la situazione attuale è la seguente:
    – agora’ come documentato, in stato di abbandono e riqualificazione non certo imminente e fuori tempo utile
    – lido in abbandono da sei anni! (sei!)
    – piscina scarioni chiusa
    -piscina argelati chiusa
    – centro sportivo saini chiuso (lavori bloccati o rallentati)
    – centro sportivo carraro chiuso o in pessimo stato di manutenzione
    – centro sportivo di muggiano in chiusura per lavori di riqualificazione (un anno e mezzo di lavori)
    e forse vi sono altre strutture sportive che non ho citato, inoltre se guardiamo alle opere strettamente connesse all’olimpiade si rileva che:
    -il villaggio Olimpico (squallido e bruttarello) sarà si pronto per tempo ma sorgerà all’interno di un’area di cantiere ,visto e considerato che il resto del sedime attiguo al villaggio vedrà la realizzazione di altri edifici e di un parco ma entro il 2028!
    – Il Palaitalia a Rogoredo sara’ anch’esso una cattedrale nel deserto poiche’ tutt’attorno vi sono solo sterpaglie e forse qualche timido cantiere per realizzare il tanto agognato ampliamento del quartiere Santa Giulia, e del futuro parco, inoltre la metrotranvia vedra’ la luce chissa’ quando, e dulcis in fundo le strade di collegamento col sito Olimpico saranno provvisorie poichè non vi è piu’ tempo utile per la loro realizzazione definitiva (chapeau!).
    – lo stadio di San Siro che vedrà nientemeno che l’inaugurazione dell’evento è un manufatto vecchio e inadeguato con un intorno che è anche peggio dello stadio stesso, visto che ad oggi è una distesa di asfalto triste e sciatta, senza un minimo di arredo urbano o di verde.L’occasione olimpica suggeriva uno stadio nuovo e un contesto verde e accogliente, ma sappiamo com’è andata……
    -in piu’ e non da ultimo parliamo dei cantieri avviati e che avrebbero dovuto presentare la città in grande spolvero vista l’appuntamento Olimpico, che invece non saranno completati per tempo, ma che verranno sospesi durante la manifestazione,cantieri e opere è bene specificarlo, che riguardano luoghi centrali e simbolici molto frequentati dai turisti ,ovvero la riqualificazione di P.zza Cordusio, C.so B.Aires, P.le Loreto e tanti altri micro e macro cantieri che non centreranno l’obiettivo della scadenza olimpica…..
    quindi che dire, se non che la sinistra in quattordici anni di governo cittadino ha clamorosamente fallito, insomma e per concludere come si suol dire: chi troppo vuole nulla stringe! Tuttavia mi auguro che almeno a livello organizzativo e gestionale l’evento non presenti criticita’e lacune ma……..ai posteri l’ardua sentenza!

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  3. Ovviamente meglio investire in un palazzetto nuovo in mezzo al nulla (ma in un’area lottizzata da un importante operato internazionale di real estate) e mal collegato con i mezzi che ristrutturare uno esistente

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