Milano | Porta Genova – La rinascita dello scalo di Porta Genova: tra memoria storica e rigenerazione urbana

Milano, Porta Genova.

L’ex scalo ferroviario di Porta Genova è uno degli spazi più antichi e al contempo meno valorizzati della città nonostante la sua ubicazione centrale. La linea Milano–Mortara, ancora attiva in zona, sarà definitivamente chiusa entro dicembre 2025, con l’ultimo convoglio previsto entro tale data e lo spostamento sulla stazione di Romolo (per poi proseguire fino a Rogoredo).

Come ormai noto, gli scali ferroviari milanesi sono oggetto di una profonda trasformazione urbana: alcuni già in fase esecutiva, altri ancora in progettazione. Porta Genova rientra tra quelli in fase avanzata di riconversione, seppur non ancora definitiva, ma con un intervento temporaneo.

La riqualificazione dell’area è affidata al masterplan sviluppato da Lombardini22, su incarico del Comune e di FS Sistemi Urbani. Un intervento che mira a ricucire e unire due aree separate da questo spazio urbano abbandonato o quasi.

Quel che è certo è che l’edificio storico della stazione non sarà demolito, essendo tutelato dalla Sovrintendenza. Porta Genova rappresenta infatti la più antica stazione ferroviaria di Milano ancora attiva nella sua forma originaria, risalente al 1870, nonostante alcune modifiche nel tempo — come la scomparsa dell’orologio sul tetto, che (fosse per noi) meriterebbe un ripristino!

Il progetto abbraccia un’ampia zona, dal piazzale dell’ex magazzino merci lungo il Naviglio Grande fino al fine-corsa dei binari in via Savona. Alcuni degli edifici, come l’ex magazzino, sono vincolati dalla Sovrintendenza e tutelati dal Ministero dei Beni Culturali, rendendo la sfida progettuale un delicato equilibrio tra conservazione storica e trasformazione urbana. Il masterplan punta a riconvertire questi spazi mantenendone la vocazione culturale, ricreativa e sociale, in sintonia con il tessuto del quartiere.

L’associazione Scalo Porta Genova, vincitrice del bando per la gestione temporanea triennale dell’area, ha collaborato con Lombardini22 alla realizzazione di un progetto versatile e integrato nel contesto urbano. La riapertura del social hub ne è il primo risultato concreto. I prossimi passi prevedono l’estensione di questa funzione polifunzionale agli spazi lungo il Naviglio e all’interno delle mura storiche, unendo rigenerazione e identità locale per evitare che l’area torni all’abbandono.

L’intervento si inserisce in una più ampia strategia urbana per la riconversione delle aree dismesse, restituendo alla città spazi vivi e servizi concreti. Un esempio emblematico: la creazione di aree coperte e attrezzate per i rider, una categoria spesso trascurata, nonostante il ruolo sempre più centrale nel traffico urbano delle consegne in bicicletta.

La trasformazione dell’ex scalo ferroviario di Porta Genova è dunque molto più di un semplice recupero architettonico: è un’operazione che restituisce alla collettività luoghi accessibili e partecipati. La presenza di servizi specificamente pensati per i rider testimonia l’attenzione alle mutate esigenze della città, in un’ottica di innovazione sociale e rispetto della memoria urbana. Il vero banco di prova sarà proprio il mantenimento di questo equilibrio nei prossimi mesi, con tappe di rigenerazione che si protrarranno per anni.

Il social hub: primo tassello della rinascita

Il 4 giugno 2025 è stato inaugurato il social hub, uno spazio ristrutturato all’interno dell’ex magazzino merci dello scalo. Il progetto, curato dagli architetti Simone Menasse e Ivan Mirizzi, valorizza le strutture originali — come le travi in legno a vista e le aperture storiche — in un dialogo armonico tra antico e moderno.

La piazza esterna, di circa duemila metri quadri, si presenta come un’oasi verde con piante, aree relax e una grande vasca, pensata per residenti e lavoratori. Il social hub ha una funzione multifunzionale, ospitando bar, ristorante e spazi di coworking, con un’offerta pensata per eventi culturali e ricreativi: mostre, presentazioni, sfilate, serate musicali. Questa apertura rappresenta la prima fase concreta del progetto di rigenerazione, con l’obiettivo di rompere l’isolamento dell’area e creare un nuovo punto di riferimento per la comunità.

Un riders hub all’avanguardia

Tra i punti chiave del masterplan figura la realizzazione del primo riders hub d’Italia, che sorgerà nell’area Metropark, il parcheggio della stazione, con accesso da via Valenza. L’inizio dei lavori è previsto per ottobre 2025. Intanto, l’antico dazio, situato come una prua tra via Valenza e il piazzale, è in fase di riqualificazione e messa in sicurezza.

Il nuovo spazio offrirà postazioni per parcheggio e riparazione bici, una ciclofficina, servizi igienici, una lounge, un punto ristoro automatizzato e prese per la ricarica dei dispositivi. L’obiettivo è garantire ai rider un luogo sicuro e dignitoso, in un punto strategico vicino ai Navigli.

Spazio Urbano

Il progetto prevede anche la trasformazione dell’area oltre il magazzino, denominata Spazio Urbano: un’area pubblica, verde, con giochi per bambini, un piccolo campo da basket, zone per lo sport all’aperto e spazi per un mercatino di quartiere.

Spazio di Quartiere

Altro nodo ancora da definire è l’area verso via Savona, da anni abbandonata, attraversata dalla passerella pedonale Elvira Leonardi Bouyeure, che dal 2017 collega via Ventimiglia e via Tortona, sostituendo il povero ponte pedonale in ferro il cui destino ancora è incerto. Qui la vegetazione spontanea ha creato un piccolo bosco urbano, che si intende preservare. Attualmente inaccessibile, l’area sarà recuperata e resa fruibile per il quartiere circostante diventando proprio lo Spazio di Quartiere.

Un futuro tutto da vivere

L’intervento sull’ex scalo di Porta Genova, grazie al recupero attento del magazzino e all’avvio di nuove funzioni urbane, si candida a diventare un luogo centrale per la città nei prossimi tre anni — e oltre. Un progetto ambizioso che, se ben governato, potrà restituire a Milano uno spazio vivo, aperto e pienamente inserito nella sua contemporaneità.

Così, nel cuore della zona dei Navigli di Milano, questo progetto di rigenerazione urbana restituisce uno spazio interamente dedicato al tempo libero di qualità e al benessere a 360°. Come hanno dichiarato i gestori dell’area, “Crediamo nella connessione tra persone e territorio, nella comunità attiva, nella creatività, nella condivisione del sapere e delle idee, nella capacità di generare e di rigenerarsi. Crediamo nel benessere sociale”.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Lombardini22
  • Porta Genova, Stazione, M4, Stazione San Cristoforo, M2, Navigli, Darsena, Treni, Lombardini22
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Milano | Porta Genova – La rinascita dello scalo di Porta Genova: tra memoria storica e rigenerazione urbana”

  1. Bellissime iniziative, vorrei solo sollecitare la creazione di una zona balneare pubblica che la zona ha bisogno e che I cambiamenti climatici in corso sempre più le richiedono. Le attuali piscine lungo il naviglio sono di club privati. Cerchiamo di sfruttare l’occasione per qualcosa di pubblico di cui la zona è particolarmente sprovvista.

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  2. Ma un albero in più no? cioè un area giochi immensa tutta sotto il sole, ma chi da sti rendering lo sa che poi in luglio e agosto ci sono 40 gradi…boh….

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  3. Inaugurato a giugno 2025? ma il legno per la pavimentazione sembra vecchio di anni! Non si capice poi se quella sia una piscina, e chi oserbbe farsi il bagno la… forse dei bambini sarebbero conenti ma il design sembra piu una Soho house dei poveri.
    Stiamo usando soldi pubblici per creare bar e spazi per sfilate? Ma poi chi ci sfilerebbe in sto posto scusate?

    Ch disastro Milano! Questa ricerca del fighetto che scade nel trash ormai rappresenta il carattere di questa citta’.

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  4. il ponte ogni volta che passo da li lo vedo sempre chiuso mi viene una tristezza lo fatto tante volte quando lavoravo in via voghera cosa ne faranno ?

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  5. Le domande che sorgono spontanee sono:
    1) Ma come la aprono la ricucitura tra navigli e zona savona appena se ne va la ferrovia a Natale? Nei rendering non è previsto niente….
    2) Tutti i rendering sono per l’utilizzo temporaneo dell’area col bando di 3 anni che poi diventeranno magicamente il triplo. Ma poi? Ci stanno lavorando?

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  6. Bella iniziativa.
    E sono contento che la stazione non verrà demolita, in quanto storica ed importante per la città.
    Detto ciò, confermo quanto avevo già detto sotto altri articoli: vista la chiusura dello scalo ferroviario, è giusto che Via Bergognone venga unita a Ripa di Porta Ticinese e quindi anche al Naviglio Grande.
    Questa unione non deve unire tramite un ponte, vista la chiusura dello scalo ferroviario che separa le vie, bensì abbattendo parte dei muri che separano Via Bergogone dalla ferrovia e dal Naviglio Grande, riqualificando e riutilizzando la parte superstite dei muri.
    In questo modo, due vie dello stesso quartiere (Tortona-Solari-Navigli) verrebbero unite, dopo essere state divise per secoli da una ferrovia.
    Inoltre, diventerebbe più easy raggiungere la fermata della M4, California.

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    • C’è di mezzo il naviglio.
      Un ponte di sicuro serve anche come percorso ciclabile tra Porta Romana/Bocconi verso Citylife.

      Si spera un ponte ciclabile disegnato da un architetto diverso da quello che ha pensato il catafalco anni 90 a San Cristoforo….

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      • In realtà non c’è di mezzo il Naviglio, in quanto c’è un tratto percorribile a piedi oltre il muro, ma prima del Naviglio, quindi il ponte ci può anche stare ma è una cosa in più, utile ad agevolare l’attraversamento.

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