Milano, Montalbino-Maggiolina.
Sembra un déjà vu: poco meno di un anno fa, il 26 agosto 2024, avevamo segnalato la triste presenza di imponenti platani completamente secchi lungo viale Marche. Ebbene, a distanza di quasi dodici mesi, quegli stessi alberi sono ancora lì. Secchi, abbandonati, forse anche pericolosi.
Viale Marche è uno dei grandi assi della Circonvallazione, dedicato — come gli altri — a una regione italiana. Si estende dal terrapieno di piazza Carbonari, alla Maggiolina, attraversa Montalbino e termina nel grande piazzale Carlo Maciachini, a Dergano. Lungo il suo percorso si incontrano due stazioni della metropolitana: “Marche” (linea M5, lilla) e “Maciachini” (linea M3, gialla).
Come in altri tratti della “circonvalla”, anche qui il viale è dotato di un parterre centrale, decorato da un doppio filare di platani. Oggi, però, nel tratto che va da viale Zara a piazzale Maciachini, questa fascia centrale è usata prevalentemente come parcheggio, con il risultato — facilmente immaginabile — di un parterre sterrato, degradato, sporco e maltenuto.
Eppure nel 2018 era stata approvata una delibera comunale per la riqualificazione del parterre di viale Marche e di viale Jenner. Un progetto importante, che purtroppo, come troppo spesso accade, è rimasto chiuso in un cassetto.
Ma al di là del degrado urbano legato alla sosta selvaggia, ciò che ci preme evidenziare è lo stato pietoso in cui versano le alberature. Ci chiediamo: com’è possibile che dopo oltre un anno (gli alberi sono secchi almeno dal 2023) il Comune non sia ancora intervenuto? Troviamo questa inerzia inaccettabile. Cosa aspetta l’assessora all’Ambiente Elena Grandi a sollecitare l’abbattimento degli esemplari compromessi e la loro sostituzione con nuovi alberi? Possibile che né lei né il Sindaco siano mai transitati da questo viale e si siano accorti della situazione anche pericolosa, attendiamo che crolli uno di questi alberi causando qualche danno?










Infine, un piccolo suggerimento, che avevamo già avanzato la volta scorsa: perché non piantare nuovi alberi a lato e nel tratto finale di viale Marche, in prossimità del parcheggio interrato di piazzale Maciachini? Come si nota anche dalle immagini, lì resiste — fortunatamente — una sottile fascia di verde. Si potrebbe facilmente alberare, contribuendo così ad aumentare il verde urbano e a dare un po’ più di senso concreto al progetto “Forestami”.
Milano ha bisogno di cura, di attenzione, e soprattutto di azioni concrete. Non bastano più le promesse.





- Referenze immagini: Roberto Arsuffi;
- Maggiolina, Dergano, Montalbino, Arredo Urbano, Verde Pubblico, Alberi, Viale Marche, Piazza Carbonari, Piazzale Maciachini,
Buongiorno Roberto Arzuffi io mi chiamo Giuseppe e abito proprio vicino a v.le Zara e v.le Marche ho appena letto il tuo articolo sui platani secchi in v.le Marche, io avrei una proposta di togliere le auto che ci sono in mezzo ai filari di piante e fare una corsia di emmergenza per polizia carabinieri e ambulanze e in piu in via veglia dimezzare i marciapiedi e istallare dei filari di piante fino ad arrivare all’entrata del parco nord. Attendo vostra risposta tramite mail.
E naturalmente arriverà Wf a sostenere che gli alberi secchi lo sono per colpa delle auto posteggiate sul parterre.
Andavo al Liceo Cremona in viale Marche 40 anni fa, le auto erano lì parcheggiate tale quale a adesso e i platani stavano benone.
Se la geniale assessoressa si preoccupasse un po’ meno degli insetti impollinatori e dedicasse qualche energia in più per quello per cui la paghiamo noi milanesi le sarebbero grati.
Le auto vanno tolte da aiuole e parterre. Punto. Non è il loro luogo. Le auto si posteggiano negli spazi consentiti. Non trovi parcheggio lì? Lo troverai a qualche centinaio di metri altrove. Non lo trovi per niente? La prossima volta ti muovi con i mezzi. Dura lex sed lex
Se le auto sono parcheggiate lì da 40 anni e più la tua lex non è tanto dura, come vorrebbero i talebani come te, Andrea.
Evidentemente anche questa giunta griiiin si è posta un limite all’eliminazione dei posti auto in quel parterre dove il posteggio non è consentito ma tollerato ( non multano, in parole povere, mi spiace caro Andrea, niente rimozione forzata)
E gli alberi secchi non c’entrano una mazza con le auto
Qui da noi talebano è sinonimo di vedute ristrette… non certo di fanatico religioso; non c’è nessuno più talebano di chi sa vedere il mondo solo dal parabrezza di un’ automobile, tra montanti e cruscotto.
Per l’impunità della illegalità bisogna ripristinare la legalità.
Sennò vince la legge della delinquenza.
Le vedute ristrette sono di chi da la colpa alle auto (o meglio ancora ai SUV) per qualsiasi cosa a prescindere.
Ah, e complimenti per quella cosa della visione del mondo solo dal parabrezza, cruscotto ecc., Confucio non avrebbe reso il concetto meglio di così .
appunto, dopo 40 anni direi che è arrivato il momento di levarle no? come stanno facendo da Stuparich fino a piazzale brescia. e aggiungerei in tutte le metropoli civili. coraggio entrate nel terzo millennio non abbiate paura, automobilisti. P&L
dato che ci sono persone centenarie che fumano è evidente che fumare non fa male
Ma certo, a Milano ci sono anche alberi pluricentenari e alberelli appena piantati ma non annaffiati che schiattano dopo pochi mesi ai primi caldi, cosa vuoi farci, la natura è imprevedibile.
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Nella attuale e deprimente mediaticità che risponde o ai global o ai RINOS (ci sono anche da noi) i talebani sono sempre coloro che provano, appena appena, a migliorare un po’ certe situazioni, anche gravi, come la vivibilità di una città.
Chi finora. invece, talebano lo è stato, di fatto, ad esempio occupando tutto lo spazio disponibile, anche togliendolo “legalmente” ai pedoni, dai marciapiedi, passa per essere “normale”….ma questa è la repubblica delle banane, ben parcheggiate, sui marciapiedi.
Veramente io vedo lo spazio dei marciapiedi tolto ai pedoni principalmente da dehor, piste ciclabili, moto, bici e monopattini in sharing.
Non è arrivato wf, è arrivato Andrea.
Sarebbe ora che lo spazio sotto i platani fosse recuperato a verde e si ponesse fine allo squallido parcheggio selvaggio.