Milano | Centro Storico – San Babila e il degrado dei portici

Milano, Centro Storico.

Ma ci vuole davvero così tanto tempo per ripulire dagli scarabocchi vandalici i pilastri dei portici dei palazzi in piazza San Babila, largo Toscanini e in un tratto di corso Europa?
Come sapete, per almeno 7-8 anni questi portici sono rimasti chiusi e segregati dalle cesate di cantiere per la costruzione della stazione M4 San Babila, diventando terreno ideale per atti vandalici e imbrattamenti, protetti dall’assenza di sguardi indiscreti.

La stazione M4 è stata inaugurata nel luglio 2023: possibile che, a distanza di due anni, i proprietari di quegli stabili — edifici prestigiosi, tra l’altro — non si siano ancora preoccupati di ripulire i pilastri?
Il riferimento è in particolare ai civici di corso Europa 15 e Galleria Passarella 2.

Eppure l’edificio adiacente, in Galleria Passarella 1 (angolo corso Vittorio Emanuele, piazza San Babila e largo Toscanini), è stato ripulito già da qualche mese.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Googlemap
  • San Babila, Corso Europa, Portici, Degrado, ibrattamuri, sporcizia

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

24 commenti su “Milano | Centro Storico – San Babila e il degrado dei portici”

    • Certo che il comune dovrebbe sanzionare i proprietari degli immobili. In altri paesi è così e il fenomeno degli imbrattamenti è certamente ridotto. Poi ovviamente anche sanzioni severe ai vandali ma è utopia

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      • E’ vero, in molti paesi (per esempio quasi ovunque negli USA, e in molte città francesi) il proprietario deve pulire, sennò prende la multa. Ma prova a farlo in Italia… apriti cielo.

        Del resto, e anche qui concordo con te, pensare di riuscire a perseguire tutti i graffitari è utopico (e adesso aspetto il solito commento sulle telecamere… come se le telecamere andassero a prenderseli direttamente da sole, e non richiedessero invece un follow-up onerosissimo…), quindi ben venga anche un po’ di responsabilizzazione dei proprietari anche da noi.

        Personalmente, se fossi il proprietario/gestore di uno di quei negozi, non vorrei certo vedere quello schifo davanti alle mie vetrine, e mi darei da fare per farlo sparire subito. Immaginiamo che impressione può fare sui turisti, molti dei quali arrivano da paesi dove le tag sono solo nelle periferie desolate, o addirittura (Singapore, Giappone) non esistono.

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    • Il Comune dovrebbe prima di tutto riconoscere l’importanza del problema e poi attuare politiche efficaci di contrasto a questo fenomeno, troppo facile far poco o nulla e poi prendersela con i proprietari che si ritrovano l’immobile imbrattato.

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    • E ci manca solo questo, non fanno altro che multare, tassare, vietare così poi rimultare e poi lasciare una città nel degrado che vediamo.

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    • Cioè per capire, un mezzo delinquente imbratta la superficie privata di un altro, e invece di individuare e punire il mezzo delinquente, si punisce il danneggiato? Per la serie, oltre al danno la beffa…
      Che poi, sarei anche d’accordo con lei se dopo l’eventuale pulizia il graffito sparisse per sempre….ma il problema è che la sera dopo il graffitaro, o comunque non appena si accorge del muro lindo, torna a imbrattarlo

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      • Sono costretto a ridponderLe perchè occorre che cessi la convinzione che è inutile pulire tanto risporcano.Se si pulisce subito il fenomeno si abbatte.È una pratica in uso all’estero.Io ho pulito entro un giorno delle tag su casa e non le hanno rifatte “subito”.Passati mesi.Rifatta un ‘altra ,subito ripulita.Sono mesi che non imbrattano.Mj creda.

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    • No, caro: il Comune dovrebbe perseguire i graffitari, non le loro vittime. Anzi, meglio: pulisca il Comune.
      Ad ogni modo, l’Amsa svolge un servizio in abbonamento per ripulire la lavagna ogni volta. Business assicurato.
      Ma da qui a renderlo obbligatorio ce ne passa

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      • Ha ragione al 100×100.Ormai sono anni che si dicono queste cose.Ci ho rinunciato.Considero questa situazione un balzello per vivere a Milano decentemente.Usiamo l’abbonamento A2A /Amsa a 0,5 euro Mq a chiamata(arrivano subito e puliscono)dopo il primo intervento.
        Non è molto per un condominio e non si capisce perchè non pubblicizzino questa cosa.In rete il tariffario è quasi introvabile. .

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    • Hai ragione, Milano in balia del primo pirla sinistroide che passa. Poverini adesso poi che dopo solo 35 anni a sbafo al leoncavallo li hanno cacciati, dove possono esprimere il loro estro creativo.?? 🤣 detto questo anche il mio condominio viene pasticciato e abbiamo sottoscritto un contratto per la ripulitura della facciata. E siamo quasi tutti pensionati, contrariamente ai proprietari di san Babila.

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    • Ricordo la dichiarazione di un responsabile di un corteo che imbrattò mezza città :”Parlare di scritte sui muri è distogliere la gente dai veri problemi.”
      Interessante,vero?

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  1. Io la bomboletta gliela infilerei la dove non batte il sole☀️☀️☀️☀️ bestie incivili 💪💪💪💪dopo con la lingua gli farei pulire ogni scarabocchio fatto!!!

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  2. …i regolamenti dei comuni prevedono il decoro degli edifici e delle loro facciate… I vari proprietari dovrebbero fare pulire regolarmente (o ricoprire subito) le parti imbrattate ed il comune dovrebbe controllare…(se non lo si fa nemmeno in centro a Milano, con il valore elevatissimo degli immobili.. è una tristezza)

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  3. Buonasera,
    mi permetto di contribuire alla discussione con una proposta, sostituendola con un ovvio commento di dissenso e sdegno per chi ancora oggi, 2025, pensa che sia Arte imbrattare i muri con le Tag che valgono meno di una banconota da 7 euro.
    Fatta la premessa avanzo la mia proposta che potrebbe abbattere notevolmente il discorso delle Tag e dei pasticci.
    Imporre per la vendita delle bombolette di vernice spray l’esibizione di iscrizione alla CCIAA dove si evince il codice ateco dell’acquirente e documento identità.
    in alternativa Azionamento/valvole “anti-hobby”: incentivare (mediante certificazioni) l’uso di tappi/valvole che richiedono adattatori o sprayer “professionali” venduti separatamente; ciò complica l’uso veloce in blitz notturni. (non impedirà l’uso legittimo, ma aumenta il costo logistico del vandalismo).
    In questo caso i mitomani sarebbero davvero in difficoltà nel procurarsi una bomboletta.

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  4. Buonasera,
    mi permetto di contribuire alla discussione con una proposta, sostituendola con un ovvio commento di dissenso e sdegno per chi ancora oggi, 2025, pensa che sia Arte imbrattare i muri con le Tag che valgono meno di una banconota da 7 euro.
    Fatta la premessa avanzo la mia proposta che potrebbe abbattere notevolmente il discorso delle Tag e dei pasticci.
    Imporre per la vendita delle bombolette di vernice spray l’esibizione di iscrizione alla CCIAA dove si evince il codice ateco dell’acquirente e documento identità.
    in alternativa Azionamento/valvole “anti-hobby”: incentivare (mediante certificazioni) l’uso di tappi/valvole che richiedono adattatori o sprayer “professionali” venduti separatamente; ciò complica l’uso veloce in blitz notturni. (non impedirà l’uso legittimo, ma aumenta il costo logistico del vandalismo).
    In questo caso i mitomani sarebbero davvero in difficoltà nel procurarsi una bomboletta.

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