Altri 30 in arrivo nei giardini condivisi grazie alle associazioni Benè Berith e Walking Angels. Maran: “Tutti possono contribuire a rendere più verde Milano”
Sono stati messi a dimora questa mattina al Parco Cascina Bianca alla Barona, i primi venti dei cinquanta ulivi donati dalle associazioni Benè Berith e Walking Angels alla città di Milano. Le piante sono state posate grazie al supporto di MIAMI sc.a.rl, alla presenza di cittadini, associazioni e dell’assessore al Verde Pierfrancesco Maran.
“Ringraziamo Benè Berith e Walking Angels per questo dono, ottimo esempio di come dalla sinergia tra pubblico e privato possano nascere progetti sostenibili e utili per la collettività– ha dichiarato l’assessore Maran -. Ricordiamo che grazie ai contratti di collaborazione e sponsorizzazione previsti dall’Amministrazione, chiunque può contribuire a rendere più verde e alberata la nostra città”.
“Pace, forza, prosperità e vita che si rinnova: questi sono i valori che vogliamo donare alla città di Milano e a tutti i cittadini con questo semplice gesto – hanno detto Paolo Foà per Benè Berith e Sara Verderi per Walking Angels -. Da stranieri in terra d’altri a cittadini milanesi, da milanesi a milanesi, il Benè Berith crede che si debba essere al servizio della comunità nella quale si vive. Pensare che ognuno di noi possa fare la differenza anche con piccole azioni, è un messaggio della Walking Angels, costituenda associazione, nata da un’idea semplice condivisa fra amici. Ringraziamo tutti i sostenitori di queste idee, che noi crediamo essere molti, e molti di più di coloro che invece credono di aver perso la speranza”.
Altri trenta ulivi arriveranno nei prossimi giorni in alcuni giardini condivisi della città. In particolare, saranno messi a dimora presso gli Orti di via Padova in via Esterle (7), in via Segantini tra i Giardini Edibili (5) e l’Oasi in città (5), nel giardino Nascosto di via Bussola (5), nel giardino 9×9 di via Cascina de’ Prati (3), all’Isola Pepe Verde in via Pepe (3), nei Giardini di Transito Lea Garofalo in via Montello (1) e alla Terra Rinata di via San Bernardo (1).
I cinquanta ulivi rientrano nel piano piantumazioni annunciato la settimana scorsa dal Comune, che per la stagione agronomica 2017/2018 prevede la posa di circa 12.500 alberi in tutta la città. Piante che si aggiungeranno ai 462.700 esemplari presenti nel territorio, di cui 241.433 alberi e oltre 221.000 piante nelle aree boscate.
Ulivi? ma muoiono alla prima gelata
caro Antonio, grazie della segnalazione, ma sappi che questi ulivi sono degli ulivi particolari, che resistono al freddo. Vengono infatti classificati come ulivi del nord.
Ma gli ulivi del nord vogliono fare i padroni a casa propria contro gli ulivi del sud?
Gli ulivi del nord si sono stufati di mantenere gli ulivi del sud e hanno chiesto almeno l’autonomia. Come dar loro torto?
Kudos per gli ulivi del Nord!
Antonio, il Comune ha già messo qualche ulivo a Milano anni fa (ce ne ho uno vicino a casa – messo vicino ad un platano che appena cresce lo uccide con l’ombra, ma è un’altra storia…) e sembra crescere bene. Anzi d’estate è l’unica pianta che non soffre.
Comunque credo che più che il gelo, che a Milano città è raro, tema l’umidità e la nebbia. Magari non diventeranno centenari ma personalmente li trovo più adatti a Milano di altre piante (che ovviamente non nomino per evitare i consueti flame 😉 )
Maran.. Ma pensa a eliminare i panettoni dalle strade e alle altre promesse fatte e non (ancora) mantenute.. (terminals lampugnano & rogoredo, corso Sempione,..)
Una cosa non esclude l’altra
L’iniziativa è sicuramente lodevole e le piante sono un regalo, d’accordo.Però il dibattito sulla scelta della specie da piantumare non vuole essere una sorta di occasione per fare i rompiballe. Se le realtà più attente alle pratiche della forestazione urbana, come il Boscoincittà e il Parco Nord, scelgono alberi e arbusti autoctoni, non è per snobismo ma semplicemente perché i risultati delle piantumazioni a distanza di alcuni anni dall’impianto, dimostrano in modo inequivocabile che le specie tipiche della fascia climatica della pianura Padana danno esiti nettamente superiori in termini di sopravvivenza e rigoglio vegetativo. Dopo di che, per carità, lunga vita agli ulivi del Nord o del Sud che siano.