Milano come Atlantide, leggasi anche: Del come una promettente città metropolitana sprofondò negli abissi di acquitrini e pozzanghere melmose in giornate di pioggia. Si dice che in Italia quando viene la neve si ferma tutto. Bene, Milano si ferma solo con la pioggia! L’asfalto, il pavè, la mattonelle dei marciapiedi riqualificati: tutto è ridotto a un colabrodo. Non per fare i pignoli, davvero, ma in alcune zone la situazione è davvero catastrofica, come all’incrocio tra via Gaspare Rosales e viale Montegrappa (zona Corso Como / Porta Garibaldi / Piazza XXV aprile):
Un vero e proprio oceano che costringe a complicate contorsioni i pedoni e a lunghe circumnavigazioni. Tutto ciò è aggravato inoltre dall’essere all’incrocio tra due vie, in prossimità di una delle zone pedonali più belle e recentemente riqualificate, a un passo dal maxicantiere di spicco di Porta Nuova. Più aspetto che rimedino a questo sfacelo e più perdo la speranza. Non aiutano la presenza di pavè limitrofo (che poi, a dirla tutta, questo mischione a strati alterni di pavè e asfalto non è esattamente un capolavoro…) e di rotaie del tram (tra cui la diramazione verso ovest ora perfettamente inutile, visto che in piazza XXV aprile i binari sono stati interrotti, con la riqualificazione della piazza).
Speriamo si provveda al più presto. E magari, già che ci siamo, se ne approfitti anche per togliere quel pavè e i binari in eccesso, ché tra super pozzangherone, rotaie e mattonelle il rischio incidenti è sempre più alto.