La Giunta Comunale ha dato il suo OK per la realizzazione di un nuovo impianto sportivo sulla base delle proposte di Milan e Inter. Unica condizione: che non vi sia alcuno sviluppo immobiliare al di là di quanto già previsto dal Piano di Governo del Territorio, approvato da poco in Consiglio Comunale.
“Eventuali altre opere -dice il sindaco Giuseppe Sala– come spazi commerciali, uffici, hotel, avranno l’autorizzazione solo nella misura prevista dal corrente Piano di Governo del Territorio del Comune”.
Questo il comunicato stampa di Palazzo Marino: “Sulla questione stadio ci siamo sempre mossi con trasparenza e coerenza. Da subito avevamo detto che avremmo coinvolto prima il Consiglio Comunale e, solo dopo aver avuto il parere di chi rappresenta i cittadini, ci saremmo assunti, come Sindaco e Giunta, la responsabilità di decidere come procedere.
Alla luce del percorso – tecnico e politico – compiuto fino ad ora, la Giunta tenutasi in data odierna ha deliberato il pubblico interesse alla proposta di Milan AC e Inter FC sullo stadio, ma eventuali altre opere (ad esempio spazi commerciali, uffici, hotel) saranno autorizzate solo nella misura prevista dal corrente Piano di Governo del Territorio del Comune di Milano.
La costruzione di un nuovo impianto sportivo ha, comunque, aperto la questione sul futuro di San Siro. Ribadiamo la nostra volontà di rifunzionalizzarlo e pertanto siamo pronti a valutare soluzioni che non prevedano la rinuncia all’attuale impianto, bensì la sua rigenerazione attraverso altre funzioni”.
Dunque questo è l’esito della discussione a Palazzo Marino, dove, a questo punto, le due squadre che volevano demolire il Meazza (per il quale pagano un canone di 10 milioni all’anno), ora dovranno fare i conti con le scelte imposte dal Comune.
La loro idea di demolire lo stadio e prendere l’area antistante (di proprietà comunale, sia il primo che la seconda) per costruirci torri per uffici, residenze di lusso, alberghi, centro congressi, un centro commerciale e un impianto sportivo, dovrà essere rivista. L’operazione, così come era stata proposta, avrebbe previsto 100 milioni di oneri di urbanizzazione, a fronte, però, di una convenzione vincolata per 90 anni e perciò il mancato introito per il comune dei 10 milioni di canone per i decenni a venire. La proposta di Milan e Inter, così com’era stata presentata, ha suscitato quindi molte critiche in Consiglio Comunale; ovviamente dall’opposizione, ma anche qualche mal di pancia dalla maggioranza. Ne è derivato il ridimensionamento odierno (sufficiente o meno che lo si ritenga).
In sintesi: meno volumetrie, più verde, vecchio stadio salvato e riconvertito con costruzione di un nuovo stadio da scegliere tra le due proposte (Populous o Manica CMR).
Ultima cosa: lo stadio nuovo che verrà costruito prevede una capienza di ‘soli’ 60.000 posti, contro gli 85.000 (ridotti poi a 76.000) del Meazza. Anche questo ha generato molte critiche, dato che, pur lamentandosi del fatto che non vi sia più tanta gente che va a vedere le partite di calcio allo stadio, oggi, soprattutto quando gioca l’Inter, gli spettatori superano spesso quella cifra. Per non parlare dei derby dove il sold-out è garantito
Insomma, le molte criticità del progetto del nuovo stadio, prima tra tutte l’abbattimento del vecchio, sono venute al pettine. Adesso non c’è che da capire come si evolverà la situazione, a partire dalle mosse di Inter e Milan, che già in passato avevano minacciato di spostarsi a Sesto San Giovanni. Chissà se il ridimensionamento della loro proposta riporterà in gioco questa opzione. La palla adesso è nel loro campo e spetta a loro manovrare. Noi ci limiteremo a fare gli spettatori di questa lunga e appassionante partita. E, se ci permettete, a fare il tifo per un progetto bello ed equilibrato che coniughi le esigenze di tutti senza stravolgere troppo il quartiere.
Ho due domande:
1) quali funzioni e in che misura prevede il PGT? Cioè, di quanto devono essere tagliate le volumetrie previste dai progetti presentati da Milan e Inter e, nel caso, ci sono funzioni nei loro progetti che il PGT non prevede?
2) il Meazza a spese di chi dovrebbe essere ristrutturato/convertito? A spese delle squadre o dal Comune con i proventi da oneri?
A margine: a me pare che tenere il Meazza e affiancargli uno stadio nuovo rischi di essere peggio, affollando l’area di edifici troppo ingombranti. Forse, a questo punto, meglio fare un bel progetto a Sesto che un pasticcio a San Siro.
San Sesto aiutaci tu
Elliott ha annunciato ieri che è entrato in Salini Impregilo…una soluzione la troveranno, che sia a Sesto a San Siro o dovunque…
A poker si dice “vedo”.
Aspettiamo adesso il prossimo capitolo della saga 🙂
Fate lo stadio a Sesto…meglio….a S.Siro inventassero qualcosa di diverso e multifunzionale…due stadi di fianco con uno no funzionale ad uso originario suona molto politically pariamoci il deretano….
Ma infatti, Sesto sarebbe perfetto per coniugare volumetrie, centri commerciali ecc. ecc.. San Siro per il tempo intermedio della realizzazione del progetto e…per il ritorno esclusivo di una delle due (Inter?!?) in futuro molto prossimo.
Ma siete seri? Ma da dove arrivate? Ma in quale mondo distopico due gloriose squadre milanesi dovrebbero giocare a Sesto San Giovanni?
Così finalmente vincono qualche cosa e la smettono di vivere di glorie passate?
Eccolo il commento del giargiana
in base alla residenza della maggioranza dei tifosi dovrebbero farlo a Pechino, Sesto è a mezza strada
In un mondo normale dove una metropoli non si ferma ai confini amministrativi della municipalità
Sesto tutta la vita.. due stadi affiancati sono ridicoli e San Siro tagliato fa vomitare
Il PGT poi è solo ideologia senza badare alla praticità del posto… Sesto Sesto Sesto Sesto!
@Milanese di Sesto?
Il comune socialista dice no a un investimento da 1,2 miliardi di euro che renda decorosa quella specie di landa attorno all’attuale stadio. Dice di no mentre vengono presi dalla tremarella di vedere – udite udite – hotel e centri commerciali. Neanche fossero astronavi aliene che seminano zanzare anophele per il quartiere o tempeste di guano bollente. RIpeto: dire di no a un investimento da 1,2 miliardi che rigualifichi un quartiere è davvero folle. Soprattutto se l’alternativa è lasciare tutto così: un piazzale gigantesco, orrendo, senza verde, senza servizi e con quegli orrendi furgoni che vendono salcicce e bibite da rutto libero facile come se fossero al luna park di un paese della provincia di Reggio Emilia. Insomma: dire no e non fare nulla.
Signor Sala: tiri fuori il manager che c’è il lei e faccia una cosa buona per Milano che non sia una tavolata equosolidale per africani affamati con in mano smartphone 4.0. Ci provi e renda San Siro un quartiere modello con uno stadio all’avanguardia. Ai cittadini non costerà nulla
A parte che Sesto non verrà mai preso in considerazione io vorrei le motivazioni del perché la giunta e il sindaco avrebbero imposto queste restrizioni e qual è lo scopo nel dover tenere e adibire ad altri servizi il vecchio San Siro. Sembra che parlino dell’arena che quella ha un valore storico.
P.s.: San Siro con solo due anelli era bellissimo
piano di sestesi in questo blog! ?
Non è questione di campanile, il punto è dove sia logico mettere uno stadio nuovo.
Sesto è servita meglio, è una zona da rilanciare e non ha un altro stadio di fianco che deve rimanere.
Se il problema è che Sesto non è Milano, allora tutti i discorsi sulla città metropolitana sono solo parole.
Se invece il vero punto sono le volumetrie per uffici, hotel, negozi ecc ecc, allora è vero. San Siro è meglio. Secondo me il Comune cerca di capire se il vero interesse è lo stadio o il “contorno”. Vedremo cosa succede.
è chiaro che milano è più interessante di sesto per gli sviluppatori, dopodiché non basta dire: meglio sesto, perché poi il meazza rimane (sul gobbone dei milanesi): e con quello che si fa? ??♂️
Io trovo ci sia tanta ipocrisia nella gestione del nuovo stadio. È ovvio che le società realizzano lo stadio, il centro commerciale, l’hotel e gli uffici per guadagnarci. Non sono mica Odv. E soprattutto una di queste due società è Elliot!
D’altronde con l’investimento del solo stadio probabilmente farebbero fatica a rientrare, e sicuramente hanno alzato la posta in gioco per guadagnarci più del necessario.
Il comune però mi sembra stia tirando molto la corda. La questione delle volumetrie ovviamente sarebbe stata affrontata (si appelleranno alla legge stadi?) Ma rifunzionalizzare San Siro a spese di chi? E con quale sostenibilità economica?
Certo per la speculazione immobiliare (in assenza della quale nessuno costruisce uno stadio) Sesto è meno attraente, ma il comune c’è la sta mettendo tutta per perdere questo miliardo di investimenti…
Fatico a prevedere la decisione delle società.
Sesto San Giovanni = Milano altrimenti cosa sono le citta’metropolitane? CAMPANILISMO da paesini di provincia profonda o facciamo le persone serie? Il comune a che gioco sta giocando? Chi investe lo fs anche con la credibilita’ di una strategia e pianificazione vincente… quale?
standing ovation
quoto
non ho trovato traccia su questo blog del progetto di JMA.
https://www.jma.it/jm-architecture-san-siro.html
mi sembra che lo stadio sia la scusa che i club hanno messo sul tavolo per fare tutt’altro.
Ma siete seri???
In un mondo globalizzato dove le aree metropolitane si fanno concorrenza ormai da un continente all’altro, e Milano deve competere con Francoforte, Barcellona, per non dire Parigi o Londra, davvero stiamo a discutere se il nuovo stadio sorgerà sul territorio di un comune piuttosto che di un altro?????
Che ristrettezza di vedute….
Infatti non ci sarebbe neanche da discutere. Le squadre milanesi giocano a Milano. La sestese a Sesto. La giarganese a Giargiania. Su col morale Cosmopolitan?
Le questioni sono due: alle societa’ interessa il grano: lo stadio da solo non fa abbastanza grano e vogliono i volumi, ma il comune no. Che se lo facciano da soli visto che e’ di loro proprieta’ e si ciuccino tutti i costi di futuro mantenimento.
Due: Sesto non e’ Milano e’ un altro interlocutore molto piu’ flessibile e sopratutto meno Cagadubbi.
Vedete un po’ voi.
Bisognerebbe pensare a una ristrutturazione-rifunzionalizzazione di San Siro con negozi, centro commerciale, appartamenti, hotel, pista di pattinaggio, area gioco per bambini e ragazzi, cinema ecc, che però mantenga la funzionalità per i concerti. Si potrebbe quindi, “tagliare a metà” San Siro inserendo le funzionalità di cui sopra. Cioè si potrebbe mantenere il lato lungo e metà dei lati corti con terzo anello e copertura, abbattendo il lato lungo senza terzo anello e metà dei lati corti. Considerate che durante i concerti i lati corti sono occupati dagli spettatori per metà. Sul lato lungo si potrebbero costruire ulteriori tribune sotto il campo attuale, così da ottenere un unico anfiteatro spettacolare con un fronte di tribune imponente. Ci vorrebbe quindi una struttura modulare da convertire velocemente dalle funzionalità di cui sopra a concerto. In teoria se si fa un cinema multisala all’interno si potrebbero utilizzare le tribune attuali. Verrebbe quindi fuori una struttura tipo anfiteatro che si utilizza tutto l’anno come centro commerciale e in estate ma anche in inverno (sfruttando la copertura esistente) anche per i concerti. Verrebbe mantenuta anche l’opzione turistica dei visitatori che oggi vengono a centinaia di migliaia per vedere l’imponenza di San Siro soprattutto esternamente. Mantenere il terzo anello è imprescindibile affinchè i turisti continuino a venire a centinaia di migliaia ogni anno. Senza terzo anello e copertura, ma solo con la struttura degli anni 60 tutelata dalla sopraintendenza, nessuno verrà a vedere San Siro.