Il prolungamento della linea tranviaria 15 all’interno del Comune di Rozzano ha avuto un iter procedurale molto lungo, lo testimonia la sua storia.
Nel 1992 il tram 15 è stato portato a Rozzano, con il capolinea situato sotto la torre della Telecom, ovvero a nord del quartiere Aler (ex Iacp). Sono state realizzate 6 fermate totalmente in sede protetta, anche se era previsto che la linea arrivasse fin da subito in via Guido Rossa (Rozzano Vecchia), dai primi studi e progetti degli anni ’70.
Nel 2003 è stata inaugurata una nuova tratta della linea, da piazza Abbiategrasso – nel 2005 raggiunta da M2 – fino a Porta Lodovica, abbandonando lo storico percorso Montegani-Meda-San Gottardo, lasciato al tram 3, ed è stato spostato il capolinea da Duomo in piazza Fontana. Questo progetto è stato denominato Metrotranvia Sud, simile ai progetti delle linee 4 e 7 nel nord Milano (Metrotranvia Nord e Interperiferica), e fa parte di un progetto di riqualificazione e upgrade della rete tranviaria (sede protetta e veloce, semafori asserviti, veicoli nuovi e a pianale ribassato).
Grazie a questo progetto, nuovi veicoli entrano così a far parte della flotta sulla linea: gli Eurotram. Cugini diretti dei moderni mezzi da anni circolanti a Strasburgo (anche se lievemente differenti), si sono affiancati agli indistruttibili jumbotram (serie 4900), dopo essere stati testati in servizio sulle linee 14 e 7.
Prendendo un momento di riflessione, bisogna constatare che il progetto delle metrotranvie è stato un parziale flop, sia per volontà politiche differenti (da Formentini ad Albertini molto è cambiato), sia per responsabilità condivise di Atm e Comune di Milano riguardo la gestione degli impianti semaforici (il mancato asservimento della linea), che si tradusse in un ben scarso successo nella popolazione.
Il finanziamento del prolungamento tranviario di 1,9 km da via Cabrini a via Guido Rossa a Rozzano è stato totalmente a carico dal Comune di Milano, grazie gli oneri di urbanizzazione dovuti alla realizzazione del depuratore San Rocco, ubicato in territorio rozzanese in prossimità del centro commerciale Fiordaliso e completato nel 2005.
Nel 2008 sono iniziati i lavori preliminari per lo spostamento dei sottoservizi (con un appalto diretto alla sola prima tranche dei lavori), completati abbastanza celermente nel 2009.
Si sono dovuti attendere due anni dal 2009 per vedere una ripresa dei lavori, e quindi per l’aggiudicazione del secondo bando di gara per le opere tecnologiche (armamento, trazione elettrica, sistemazioni superficiali, alimentazione), che prevede di dividere i lavori in più sezioni della linea, per non paralizzare la viabilità cittadina.
Nei primi mesi del 2012, quando i lavori al capolinea in via Guido Rossa avrebbero in teoria previsto la posa dei binari, l’azienda che aveva vinto il bando fallì e si attese un anno abbondante fino a che i lavori non ripresero il via.
Alla fine di aprile del 2014, dopo che i lavori vennero aggiudicati ad una nuova azienda, si assistette finalmente alla posa dei primi binari: il futuro sembrava finalmente concretizzarsi, quando di nuovo – ad agosto dello stesso anno – fallì incredibilmente anche quest’azienda.
A dicembre 2014, Metropolitana Milanese (società di ingegneria nata nel 1955 per progettare e realizzare le linee metropolitane della Città di Milano) prese in carico i lavori per la sistemazione della viabilità cittadina e la conclusione della prima sezione dei lavori (dalla fermata di Guido Rossa fino a Togliatti), e lavorò alle sistemazioni superficiali e alla posa dei binari fino a via Orchidee che si conclusero a luglio 2015.
A settembre 2015 è stato aggiudicato un nuovo bando e i lavori di posa di binari e cordoli sono proceduti speditamente fino a un mesetto fa, quando sono trapelate indiscrezioni ufficiose riguardo l’ennesimo fallimento, a causa di una pausa dei lavori del tutto inaspettata.
La notizia ufficiosa affermerebbe che “ATM avrebbe stipulato un accordo con la ditta che si occupava dei lavori di realizzazione del prolungamento, e accidentalmente quest’ultima mentre stava operando è fallita (ma è stata obbligata a portare a termine almeno la posa dei binari e la sistemazione della viabilità provvisoria) e quindi ora si avvierà una nuova gara per assegnare i lavori ad una ditta secondaria con tempi di realizzazione estesi ulteriormente di 1 anno e mezzo, sperando sempre che tutto vada per il verso giusto”.
I binari oggi hanno quasi raggiunto l’attuale capolinea di via Cabrini, ed è stato posato il fondo di cemento fino in viale Romagna, ma in tanti si chiedono come tutti questi fallimenti e ritardi siano potuti accadere del tutto casualmente.
Ci stupisce che non siano state realizzate sin da ora tutte le sistemazioni superficiali in modo definitivo, come le castellane (ne è stata realizzata una – come da progetto – nel 2014) e anche l’allestimento delle fermate, lasciando perciò un lavoro a metà.
Cinque nuove fermate, 2 km scarsi di linea: tempi di costruzione 8 anni (se terminassero nel 2016, fatto molto improbabile).
L’ultima notizia è apparsa sulla pagina facebook del Comune di Rozzano il 3 Marzo 2016 comunicando testuali parole: “MM Spa ha dato comunicazione riguardo alla momentanea interruzione dei lavori del tram 15. Si stanno attendendo le verifiche statiche sulla struttura di sostegno per la sede tramviaria che dovrà scavalcare la roggia Carlesca. Pertanto, non essendosi verificato alcun imprevisto, nelle prossime due settimane dovrebbero essere raccolti i dati necessari al proseguimento del cantiere”.
In questi giorni gli unici “segnali di vita” pervenuti consistono nella presenza di alcuni operai presso la stazione elettrica al capolinea di Guido Rossa, e nella presenza di nuovi materiali per le sistemazioni superficiali (cordoli marciapiedi).
Pare logico che i cittadini di Rozzano siano leggermente esasperati, orfani ormai di ogni speranza.
Ricordo che, quando vivevo ancora in Spagna, a Madrid ci misero 4 anni dalla progettazione all’inaugurazione (29 mesi per i lavori veri e propri) per costruire la linea 12 della metro (e ho detto DODICI) che è lunga 41 km e interamente sotterranea, con stazioni spaziose e di design, e si trova tutta al di fuori del Comune di Madrid, nei sobborghi sud.
Qui per servire i sobborghi sud ci vogliono 20 anni (40 se contiamo i primi progetti degli anni 70) per fare uno straccio di 2 km di tranvia con 5 fermate. E poi ci stupiamo del declino dell’Italia.
Ma per esempio, non si può decidere che quando la ditta che ha vinto un appalto fallisce, i lavori vanno automaticamente alla seconda classificata anziché rifare una gara??
La spagna ha costruito tantissimo, soprattutto Madrid, anche se ora sono pieni zeppi di debiti, e a Barcellona i ritardi delle linee 9 e 10 lo testimoniano alla grande.
Beh, noi ci troveremo con i debiti e senza nemmeno il prolungamento della linea…
A me non interessa se in Spagna sia meglio o peggio, a me interessa che a Rozzano, provincia di Milano – Italia, non si mettano 8 anni per installare 1300 metri di binari.
Faccio solo notare che sto cercando di capire se sia possibile chiedere a Metropolitane Milanesi almeno un risarcimento per il disagio che il cantiere sta creando.
Si se fossimo in un paese normale. Invece siami governati anche a livello locale da incapaci, ignoranti, quando non addirittura farabutti; come dimostrato ormai da moltissime storie, purtroppo anche da tragedie con morti (vedi albergo sotto la valanga).
Eh già, la Spagna su questo tema (ma non solo!) ci bagna il naso ed ha moltissimo da insegnarci.
Anche per le nostre famose ‘metrotranvie’ ci sono voluti circa 7/8 anni per poi avere nulla più che un tram convenzionale, anche qui la Spagna ha fatto 1.000 volte meglio di noi, andare a vedere le velocità commerciali dei tram di Barcellona o Madrid.
Già, specialmente quelle di Madrid sono metrotranvie VERE, con diverse tratte in sotterranea e senza interferenze col traffico. Idem dicasi per Malaga e Alicante. Le nostre di metrotranvie hanno solo il nome purtroppo.
Eppure la corruzione c’è anche in Spagna, quasi quanto in Italia. È che da noi c’è una combinazione micidiale di corruzione e incompetenza che è unica al mondo.
Basti pensare all’annosa vicenda del prolungamento della M2 a Vimercate, bloccata dalla Corte dei Conti perché troppo costosa rispetto agli utenti previsti. Si poteva facilmente risolvere con un molto meno costoso ‘sneltram’ che a Cologno si innestasse sulla linea esistente (magari terminando a Gobba usando uno dei 4 binari), ma questa soluzione che in Olanda o Germania esiste da 40 anni e più era troppo fantascientifica per i nostri lungimiranti amministratori…
Eh già, la Spagna su questo tema (ma non solo!) ci bagna il naso ed ha moltissimo da insegnarci.
Anche per le nostre famose ‘metrotranvie’ ci sono voluti circa 7/8 anni di lavori per poi avere nulla più che un tram convenzionale, anche qui la Spagna ha fatto 1.000 volte meglio di noi, andare a vedere le velocità commerciali dei tram di Barcellona o Madrid.
Peccato si siano fermati a Madrid, i progetti delle metro ligero 3 e 4 e prolungamenti erano molto interessanti! Forse per l’accumulo di troppo debito pubblico? Chissà.
La ML3 esiste, parte dalla metro di Colonia Jardín e va nei sobborghi ovest. Di una 4, finché sono stato lì non ho mai sentito parlare.
Ma è impossibile che le tre aziende che hanno avuto la commessa siano fallite tutte. Tre su tre..
Il problema è l’affidabilità di queste Ditte. O la malafede… Che ci sia qualcuno che lavora di nascosto? . In Italia questa è la cosa preoccupante e non solo in Italia.. In America è successo che venne chiuso un ponte per creare caos e danneggiare il sindaco in carica.. e se succede in America..