Milano | Guastalla – Curiosità. Un vecchio progetto mai realizzato

Facendo continua ricerca di progetti di trasformazione della città, ogni tanto ci capita di imbatterci in progetti mai realizzati, che ci erano sfuggiti. E’ il caso di questo curioso padiglione, che ricorda l’edilizia razionalista deli anni ’30 del ‘900 e che doveva sostituire l’edificio anni 50/60 di piazza Umanitaria. Una cordata di studi d’architettura aveva vinto la competizione internazionale, indetta nel 2007, con la prospettiva di essere realizzato entro il 2015. Si tratta di un progetto di: ABDA Architetti – Botticini de Appolonia e Associati, Land Italia (Milano), Techint Compagnia Tecnica Internazionale Spa, C+S Architects

L’edificio avrebbe dovuto ospitare l’obitorio e, nelle intenzioni dei progettisti, vuole identificare lo spazio fisico che rappresenta il passaggio dalla vita alla morte. La semplicità e la linearità delle forme, la schiettezza e la solidità dei materiali esprimono la sobrietà che questo momento deve avere e, allo stesso tempo, la sua austerità riflette la componente civile e urbana di questo tipo di istituzioni.

Il volume compatto, rivestito in pietra, si affaccia su Piazza dell’Umanitaria, modellandone il quarto prospetto e disegnando lo sfondo dei suoi maestosi alberi che la caratterizzano.

Sul lato opposto della piazza, l’edificio si avvicina al padiglione Cesarina-Riva (l’edificio del primo Novecento in stile eclettico a mattoni a vista di Via Manfredo Fanti), creando un lungo cortile interno, luogo protetto per chi attende. Lo spazio è un piccolo giardino disegnato da una lunga vasca d’acqua e da gruppi di vegetazione.

L’acqua e la vegetazione si riflettono sulla facciata in bronzo e vetro, che a sua volta si specchia raddoppiandosi nell’acqua.

Sicuramente questo progetto, che piaccia o meno, ha più personalità rispetto all’edificio esistente e non avrebbe sfigurato nel generale rinnovo dell’edificato che sta avvenendo in zona.

Milano – Guastalla – Via della Commenda 15 e piazza dell’Umanitaria – Obitorio

  • Progetto architettonico: ABDA Architetti – Botticini de Appolonia e Associati, Land Italia (Milano), Techint Compagnia Tecnica Internazionale Spa, C+S Architects

Risorse

Referenze immagini: ABDA Architetti – Botticini de Appolonia e Associati, C+S Architects, Googlemap

Informazioni e ricerche: duepiedisbaglaiti

Guastalla, Policlinico di Milano, Via Manfredo Fanti, ABDA Architetti – Botticini de Appolonia e Associati, C+S Architects, Obitorio

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

9 commenti su “Milano | Guastalla – Curiosità. Un vecchio progetto mai realizzato”

  1. Che freddezza… Se l’obiettivo era richiamare la morte all’interno anche all’esterno, certo è stato raggiunto.
    Avrei preferito qualcosa di neoclassico, non dico facciata del British Museum ma quasi

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    • Ma cosa c’entra il neoclassicismo e il British.
      Catapultati nel 2024 e poi parla, sempre a lamentarvi.

      L’intervento mi sembra migliorare di molto lo stato attuale dell’edificio invece. Molto più luminoso, bene le volumetrie e molto più contemporaneo. Ottimo!

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    • La facciata del British Museum è alta 14 metri e larga 112… Dove lo parcheggi un simile transatlantico neoclassico?

      Certo lo puoi fare in proporzione. Come alla Minitalia. Ma le dimensioni a volte contano…

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  2. L’edificio non ospiterà persone felici comunque, visto l’utilizzo. Personalmente lo trovo interessante, stile Bauhaus, mi ricorda l’architettura di Mies van der Rohe.
    Il muro bianco ovviamente bisognerà proteggerlo dagli “artisti” della bomboletta che prosperano nella città meneghina indisturbati.

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  3. È un progetto bellissimo e molto rispettoso del dolore delle persone che sono obbligate a recarsi in questi luoghi.

    Restituisce dignità e solennità a chi deve confrontarsi con una tragedia la maggior parte delle volte inaspettata.

    Ho vissuto queste sensazioni e trovo giusto e molto umano voler riqualificare il luogo ponte vita morte.

    Un concetto molto simile per il crematorio di Lambrate passo successivo alla camera mortuaria.

    Ambienti Ampi solenni silenziosi astratti semplici intuitivi perché si trova confuso e privo di forze.

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